sid
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giovedì 16 maggio 2002
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il bivio,il coraggio, la morte.
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Un film profondo, che fa de "le scelte", il movente principale. Il bivio della strada statale è il quid del film. Prima ci passa Leon e sceglie la "strada vecchia". E le coppie non si dicono la verita, mentono, nascondono, e lasciano che l'amore segua quel corso di noia e abitudine che prende certe relazioni consumate.Poi ci passa Valerie, che riflette in continuazione sul suo matrimonio picconato dalla morte dell'unica figlia.E le tante riflessioni, la voglia di uscirne, portano all'unica "EXIT" possibile dalle pene d'amore: la morte.
Il fatto scatena una serie di conseguenze, le coppie in crisi si riavvicinano, l’unica coppia idilliaca sembra in crisi, ma questa illusione dura poco, e alla fine bisogna fare i conti con la verità, come in MAGNOLIA, i rospi cadono dal cielo.
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Un film profondo, che fa de "le scelte", il movente principale. Il bivio della strada statale è il quid del film. Prima ci passa Leon e sceglie la "strada vecchia". E le coppie non si dicono la verita, mentono, nascondono, e lasciano che l'amore segua quel corso di noia e abitudine che prende certe relazioni consumate.Poi ci passa Valerie, che riflette in continuazione sul suo matrimonio picconato dalla morte dell'unica figlia.E le tante riflessioni, la voglia di uscirne, portano all'unica "EXIT" possibile dalle pene d'amore: la morte.
Il fatto scatena una serie di conseguenze, le coppie in crisi si riavvicinano, l’unica coppia idilliaca sembra in crisi, ma questa illusione dura poco, e alla fine bisogna fare i conti con la verità, come in MAGNOLIA, i rospi cadono dal cielo. Separazioni, riconciliazioni,scontri con la realtà e bucoliche scene di picnic, la fine è tutta in un ballo lento, sensuale, con sguardi pieni di significato, mani sicure che stringono il corpo di sempre e quel corpo che ritrova quelle mai.
Ma qual è il giallo di questo film: Chi ha ucciso Valerie? Chi è l’amante di Peter? Chi è l’uomo che si rompe il naso sulla spalla di Leon? Io credo che tutte queste cose abbiano creato in noi una certa suspance, ma la vera attesa, il vero interrogativo,-l’interrogativo di sempre- è: EVA AMA ANCORA ADAMO? La risposta è tutta in quella cassetta rubata da Leon agli archivi di Valery.
Ma c’è dippiù: infedeltà ingiustificata,rapporti omosessuali,ansie, incontri casuali,verità difficili, parole di donna a donna (ben diverse di quelle tra uomo e donna), adulteri cercati e non consumati, i figli, l’invidia di una vicina…
Il tutto condito da paesaggi splendidi e tanta SALSA.
Gli attori sono bravi, e viene da chiedersi se un attore come Lapaglia debba andare in Australia per lavorare in un film decente.
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everlong
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domenica 6 febbraio 2011
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il male quotidiano
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Film situazionista che narra le vicende di quattro coppie i cui destini, più o meno consapevolmente, sono tra loro legati. Scorre lentamente Lantana ma con una profondità, delicatezza e raffinatezza che sembra quasi muoversi di soppiatto, perché di certe cose è meglio parlarne pacatamente, senza alzare troppo la voce. Sembra essere questo il tono del film. Eppure le relazioni che legano le vite dei personaggi sono variamente complesse e articolate. parlano di rapporti difficili, perdite di figli, tradimenti, sensi di colpa, noia matrimoniale, dolore, aspettative e desiderio. Argomenti sicuramente comuni ma qui trattati con un linguaggio particolare e mai banale.
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Film situazionista che narra le vicende di quattro coppie i cui destini, più o meno consapevolmente, sono tra loro legati. Scorre lentamente Lantana ma con una profondità, delicatezza e raffinatezza che sembra quasi muoversi di soppiatto, perché di certe cose è meglio parlarne pacatamente, senza alzare troppo la voce. Sembra essere questo il tono del film. Eppure le relazioni che legano le vite dei personaggi sono variamente complesse e articolate. parlano di rapporti difficili, perdite di figli, tradimenti, sensi di colpa, noia matrimoniale, dolore, aspettative e desiderio. Argomenti sicuramente comuni ma qui trattati con un linguaggio particolare e mai banale. I protagonisti dovranno fare i conti con il loro lato oscuro, con il male che tutti siamo portati a compiere; dovranno fare delle scelte che li portaranno via via a giudicare e ad essere giudicati, trovandosi vittime e carnefici allo stesso tempo. Ed è in questo contesto che, quando uno dei personaggi scompare misteriosamente, l'atmosfera si tinge di giallo e inizia la ricerca del colpevole tra tanti personaggi già colpevoli di ipocrisia, di menzogna, di infedeltà, di invidia. Un film sul male quotidiano che cerca di guardare altrove per paura di scoprirsi tale. Osservare il male altrui, il male riconoscibile, il male etichettato per nascondere quello compiuto in silenzio giorno dopo giorno.
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stefano capasso
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mercoledì 15 luglio 2020
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le emozioni che sciolgono i blocchi emotivi
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Quattro coppie stanno vivendo crisi di varia natura: tradimenti, mancanza di fiducia, difficolta di comunicazione, trascorsi dolorosi fanno delle relazioni luoghi di sofferenza apparentemente irrisolvibile. Quando Valerie, psicologia e scrittrice, sparisce, il detective Zat comincia le indagini che porteranno alla luce il sottile e complesso legame che esiste, insospettato, tra tutti i protagonisti.
Un film dalla sceneggiatura intricata e raffinata questo di Ray Lawrence che viaggia sul doppio binario del giallo e del dramma psicologico. A ben vedere le due trame sono necessariamente collegate tra loro: il giallo nasce proprio dalle complessità relazioni ed individuali che ognuno porta con se.
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Quattro coppie stanno vivendo crisi di varia natura: tradimenti, mancanza di fiducia, difficolta di comunicazione, trascorsi dolorosi fanno delle relazioni luoghi di sofferenza apparentemente irrisolvibile. Quando Valerie, psicologia e scrittrice, sparisce, il detective Zat comincia le indagini che porteranno alla luce il sottile e complesso legame che esiste, insospettato, tra tutti i protagonisti.
Un film dalla sceneggiatura intricata e raffinata questo di Ray Lawrence che viaggia sul doppio binario del giallo e del dramma psicologico. A ben vedere le due trame sono necessariamente collegate tra loro: il giallo nasce proprio dalle complessità relazioni ed individuali che ognuno porta con se. Ad essere messo in primo piano è il discorso sulla fiducia, che il tempo mina nella relazione con l’altro e che spesso è anche molto debole verso se stessi. Il conflitto che emerge, che in questo caso è anche legato alla cronaca, porta tutte le situazioni in crisi a quel punto di limite dove è necessario ridiscutere tutto. Sono le emozioni che finalmente si sciolgono a permettere di intravedere nuove possibilità
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marcodell''utri
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venerdì 7 aprile 2017
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anima
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A voler dimenticare le ragioni del tempo – e perdonarne la dilatazione nel racconto -, ‘Lantana’ di Lawrence offre allo spettatore meno distratto la struttura cinematografica di un ideale ‘montaggio alternato’; la rappresentazione di un progressivo e altalenante richiamo, delle vicende dell’uomo, alla silenziosa e multiforme riproduzione vegetale; all’opera inarrestabile della natura.
Nel solco di una consuetudine – che va facendosi tradizione propria – del cinema australiano (sotto questo aspetto storicamente accostabile alla migliore produzione cinematografica nordeuropea, scandinava e britannica), ‘istintivamente’ naturalistico, Lawrence distende, sullo sfondo di un costante riferimento alla vitale permanenza di una fitta boscaglia (costruito con fotogrammi ad inserto, tecnicamente realizzato come un piano-sequenza in ‘avanzamento’), il proprio materiale narrativo, fatto di intricate vicende sentimentali, di amori traditi e rubati, di rocambolesche e contraddittorie sofferenze, di solitudine e di morte.
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A voler dimenticare le ragioni del tempo – e perdonarne la dilatazione nel racconto -, ‘Lantana’ di Lawrence offre allo spettatore meno distratto la struttura cinematografica di un ideale ‘montaggio alternato’; la rappresentazione di un progressivo e altalenante richiamo, delle vicende dell’uomo, alla silenziosa e multiforme riproduzione vegetale; all’opera inarrestabile della natura.
Nel solco di una consuetudine – che va facendosi tradizione propria – del cinema australiano (sotto questo aspetto storicamente accostabile alla migliore produzione cinematografica nordeuropea, scandinava e britannica), ‘istintivamente’ naturalistico, Lawrence distende, sullo sfondo di un costante riferimento alla vitale permanenza di una fitta boscaglia (costruito con fotogrammi ad inserto, tecnicamente realizzato come un piano-sequenza in ‘avanzamento’), il proprio materiale narrativo, fatto di intricate vicende sentimentali, di amori traditi e rubati, di rocambolesche e contraddittorie sofferenze, di solitudine e di morte.
Appare così spontaneo ricondurre, l’intero progetto artistico del regista australiano, all’idea-paradigma del ‘groviglio’, dell’intreccio contraddittorio e disordinato, dove al viluppo spontaneo e inaccessibile degli arbusti del bosco, fa da contrappunto la dimensione tragica e la contraddittoria ingovernabilità dei sentimenti umani, inspiegabili, inconciliabili, incomprensibili.
Vita e morte, passione e tradimento, solitudine individuale e di coppia si intrecciano, quindi, e si ‘aggrovigliano’ senza soluzione possibile di continuità, senza una raggiungibile definizione ultimativa, senza nemmeno la prospettiva consapevolizzante della ricerca e dell’analisi.
Il mistero dell’anima e l’insondabilità dei suoi recessi (dove il simbolo di una psicanalisi troppo emotivamente coinvolta trova, proprio nell’inaccessibilità e nell’oscurità del ‘groviglio’, la sua inevitabile fine-morte) si rispecchia così nell’occultamento del bosco, nella gelosa vegetazione che (come recita la lunga introduzione del film) assume la sinuosità del cadavere a prosecuzione, anche fisica, dell’inestricabile intreccio dei suoi rami.
Se un’apparente, sia pure parziale, conciliazione dei rapporti e delle vicende suggerisce il finale del film, lo spirito che governa l’intero racconto ne raccomanda una considerazione solo provvisoria: la destinazione (il destino dell’azione) è il ritorno, inevitabile e drammatico, al tragico e contraddittorio flusso dell’esistenza; all’abbraccio aggrovigliato di un’incurante ‘lantana’.
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