esakki
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martedì 22 marzo 2022
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bello
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Bello, e' piaciuto a me che destesto gli horror! Vedro' poi l'originale ...
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dandy
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domenica 21 giugno 2020
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the boring texas massacre...
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Debutto di un regista votato a girare remake di film grandiosi senza avvicinarglisi nemmeno per sbaglio.Come da copione per la maggiorparte dei remake,i numerosi cambiamenti rispetto al prototipo non funzionano.Il prologo e la sua continuazione nel finale e l'easperato cinismo di chi circonda i protagonisti fin dall'inizio tolgono qualunque suspence,e dell'atmosfera sporca e malata dell'originale neanche a parlarne.Le motivazioni del viaggio dei ragazzi sono del tutto superflue,come la sorpresina che Leatherface trova mentre tratta il corpo di Kemper.Protagonisti e cattivi si dividono semplicemente in stereotipi antipatici e sgradevoli senza carisma,vanificando l'introduzione di personaggi inediti non disprezzabili,a cominciare dallo sceriffo Hoyt(totalmente inutile invece il bambino ribelle).
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Debutto di un regista votato a girare remake di film grandiosi senza avvicinarglisi nemmeno per sbaglio.Come da copione per la maggiorparte dei remake,i numerosi cambiamenti rispetto al prototipo non funzionano.Il prologo e la sua continuazione nel finale e l'easperato cinismo di chi circonda i protagonisti fin dall'inizio tolgono qualunque suspence,e dell'atmosfera sporca e malata dell'originale neanche a parlarne.Le motivazioni del viaggio dei ragazzi sono del tutto superflue,come la sorpresina che Leatherface trova mentre tratta il corpo di Kemper.Protagonisti e cattivi si dividono semplicemente in stereotipi antipatici e sgradevoli senza carisma,vanificando l'introduzione di personaggi inediti non disprezzabili,a cominciare dallo sceriffo Hoyt(totalmente inutile invece il bambino ribelle).Il gore,che dovrebbe rappresentare il punto di forza del film,non è abbondante nè particolarmente disturbante.Poi c'è il personaggio di Erin:come gli altri,uno stereotipo ambulante ma di caratteristiche positive(ovviamente bellissima e con canottiera strasuccinta,non si droga,coraggiosa,sempre pronta ad aiutare gli altri),e nel finale diventa carnefice per la solita moda giustizialista sempre tipica dei rifacimenti post 2000.Se in questo caso Jessica Biel dimostra talento,in generale l'ho sempre trovata inconsistente se non puramente accessoria.Classico remake senza ragion d'essere fatto su misura per il pubblichino di inizio 2000,che in patria ha apprezzato parecchio(però non è mancata la candidatura ai Razzie come peggior remake).Con un prequel decisamente più riuscito,sia nella caratterizzazione dei personaggi sia nella sgradevolezza.
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lunedì 11 marzo 2019
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fatastico
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toty bottalla
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mercoledì 26 agosto 2015
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spettacolare racconto d'horror a fumetti!
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Sulle gesta macabre del serial killer Ed Gein l'ispirazione di un horror a "fumetti" diretto da Marcus Nispel, un racconto spettacolare pieno d'ansia, suspense, azione e carneficina che risparmia la procace protagonista in bella mostra di sè comunque brava, una trama onirica troppo coincidente e stereotipata con sequenze prevedibili che sanno di incubo un pò fasullo, una ricerca ostinata ed esplicita votata a turbare spettatori facilmente impressionabili vanificando così, parzialmente, l'effetto della storia, un film che risulta ben girato e con una buona fotografia, mia valutazione: 2,5 stelle. Saluti.
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zero99
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giovedì 4 dicembre 2014
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ottimo remake. stupendo.
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Questo è uno dei migliori remake mai fatti. un film girato ottimamente, con una storia sconvolgente già dalle prime scene. Un gruppo di giovani che deve andare ad un concerto, da un passaggio ad una ragazza che sembra avere dei grossi problemi. La ragazza è totalmente terrorizzata e non riesce neppure a parlare in modo da farsi capire. riesce solo a dire "quell'uomo è cattivo". Dopo si spara un colpo di pistola in bocca, e da lì inizia la brutta avventura di questi ragazzi nel cercare lo sceriffo della zona, ma chi sarà lo sceriffo? ovviamente quello del prequel. La storia è simile al prequel, morti, tanto sangue, sgozzamenti, violenza, terrore, ecc.
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Questo è uno dei migliori remake mai fatti. un film girato ottimamente, con una storia sconvolgente già dalle prime scene. Un gruppo di giovani che deve andare ad un concerto, da un passaggio ad una ragazza che sembra avere dei grossi problemi. La ragazza è totalmente terrorizzata e non riesce neppure a parlare in modo da farsi capire. riesce solo a dire "quell'uomo è cattivo". Dopo si spara un colpo di pistola in bocca, e da lì inizia la brutta avventura di questi ragazzi nel cercare lo sceriffo della zona, ma chi sarà lo sceriffo? ovviamente quello del prequel. La storia è simile al prequel, morti, tanto sangue, sgozzamenti, violenza, terrore, ecc. e l'immancabile "faccia di cuoio", con la sua fidata motosega. per quanto riguarda il genere horror è uno dei miei film preferiti, insieme al prequel. Davvero un ottimo film. Stupendo.
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andrea.bonino.97
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mercoledì 2 luglio 2014
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remake peggiore dei cloni dell'originale
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Quando nel 1974, uscì nei cinema "Non aprite quella porta", il mondo rimase sconvolto dalla traculenza della pellicola e dal tema estremamente crudo, non ancora affrontato nel cinema di allora, costituendo la nascita dell'orrore mostrato nella parte più fisica e violenta. Dal quel capitolo, si aggiunsero numerosi sequel, che ha differenza dei vari Halloween e Venerdì 13, non continuarono la saga, bensì riproponevano sempre la stessa idea seppure con cambiamenti. Con il tempo perciò, la saga di " Non aprite quella porta", venne danneggiata molto di più rispetto alle altre saghe in voga di quell'epoca, e una volta raggiunti gli anni 2000, con l'idea di voler cancellare tutti i errori che il cinema orrorifico degli anni '80 e '90 aveva portato, un remake era la scelta più efficace (e scontata).
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Quando nel 1974, uscì nei cinema "Non aprite quella porta", il mondo rimase sconvolto dalla traculenza della pellicola e dal tema estremamente crudo, non ancora affrontato nel cinema di allora, costituendo la nascita dell'orrore mostrato nella parte più fisica e violenta. Dal quel capitolo, si aggiunsero numerosi sequel, che ha differenza dei vari Halloween e Venerdì 13, non continuarono la saga, bensì riproponevano sempre la stessa idea seppure con cambiamenti. Con il tempo perciò, la saga di " Non aprite quella porta", venne danneggiata molto di più rispetto alle altre saghe in voga di quell'epoca, e una volta raggiunti gli anni 2000, con l'idea di voler cancellare tutti i errori che il cinema orrorifico degli anni '80 e '90 aveva portato, un remake era la scelta più efficace (e scontata).
Quindi tutto daccapo, come l'originale ma, purtroppo, infinitamente peggio. I 5 sfortunati di questo capitolo, 2 coppie e un amico, sono di passaggio in texas quando inseguito al suicidio di un'autostoppista, in cerca di aiuto, chiamano lo sceriffo ma in attesa di esso finiscono nelle grinfie del finto sceriffo, appartenente alla famiglia di cannibali (impersonato dal grande E Lee Erney), che li porta a casa propria, con l'unico scopo di uccidere e seviziare i poveri malcapitati.
Questo remake soffre dei cliché più in voga dell'inizio del 2000, sia nella componente orrorifica, sia nella caraterizzazione dei personaggi, con un modello all'American Pie, e frequente stupidità nelle scelte e nei dialoghi che sono, almeno nella prima parte, un continuo battibecco tra i 5 protagonisti. Di sicuro il cinema degli anni 2000, a portato anche delle migliorie, soprattutto nell'ambito tecnico: la violenza, grazie agli effetti speciali è estremamente realistica, e la fotografia, seppur molto finta e ritoccata , riesce a ricordare in parte il capitolo originale, grazie soprattutto all'effetto sporco. Tutto questo, peró, non consente al film di elevarsi sopra ai numerosi sequel, con un andamento discontinuo e numerose scene che si ripetono per l'intero arco del film, portando i momenti di tensione a essere semplicemente dei momenti "calmi" e l'unica cosa rimanente è la macelleria, frequente ma non insostenibile, in linea perciò con le richieste e gli standard dell'inizio 2000.
In conclusione un capitolo, necessario per risollevare la saga, che però fallisce a pieno e non ricorda manco lontanamente l'originale, riuscendo solamente nell'esatto opposto: essere un film horror da ragazzi e in linea con il divieto ai 14 anni. Infatti gli incassi sono alti.
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istian gonny
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martedì 7 gennaio 2014
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santo cielo...
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tipo film horror che non ha una trama... guardando questo film non ho capito se non aveva una buona trama o se i personaggi sono semplicemente dei deficienti... bah...
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ciccio benzina
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giovedì 7 giugno 2012
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remake davvero ok
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uno dei migliori remake mai fatti . quasi come l'originale
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luca gigli
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venerdì 13 gennaio 2012
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strepitoso, da vedere e rivedere!!
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Ecco un altro film che adoro. E' un Horror d' autore: ben girato e con attori credibili e ben calati nella parte. In realtà trattasi ancora di un remake, dell' omonimo film del '74 di Tobe Hooper (mediocre e sopravvalutato regista, di cui "Non aprite quella porta" rappresenta forse l' unico suo buon film). La regia è affidata al semi-sconosciuto Marcus Nispel. La protagonista è la splendida Jessica Biel, la mia attrice preferita (una bellezza assoluta!!). Nella parte del sadico sceriffo di campagna c' è il grande R. Lee Ermey (il sergente di "Full metal jacket", capolavoro di Sua maestà Kubrick).
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Ecco un altro film che adoro. E' un Horror d' autore: ben girato e con attori credibili e ben calati nella parte. In realtà trattasi ancora di un remake, dell' omonimo film del '74 di Tobe Hooper (mediocre e sopravvalutato regista, di cui "Non aprite quella porta" rappresenta forse l' unico suo buon film). La regia è affidata al semi-sconosciuto Marcus Nispel. La protagonista è la splendida Jessica Biel, la mia attrice preferita (una bellezza assoluta!!). Nella parte del sadico sceriffo di campagna c' è il grande R. Lee Ermey (il sergente di "Full metal jacket", capolavoro di Sua maestà Kubrick). E' un Horror che toglie il respiro, dove la paura e il pericolo si annidano dietro ogni sequenza e sembrano quasi inseguirci...Tra i remake (che tanto vanno di moda a Hollywood) è senz' altro uno dei più validi. Strepitoso, da vedere e rivedere!!
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frz94
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giovedì 16 dicembre 2010
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non aprite quella porta
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Un onore e un onore per Marcus Nispel dirigere il remake del cult indiscusso “Non aprite quella porta”. Ma andiamo per ordine; la storia narra di un gruppo di cinque giovani (e sballati) i quali, in viaggio nel profondo Messico, danno un passaggio a un’inquietante donna ciondolante ai bordi della strada deserta; la situazione si complicherà quando questa donna, salita a bordo, dopo qualche minuto di pianti e deliri, si sparerà un colpo in testa. I giovani, combattuti se sbarazzarsi del cadavere o di cercare aiuto, avranno la pessima idea di bussare a una porta di nostra conoscenza e allo stesso tempo di chiedere aiuto a uno sceriffo sanguinario e sciroccato.
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Un onore e un onore per Marcus Nispel dirigere il remake del cult indiscusso “Non aprite quella porta”. Ma andiamo per ordine; la storia narra di un gruppo di cinque giovani (e sballati) i quali, in viaggio nel profondo Messico, danno un passaggio a un’inquietante donna ciondolante ai bordi della strada deserta; la situazione si complicherà quando questa donna, salita a bordo, dopo qualche minuto di pianti e deliri, si sparerà un colpo in testa. I giovani, combattuti se sbarazzarsi del cadavere o di cercare aiuto, avranno la pessima idea di bussare a una porta di nostra conoscenza e allo stesso tempo di chiedere aiuto a uno sceriffo sanguinario e sciroccato.
Compito difficile per Nispel, assolto per certi versi in maniera più che discreta, quello di eguagliare il capolavoro scarno, violento e low-budget di Tobe Hooper. Innanzitutto il plot di fondo è fedele al film del 1974 e ripropone ottimamente le atmosfere malsane, sporche e desolate, fatte di capannoni in disuso e strade polverose, di cantine terrificanti e personaggi “caratteristici”; gli attori nel complesso se la cavano egregiamente, su tutti la bella e brava Jessica Biel e lo sceriffo (che è il sergente Hartman di Full Metal Jacket!). Il film può essere giustamente accusato di una linearità e di una derivazione forse eccessiva e del fatto che la trama a volte non sta in piedi: siamo nel vuoto pneumatico, nessuna persona nel raggio di 20 miglia eccezion fatta per un’ inquietante commessa di un lugubre supermercato, c’è una donna morta nel sedile posteriore e la belloccia di turno (che alla fine si salverà dopo un’improbabile fuga e un’ancor più improbabile duello con Leatherface; io mi chiedo perché bisogna salvaguardare sempre l’happy ending a scapito di una maggior serietà e realismo … ) non solo propone di andare a cercare i genitori della morta, ma al tempo stesso, entrata nell’ isolata e imponente casa della famiglia Hewitt, vedendo i maiali in casa, la subumana sporcizia e funerei vasetti che non promettono nulla di buono sottovuoto, decide di andare ad aiutare il vecchietto proprietario della casa al piano di sotto incappando nella furia omicida dello sfigurato ragazzone con la faccia di cuoio.
Resta comunque un film onesto, godibile, con buone ambientazioni e attori in buona forma al di sopra della norma dei soliti horror, la cui unica pecca è quella di una trama traballante ,non sempre convincente e stereotipata che di certo non lo rende una perla di originalità.
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