Scream - Chi urla muore

Wes Craven da lezione di stile, divertendosi e divertendo lo spettatore, giocando con lui a tessere trame e smontarle, indicando una via per poi ribaltarla completamente, un meccanismo che funziona alla perfezione.
L’ incipit è straordinariamente traboccante di suspense, tanto che non a torto lo si potrebbe definire uno dei migliori della storia del cinema di genere, e la tensione accompagna lo spettatore per tutta la durata della pellicola. La morte vestita di nero, la morte che ha il volto de “ L’urlo “ di Munch, è protagonista indiscussa, e continui sono i rimandi espliciti alla cinematografia horror americana di fine secolo (sono infatti gli stessi protagonisti ad analizzare le vicende avendo come punto di riferimento la saga di Halloween piuttosto che quella di Venerdì 13).
Il film ha il gran merito di coniugare l’atmosfera da thriller con il volto che nasconde la sua maschera, quello di un’ironica parodia metafilmica, riuscendo comunque a “spaventare“ più dei riferimenti cui fa capo.