Scream - Chi urla muore

Nell’anniversario della morte di sua madre, la giovane Sidney Prescott (Neve Campbell) piomba nel terrore: nella cittadina in cui abita, Woodsboro, un assassino periodico, con una maschera ispirata a “L'urlo”, celebre quadro di E. Munch, comincia a uccidere. Le prime vittime del maniaco sono la studentessa Casey, patita di film dell’orrore, e il suo ragazzo Steve. Sulle tracce dell’omicida si mette, oltre alla polizia locale, un’intraprendente giornalista televisiva (Courteney Cox), aiutata da un ingenuo poliziotto (David Arquette). Ma sarà proprio Sidney ad affrontare il killer, che si rivelerà essere una persona a lei molto cara e vicina.
Messa una volta per tutte la parola fine alla serie di Freddy Krueger col discreto New Nightmare, Wes Craven, assieme allo sceneggiatore Kevin Williamson, realizza con Scream quello che probabilmente è il suo film migliore. In Scream si rimane terrorizzati dallo squillo di un telefono, dalla lama di un coltello, da una voce rauca di qualcuno che chiama quando sei solo in casa, da lunghi silenzi interrotti da un urlo lontano. Non si punta sull’originalità, tutt’altro: il regista si diverte a snocciolare, a smontare, meccanismi e luoghi comuni del genere, con molta ironia, ma senza rinunciare a terrorizzare lo spettatore. In particolare la sequenza con cui si apre il film (un quarto d’ora), senza mostrare sangue a profusione e facili effetti, mette davvero a dura prova i nervi di chiunque, grazie al crudele gioco del gatto col topo che l’assassino mette in atto con la sua prima vittima (la malcapitata Drew Barrymore). Per il resto Scream non delude, anzi, prosegue con una narrazione frenetica, carica di colpi di scena e situazioni memorabili, che lasciano col fiato sospeso e che spiazzano. Il finale, volutamente esagerato, fa capire cosa sia in realtà questo film: horror? Thriller? Sì, ma anche cinema, metacinema, un mix di generi perfettamente mescolati, e anche un modo intelligente di ridicolizzare veri e propri classici del genere: basti pensare alle regole per sopravvivere in un film dell’orrore che detta Randy, l’amico schizzato di Sidney: mai ubriacarsi, mai drogarsi, mai fare sesso, ma soprattutto mai dire “…torno subito!”, perché non si torna più (uomo avvisato, mezzo salvato). Da avere assolutamente nella propria videoteca.
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Un anno dopo la morte di sua madre, Sidney Prescott (N.Campbell) ripiomba nel terrore, poiché nella sua città c'è un assassino periodico, mascherato come "l'urlo" di Munch che ha preso di mira lei ed i suoi amici.
Scream gioca con i luoghi comuni del genere horror: li smonta, li ridicolizza, ma allo stesso tempo terrorizza lo spettatore grazie ad una marea di colpi di scena. Bravissimi gli interpreti principali (soprattutto Courtney Cox, adorabile nel ruolo di giornalista assetata di fama e di successo).
I riferimenti a Carpenter e ad Hitchcock si sprecano. Brevi apparizioni di Linda Blair (nel ruolo di una giornalista oppressiva) e del regista (che fa il bidello della scuola, travestito da Freddy Krueger). In definitiva, uno dei migliori film thriller-horror degli ultimi anni.