Romance & Cigarettes

"Romance & Cigarettes" un musical proletario

Ci vuole una bella riserva di talento per realizzare un film come Romance & Cigarettes. John Turturro ne possiede in abbondanza e, con la complicità dei suoi vecchi amici Joel e Ethan Coen, lo dimostra mettendo in scena uno spettacolo tra i più originali della stagione, e non solo: un musical proletario dove si sposano commedia sentimentale e dramma, comico e tragedia, irriverenza e malinconia, memorie di Powell-Pressburger e di Fellini.
L'operaio newyorkese Nick tradisce la moglie Kitty, che gli ha tirato su tre figlie, con la vistosa e sboccata Tula. Il matrimonio traballa; ma l'uomo, pur sessodipendente dalla bonazza, vorrebbe riuscire a tornare in famiglia.
Il principio è che i personaggi, allorché non riescono più ad esprimersi a parole, ricorrono alla musica e al canto: una sorta di gioco delle "entropie" che va al di là della convenzione del musical, evocando il francese "Parole, parole, parole...". Diversamente dal film di Resnais, però, quello di Turturro è un musical in piena regola, con "numeri" nei quali si esibisce una compagnia d'attori assortita in modo sublime e al meglio della forma.
Fondamentali come le oscenità che disseminano tutto il dialogo (rarissimo esempio di turpiloquio creativo in un cinema di parolaccia-per-la-parolaccia), le canzoni provengono dal repertorio di Springsteen, Elvis, Joplin, Tom Jones.
Grande performance del massiccio Gandolfini, qui inaspettatamente leggero; perfette le rivali Sarandon-Winslet; gustosi secondi ruoli per Christopher Walken e Steve Buscemi.
Da La Repubblica, 5 maggio 2006


di Roberto Nepoti, 5 maggio 2006