Scream - Chi urla muore

Dopo un'inizio folgorante alla Hitchcock (come la Janet Leigh di Psyco anche qui si resta di sasso per la fulminea dipartita della brava Drew Barrymore) Wes Craven passa il resto del suo tempo ad auto-citarsi a partire dal personaggio interpretato da Skett Ulrich il quale entra nella camera della sua bella dalla finestra proprio come fece Johnny Depp in "Nightmare" (e guarda caso lo stesso Ulrich assomiglia in maniera impressionante proprio al Johnny Depp di "Nightmare") per poi continuare (copiando) citando autentici mostri sacri del calibro di: John Carpenter (Halloween), David Lynch (la ripresa del banco vuoto della defunta Casey-Barrymore come in "Twin Peaks") e chiundendo con Dario Argento e il suo famigerato doppio finale (che qui diventa triplo se non addirittura quadruplo e fa ridere i polli tanto e' amplificata la mancanza di logica e di verosimiglianza a cominciare dai dialoghi assurdi e divertenti dei due killers psicopatici). Sceneggiatura risibile di Kevin Williamson (l'ideatore di Dawson's Creek), fotografia laccata di Mark Irwin, e colonna sonora subliminale del quasi esordiente Marco Beltrami. Enorme successo di pubblico e di critica che ha portato Craven a dirigere due seguiti uno peggiore dell'altro e che ha spinto negli anni numerosi altri cagnacci a cimentarsi in questo tipo di pellicole sulla falsariga di questo capostipite che va preso per quello che e': un modesto thriller adolescenziale con adolescenti, sugli adolescenti e per adolescenti dal cervello fuso ma dal cuore sensibile. Una curiosita': non tanto saggia fu la decisione della Barrymore di optare per il ruolo di Casey Baker a discapito del ruolo principale di Sydney Prescott (andato poi all'impalpabile, e in tutti i sensi visto il personaggio, Neve Campbell dopo che lo stesso Craven tento' inutilmente di affidare la parte all'ex "brat pack" Molly Ringwald la quale rifiuto' a causa dei suoi 28 anni suonati che a suo dire l'avrebbero fatta sentire ridicola e fuori parte nell'ennesimo ruolo da adolescente complessata), poiche' se e' vero che ci guadagno' in popolarita' (la sequenza iniziale nella quale Drew appare e' gia' cult) la poveretta ha dovuto fare altresi' i conti con i metodi non proprio ortodossi di Craven il quale, si vocifera, avesse torturato la poveretta nonche' animalista convinta, raccontandole anedotti raccapriccianti riguardanti i maltrattamenti subiti dagli animali pur di farla piangere e renderla cosi' piu' vulnerabile per l'intera sequenza iniziale. Quando si dice il metodo.