mattia
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venerdì 13 marzo 2020
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un film che fa pensare
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Trovo che questo film sia perfetto per parlare di omosessualità (in questo caso femminile) a degli adolescenti, film non troppo pesante e mai noioso che non è troppo sentimentale ma molto profondo e che fa riflettere. A me è piaciuto veramente tanto, ottime le interpretazioni delle due ragazze protagoniste, che ormai sono diventare due donne :) Per me è da 5 stelle! Film che consiglio!
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mattia
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venerdì 13 marzo 2020
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un film che fa pensare
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Trovo che questo film sia perfetto per parlare di omosessualità (in questo caso femminile) a degli adolescenti, film non troppo pesante e mai noioso che non è troppo sentimentale ma molto profondo e che fa riflettere. A me è piaciuto veramente tanto, ottime le interpretazioni delle due ragazze protagoniste, che ormai sono diventare due donne :) Per me è da 5 stelle! Film che consiglio!
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gianleo67
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lunedì 17 novembre 2014
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amore lesbo...al tempo dello 'startac'
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Agnes è una quattordicenne che si è da poco trasferita con la famiglia nella piccola cittadina svedese di Amal, ha fatto poche amicizie, è intoversa ed è perdutamente innamorata di Elin. Nulla di strano se non fosse che Elin è una sua compagna di scuola, disinvolta e anticonformista che passa per una mangiatrice di uomini ed è rispettata da tutti per il suo carattere strafottente e aggressivo. Nonostante l'apparente inconciliabilità, tra le due ragazze inizia a nascere una sentimento tenero e delicato. Il pregiudizio e la disapprovazione sociale però, sono sempre in agguato.
Opera prima e grande successo di pubblico del regista svedese Lukas Moodysson, questa tragicommedia sentimentale del 1998 è il tentativo, riuscito solo in parte, di abrogare i consueti canoni del racconto adolescenziale attraverso il ricorso ad un linguaggio estemporaneo che guarda tanto alle rigide regole del Dogma di Lars Von Trier quanto allo sguardo, tenero e disincantato insieme, di una gioventù svedese filtrata attraverso un'estetica da Nouvelle Vogue scandinava fuori tempo massimo (ricordiamo lo struggente 'En kärlekshistoria' - 1970 del giovane Roy Andersson).
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Agnes è una quattordicenne che si è da poco trasferita con la famiglia nella piccola cittadina svedese di Amal, ha fatto poche amicizie, è intoversa ed è perdutamente innamorata di Elin. Nulla di strano se non fosse che Elin è una sua compagna di scuola, disinvolta e anticonformista che passa per una mangiatrice di uomini ed è rispettata da tutti per il suo carattere strafottente e aggressivo. Nonostante l'apparente inconciliabilità, tra le due ragazze inizia a nascere una sentimento tenero e delicato. Il pregiudizio e la disapprovazione sociale però, sono sempre in agguato.
Opera prima e grande successo di pubblico del regista svedese Lukas Moodysson, questa tragicommedia sentimentale del 1998 è il tentativo, riuscito solo in parte, di abrogare i consueti canoni del racconto adolescenziale attraverso il ricorso ad un linguaggio estemporaneo che guarda tanto alle rigide regole del Dogma di Lars Von Trier quanto allo sguardo, tenero e disincantato insieme, di una gioventù svedese filtrata attraverso un'estetica da Nouvelle Vogue scandinava fuori tempo massimo (ricordiamo lo struggente 'En kärlekshistoria' - 1970 del giovane Roy Andersson). Pur entro i limiti di un racconto furbetto e ammiccante, Moodysson entra quasi in punta di piedi nella vita di giovani ragazze in cerca di una propria identità (sessuale e sociale) presentandone un ritratto che oscilla tra i condizionamenti dell'imperante conformismo degli anni '90 (tra cellulari, rave party 'non più cool' e personal computer cui affidare il diario segreto dei propri struggimenti sentimentali) ed un sentimento di ribellione generazionale declinato secondo i caratteri apparentemente inconciliabili delle due protagoniste femminili nel loro complicato percorso di avvicinamento emotivo. Il risultato è una commedia gradevole e delicata dove spicca, più che l'azzeccata coloritura di un ambiente provinciale e chiuso da cui non si può o non si vuole fuggire (fucking Amal! appunto), il lavoro di fino sulle due brave interpreti femminili colte cisacuna in un momento di debolezza e indecisione che ne rappresenta però anche il punto di forza ed lo slancio per un cambiamento che (nel 'coraggioso' ed emblematico finale) le vede sfidare a testa alta il pregiudizio e la disapprovazione, tenendosi orgogliosamente per mano. Benchè il ricorso alla camera a mano ed agli imprevedibili movimenti di macchina non contribuiscano più di tanto ad eludere gli artifici di un registro che oscilla tra ironia e moderato cinismo (le cattiverie sulla disabilità,le puerili spiegazioni sull'omosessualità femminile, le consuete dinamiche adolescenziali, etc.) ed all'uso di una colonna sonora che ne tradisce l'appartenenza di genere lontana mille miglia dalla vellità realiste del soggetto (dal tema lesbico alle facili schermaglie sessuali tra adolescenti in amore), l'autore svedese punta alla complessità dei sentimenti più che all'attendibilità psicologica, cogliendo anche se per poco il bersaglio. Grande successo in patria e ribalta internazionale per il suo autore che riesce a bissarne la favorevole accoglienza di critica, replicandone tematiche e approccio formale, nel successivo dramma adolescenziale 'Lilja 4-ever' del 2002.
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mario nitti
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sabato 31 maggio 2014
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adolescenza in salsa svedese: ottima
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Bello.
L’ho trovato per caso, segnato in una lista di film sui giovani. Poche indicazioni anche un po’ fuorvianti. Prima di tutto il titolo, che lascia intuire sordidi sviluppi, invece il film scorre senza lasciare il minimo spazio ad elementi scabrosi. Poi il fatto che fosse svedese: ma gli svedesi fanno anche cinema?
Questa storia della scoperta dell’amore da parte di due ragazzine sedicenni è, insieme a “Noi siamo infinito” e pochi altri, capace di rendere con efficacia le ansie e le angosce dell’adolescenza. Lo fa andando contro parecchi schemi: Elin, una delle due protagoniste, è ignorante, priva di cultura, rozza, ma nonostante questo i suoi sentimenti sono autentici e profondi.
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Bello.
L’ho trovato per caso, segnato in una lista di film sui giovani. Poche indicazioni anche un po’ fuorvianti. Prima di tutto il titolo, che lascia intuire sordidi sviluppi, invece il film scorre senza lasciare il minimo spazio ad elementi scabrosi. Poi il fatto che fosse svedese: ma gli svedesi fanno anche cinema?
Questa storia della scoperta dell’amore da parte di due ragazzine sedicenni è, insieme a “Noi siamo infinito” e pochi altri, capace di rendere con efficacia le ansie e le angosce dell’adolescenza. Lo fa andando contro parecchi schemi: Elin, una delle due protagoniste, è ignorante, priva di cultura, rozza, ma nonostante questo i suoi sentimenti sono autentici e profondi. C’è la ragazzina disabile, presentata come una persona meschina e rancorosa: un disabile a cui sia affidato un personaggio umanamente negativo è un atto di coraggio che va contro ogni schema di polically correct. Piccole scelte, che rendono tutta la storia credibile e fanno apparire i personaggi veri e autentici. Da vedere.
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francesco2
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sabato 24 aprile 2010
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fucking youthness
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A distanza di pochi anni(O mesi?), nelle vicine Norvegia e Svezia sono stati realizzati questo film e "Together", due film in cui forse non è superfluo riscontrare le affinità ma anche le differenze.
I protagonisti di "Together", infatti, come dice il titolo stesso vivevano(In un'altro momento storico, non così contemporaneo come quella del film svedese)insieme, in uno stesso spazio fisico, dove al di là di certe insofferenze, forse, oltre allo SPAZIO veniva condiviso anche il TEMPO che si stava vivendo:un momento storico caratterizzato quanto si vuole da una propensione all'utopia, che ha generato conseguenze non sempre positive nella società di oggi, ma in cui si condivideva la speranza di costruire una società diversa.
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A distanza di pochi anni(O mesi?), nelle vicine Norvegia e Svezia sono stati realizzati questo film e "Together", due film in cui forse non è superfluo riscontrare le affinità ma anche le differenze.
I protagonisti di "Together", infatti, come dice il titolo stesso vivevano(In un'altro momento storico, non così contemporaneo come quella del film svedese)insieme, in uno stesso spazio fisico, dove al di là di certe insofferenze, forse, oltre allo SPAZIO veniva condiviso anche il TEMPO che si stava vivendo:un momento storico caratterizzato quanto si vuole da una propensione all'utopia, che ha generato conseguenze non sempre positive nella società di oggi, ma in cui si condivideva la speranza di costruire una società diversa.
Nella noiosa(Sembrerebbe)Amal, invece, la comunità pare un concetto astratto sotto vari aspetti.Vediamo perché.Intanto, paiono rari i momenti in cui si crei uno spirito di gruppo, data l'atmosfera pungente che si respira nella scuola frequentata dalle sue protagoniste, ma persino nel difficile dialogo(?)tra genitori e figli.In più, un secondo livello di lettura ci fa notare come le due "Invitate" volessero lasciare la stanza di Agnes o forse non entrarci neanche, dopo la reazione isterica della giovane stessa, la quale a sua volta non voleva "Condividere" la propria casa con una compagna con evidenti difficoltà motorie.In fondo, persino chi avrebbe dovuto fare l'autostop le considera delle estranee nella propria macchina una volta intuito il legame che si stava creando tra le due ragazze.Una bella differenza con "Together", dove forse un legame lesbico sarebbe stato valutato un "Superamento dei canoni", e in cui persino la(Spesso?)socialdemocraticissima Norvegiaveniva vista come paese "Moderato"secondo i fermenti rivoluzionari dell'epoca.Dunque,il "Gusto degli altri"è qualcosa che Agnes non coglie non solo per colpa sua, ma perché immersa(?)in un arealtà asfittica , dove tuttalpiù si forma il gruppetto di amici di turno, non privo tra l'altro di gelosie al suo interno.La violazione dei citati canoni, concretizzati persino nel gioco idiota di turno cui la madre assiste senza neanche rendersi conto del perché, è abbracciare(In tutti i sensi) chi abbia le tue stesse caratteristiche anatomiche, ma non in un gruppo di amiche, invidiose e menefreghiste, ma in un approccio duiretto; meglio,del resto, che farsi picchiare da chi è scosso da immotivate gelosie riguardo il ragazzo che ti vorrebbero portar via.......
Se possono infastidire, specie nella prima mezz'ora, varie semplificazioni e una mancanza del "Senso corale" del cinema, e se l'ultima scena può apparire(Ma lo è?) troppo retorica quando le due ragazze mostrano senza remore il nuovo legame appena creatosi,"Fucking Amal"resta un ritratto nient'affatto dolciastro delgli adolescenti di dieci anni fa, che mostra con delicatezza ed intelligenza un approccio al SIMILE(Anatomicamente)allo stesso tempo DIVERSO nella misura in cui non è con lui(O con lei)che, secondo la logica corrente, bisognerebbe avere una storia d'amore.
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minamovies
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mercoledì 17 febbraio 2010
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l'adolescenza crudele
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Un bel film, due personaggi azzeccati e ben interpretati, una storia semplice e raccontata con semplicità ma senza senmplicismi: in un liceo di una cittadina della provincia di stoccolma, si incontrano le vite di due ragazzine quattordicenni. Una, bruna e schiva, ascolta musica classica e non ha amici, è segretamente innamorata dell'altra, bionda, carismatica, circondata da amiche frivole. Per caso si danno un bacio, finché la biondina si scopre innamorata e coglie l'occasione per sfuggire al perimentro soffocante della banalità di pomeriggi passati con fidanzatino a guardare quiz.
Un amore tra adolescenti, raccontato con tenerezza, rispetto, sensibilità e pudore, lontano anni luce dalla patina glamour e voyeristica che pervade altre produzioni con al centro storie d'amore tra donne gay (primo fra tutti il serial usa The L-World).
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Un bel film, due personaggi azzeccati e ben interpretati, una storia semplice e raccontata con semplicità ma senza senmplicismi: in un liceo di una cittadina della provincia di stoccolma, si incontrano le vite di due ragazzine quattordicenni. Una, bruna e schiva, ascolta musica classica e non ha amici, è segretamente innamorata dell'altra, bionda, carismatica, circondata da amiche frivole. Per caso si danno un bacio, finché la biondina si scopre innamorata e coglie l'occasione per sfuggire al perimentro soffocante della banalità di pomeriggi passati con fidanzatino a guardare quiz.
Un amore tra adolescenti, raccontato con tenerezza, rispetto, sensibilità e pudore, lontano anni luce dalla patina glamour e voyeristica che pervade altre produzioni con al centro storie d'amore tra donne gay (primo fra tutti il serial usa The L-World).
Un piccolo film, bello e sincero, sulla voglia di essere se stessi e vincere l'opprimente banalità dello stereotipo, del conformarsi a modelli imposti, della sutpidità.
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ilaria
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mercoledì 29 aprile 2009
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bel film
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BEL FILM. MI E' PIACIUTO.E' DELIZIOSO E DELICATO.
VORREI SAPERE COME FARE PER TROVARLO IN DVD SE QUALCUNO DI VOI QUI NEL FORUM LO SA
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boffese
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venerdì 17 ottobre 2008
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un film coraggioso
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il film di modysson, tocca un argomento impegnativo come l'omosessualita' con una delicatezza incredibile. riesce nell'arduo compito ,del non cadere in banalita' o scene sessualmente forti. tocca vari argomenti adolescenziali, come la noia nel vivere una piccola citta', che spesso porta a droga e alcool. bravissime le giovani protagoniste, aiutate da una sceneggiatura intelligente e divertente. fucking amal, e' quel genere di film fatto a budget ridottissimo, con risultati importanti.
quello, che non succede in italia, in cui secondo me,mancano proprio le idee originali, infatti ci fanno vedere il solito cinepanettone , o i film adolescenziali squallidi(vedi muccino), o i cine documenti politici o film sociali monotematici(che spesso sono portati avanti da idee politiche).
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il film di modysson, tocca un argomento impegnativo come l'omosessualita' con una delicatezza incredibile. riesce nell'arduo compito ,del non cadere in banalita' o scene sessualmente forti. tocca vari argomenti adolescenziali, come la noia nel vivere una piccola citta', che spesso porta a droga e alcool. bravissime le giovani protagoniste, aiutate da una sceneggiatura intelligente e divertente. fucking amal, e' quel genere di film fatto a budget ridottissimo, con risultati importanti.
quello, che non succede in italia, in cui secondo me,mancano proprio le idee originali, infatti ci fanno vedere il solito cinepanettone , o i film adolescenziali squallidi(vedi muccino), o i cine documenti politici o film sociali monotematici(che spesso sono portati avanti da idee politiche).
meno male, che abbiamo sorrentino,garrone e crialese!
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[+] in italia il cinema c'è ma non trova spazio!
(di minamovies)
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magù
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martedì 16 settembre 2008
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ve lo consiglio
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a me è piaciuto moltissimo
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modysson
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sabato 9 giugno 2007
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modysson
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