Scrivendo di questo film, potrei -O dovrei-sottolineare come i primi venti minuti, o qualcosa del genere, siano pessimi, ma il resto li riscatta. Però. E' un'altra la considerazione che volevo fare.
Il personaggio della Thurman, infatti, irrompe come qualcosa che scuote i protagonisti da un misto di torpore, tensioni piccole e grandi, avventure. Ma, a differenza del "pieraccioniano" ciclone, questo non è un (piccolo) mondo avulso nello spazio e nel tempo; esistono, anzi, situazioni amarostiche come quelle di cui è protagonista la Portman, per le quali -A volte- ci viene risparmiato il canonico lieto fine. "Nel "Ciclone", invece, la Forteza irrompe in un "Piccolo mondo antiquato", in cui viene appena sfiorato il lesbismo della sorella della protagonista, senza andare oltre dei quadretti, lontani da qualsivoglia amarezza e/o provocazione.
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Scrivendo di questo film, potrei -O dovrei-sottolineare come i primi venti minuti, o qualcosa del genere, siano pessimi, ma il resto li riscatta. Però. E' un'altra la considerazione che volevo fare.
Il personaggio della Thurman, infatti, irrompe come qualcosa che scuote i protagonisti da un misto di torpore, tensioni piccole e grandi, avventure. Ma, a differenza del "pieraccioniano" ciclone, questo non è un (piccolo) mondo avulso nello spazio e nel tempo; esistono, anzi, situazioni amarostiche come quelle di cui è protagonista la Portman, per le quali -A volte- ci viene risparmiato il canonico lieto fine. "Nel "Ciclone", invece, la Forteza irrompe in un "Piccolo mondo antiquato", in cui viene appena sfiorato il lesbismo della sorella della protagonista, senza andare oltre dei quadretti, lontani da qualsivoglia amarezza e/o provocazione.
Ciò potrebbe, ancora una volta, confermare che il cinema nostrano ha la tendenza, più di altri, a contemplarsi nel proprio guscio, ed a dipingere l'Italia come un "Immenso paesone "(Buccheri). Ma a giudicare da alcuni, ultilimissimi itoli, chissà che non possiamo sperare in qualcosa di meglio.
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