Bello.
L’ho trovato per caso, segnato in una lista di film sui giovani. Poche indicazioni anche un po’ fuorvianti. Prima di tutto il titolo, che lascia intuire sordidi sviluppi, invece il film scorre senza lasciare il minimo spazio ad elementi scabrosi. Poi il fatto che fosse svedese: ma gli svedesi fanno anche cinema?
Questa storia della scoperta dell’amore da parte di due ragazzine sedicenni è, insieme a “Noi siamo infinito” e pochi altri, capace di rendere con efficacia le ansie e le angosce dell’adolescenza. Lo fa andando contro parecchi schemi: Elin, una delle due protagoniste, è ignorante, priva di cultura, rozza, ma nonostante questo i suoi sentimenti sono autentici e profondi. C’è la ragazzina disabile, presentata come una persona meschina e rancorosa: un disabile a cui sia affidato un personaggio umanamente negativo è un atto di coraggio che va contro ogni schema di polically correct. Piccole scelte, che rendono tutta la storia credibile e fanno apparire i personaggi veri e autentici. Da vedere.
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