camillo
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domenica 18 marzo 2012
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pieno di emozioni!
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Questo film narra di Spirit, uno stallone nato nelle praterie del selvaggio west e capo del suo branco, viene catturato a ridotto in cattività dai soldati della US. Ciò che rende "Spirit cavallo selvaggio" un film stupendo è senz'altro l' eccellente antropomorfizzazione dei cavalli, i quali riescono a trasmettere profonde emozioni attraverso un semplice nitrito. Il film è praticamente a cartone animato, doppiato in modo ottimo e contenente musiche a dir poco stupende (cantate da Zucchero). Vari messaggi sono presenti nella pellicola, come l'evidente schiavitù subita dai cavalli, ma anche dagli indiani da parte dei soldati dell' US, ma anche il vero valore dell'amicizia.
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Questo film narra di Spirit, uno stallone nato nelle praterie del selvaggio west e capo del suo branco, viene catturato a ridotto in cattività dai soldati della US. Ciò che rende "Spirit cavallo selvaggio" un film stupendo è senz'altro l' eccellente antropomorfizzazione dei cavalli, i quali riescono a trasmettere profonde emozioni attraverso un semplice nitrito. Il film è praticamente a cartone animato, doppiato in modo ottimo e contenente musiche a dir poco stupende (cantate da Zucchero). Vari messaggi sono presenti nella pellicola, come l'evidente schiavitù subita dai cavalli, ma anche dagli indiani da parte dei soldati dell' US, ma anche il vero valore dell'amicizia. "Spirit cavallo selvaggio" è un film perfetto per dare una solenne educazione. Da vedere.
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laurence316
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domenica 24 agosto 2014
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ingiustamente sottovalutato
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Voto reale: 3 e mezzo. La DreamWorks Animation, apparte Shrek e pochi altri, non è che abbia mai realizzato chissà quali capolavori dell'animazione, anzi. Non è mai riuscita a raggiungere i vertici della Pixar, mai. Ma Spirit fa parte di questa ristretta cerchia di film di grande qualità prodotti da questo studio. Pur non essendo un capolavoro (e, del resto, nessuno l'ha mai pensato) è un gran bel film, che tenta di far concorrenza alla Disney creando qualcosa di meglio, seppur rientrante per la maggior parte nei canoni del cartoon classico e semplice facilmente assimilabile dai più piccoli imposti dalla concorrente.
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Voto reale: 3 e mezzo. La DreamWorks Animation, apparte Shrek e pochi altri, non è che abbia mai realizzato chissà quali capolavori dell'animazione, anzi. Non è mai riuscita a raggiungere i vertici della Pixar, mai. Ma Spirit fa parte di questa ristretta cerchia di film di grande qualità prodotti da questo studio. Pur non essendo un capolavoro (e, del resto, nessuno l'ha mai pensato) è un gran bel film, che tenta di far concorrenza alla Disney creando qualcosa di meglio, seppur rientrante per la maggior parte nei canoni del cartoon classico e semplice facilmente assimilabile dai più piccoli imposti dalla concorrente. Innanzitutto ha degli sfondi realizzati benissimo, creati anche grazie all'ausilio dell'animazione in 3D, ma anche i personaggi in animazione tradizionale non sfigurano. I paesaggi sono impressionanti e realizzati con la massima cura, l'aria che si respira è qulella del miglior western, quella sensazione di libertà e di infinito è presente in quasi ogni sequenza, i cavalli sono realizzati con una cura quasi maniacale dei movimenti e delle espressioni (anche se c'è la voce fuori campo chè è poi quella di Spirit, non è veramente antropomorfizzato), cercando di rendere al meglio i sentimenti e le emozioni dei personaggi. Solo la sequenza iniziale del volo dell'aquila ha richiesto 9 mesi di lavoro, ma la scena veramente indimenticabile, uno dei motivi per vedere il film, è la scena finale del salto da un canyon all'altro di Spirit e Piccolo Fiume, un vero capolavoro dell'animazione, uno dei suoi momenti migliori. Ma anche la colonna sonora e le canzoni contribuiscono in modo decisivo alle atmosfere del film. Perfettamente inserito nell'epica del West (la grande ferrovia in costruzione, la migrazione verso Ovest, l'esercito con il solito colonnello guerrafondaio e pieno di odio per gli indiani...) è uno dei migliori risultati della DreamWorks, senza dubbio. E' adatto ai bambini, ma anche gli adulti non si stancheranno. Assicura un'ora e mezza di buoni sentimenti e azione, che non scade però mai nel melenso sentimentalismo di certi film disneyani. Veramente un bel film di genere, che avrebbe meritato di più di quel che ha ricevuto, sia da parte del pubblico che della critica.
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roberto lasagna
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lunedì 3 novembre 2003
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Presentato fuori concorso a Cannes, il nuovo cartoon Dreamworks ha il sapore antico dei classici Disney anni Cinquanta. L'innovazione questa volta risiede nel procedimento trigital con il quale vengono miscelati i disegni manuali in 2D e la computer graphic. L'effetto consiste in una garanzia di morbidezza e armoniosità del disegno, al servizio di una vicenda tradizionale che mette da parte l'antropomorfismo disneyano e potenzia il tratto kolossal della rappresentazione. Ma un eccesso di confezione, e la vocazione dichiaratamente politically correct della vicenda, restituiscono l'impressione di un lavoro poco autentico, cui difetta principalmente il dono della misura. Ripensando al cartoon hollywoodiano degli ultimi anni, ci si imbatte in kolossal dal sapore messianico (come tutti i film della Dreamworks, vedi Il principe d'Egitto), o in rivisitazioni qualche volta colorite del cinema che fu ( Le follie dell'imperatore).
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Presentato fuori concorso a Cannes, il nuovo cartoon Dreamworks ha il sapore antico dei classici Disney anni Cinquanta. L'innovazione questa volta risiede nel procedimento trigital con il quale vengono miscelati i disegni manuali in 2D e la computer graphic. L'effetto consiste in una garanzia di morbidezza e armoniosità del disegno, al servizio di una vicenda tradizionale che mette da parte l'antropomorfismo disneyano e potenzia il tratto kolossal della rappresentazione. Ma un eccesso di confezione, e la vocazione dichiaratamente politically correct della vicenda, restituiscono l'impressione di un lavoro poco autentico, cui difetta principalmente il dono della misura. Ripensando al cartoon hollywoodiano degli ultimi anni, ci si imbatte in kolossal dal sapore messianico (come tutti i film della Dreamworks, vedi Il principe d'Egitto), o in rivisitazioni qualche volta colorite del cinema che fu ( Le follie dell'imperatore). Nei casi migliori è il dinamismo del racconto, intessuto di gag dal vago sapore averyano, a fare la differenza e a tributare quell'elemento che del cartoon determina la riuscita: la leggerezza espressiva. Spirit, con il suo sapore solare e le atmosfere ecologiche alla Pocahontas, in questo senso parte decisamente avvantaggiato. Allora, che cosa non funziona in questo nuovo prodotto della casa di Shrek? Mentre il divertimento, anche in questo caso, risulta assicurato, particolarmente greve appare il contesto culturale di riferimento, che a differenza di quanto accade nei recenti cartoon Disney sembra votarsi senza mezzi termini all'apologia del politically correct quando invece sciorina solo una favola puerile. Se guardiamo a fondo un film come Spirit non possiamo dimenticare di come la favola sulla diversità e l'omaggio in favore degli emarginati riconducessero, già in Shrek, a una morale fasulla e ingannatrice. Meglio accontentarsi allora delle corse del cavallo nella prateria, significative per il senso di appartenenza alla vita che il racconto riesce a comunicare, quando le esigenze della correttezza politica non hanno ancora prodotto i loro effetti devastanti.
Da Sette, 7 gennaio 2003
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harry manback
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lunedì 21 gennaio 2013
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solo un film d'animazione ben realizzato
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Non capisco tutto questo entusiasmo a proposito di questo film. Certo è ben realizzato, d'altronde la Dreamworks non ha mai fatto grandi passi falsi, ma penso che giudicarlo come un capolavoro sia davvero troppo eccessivo. Come nel precedente "La strada per Eldorado" la morale è stata messa da parte (e quindi tutto il lavoro di sceneggiatura), puntando tutto sulla messa in scena, che malgrado gli sforzi non mi ha completamente convinto come in Eldorado. Hanno cercato di emulare i grandi classici Disney, ma ci sono riusciti solo in parte, infatti, mentre alcune scene hanno un forte impatto emotivo, altre sono di una noiosità incredibile, soprattutto a causa della presenza minima dei dialoghi e di una fastidiosa ripetitività narrativa.
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Non capisco tutto questo entusiasmo a proposito di questo film. Certo è ben realizzato, d'altronde la Dreamworks non ha mai fatto grandi passi falsi, ma penso che giudicarlo come un capolavoro sia davvero troppo eccessivo. Come nel precedente "La strada per Eldorado" la morale è stata messa da parte (e quindi tutto il lavoro di sceneggiatura), puntando tutto sulla messa in scena, che malgrado gli sforzi non mi ha completamente convinto come in Eldorado. Hanno cercato di emulare i grandi classici Disney, ma ci sono riusciti solo in parte, infatti, mentre alcune scene hanno un forte impatto emotivo, altre sono di una noiosità incredibile, soprattutto a causa della presenza minima dei dialoghi e di una fastidiosa ripetitività narrativa.
Nonostante tutto, il film risulta ben realizzato dal punto di vista dell'animazione tradizionale. I disegni sono caldi e morbidi, e le vastissime scenografie sono davvero bellissime. Le musiche di Hans Zimmer come sempre lasciano il segno, mentre i brani originali cantati da Zucchero un po' meno.
In conclusione, sicuramente Spirit non rientra tra i migliori film Dreamworks, ma è comunque un buon prodotto che si lascia guardare.
VOTO 6
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