Nestore - L'ultima corsa |
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Un film di Alberto Sordi.
Con Alberto Sordi, Eros Pagni, Matteo Ripaldi, Cinzia Cannarozzo, Tatiana Farnese.
continua»
Drammatico,
Ratings: Kids+13,
durata 105 min.
- Italia, Francia 1994.
- Warner Bros Italia
uscita martedì 2 agosto 1994.
MYMONETRO
Nestore - L'ultima corsa ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() |
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sordi autore comunque prezioso
di elgatolocoFeedback: |
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domenica 25 aprile 2021 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
"NEstore, l'ultima corsa"(Alberto Sordi, prenutilMo suo film come autore, avendolo anche scritto per intero con la colaborazone di Rodolgo Sonego, 1994)parla di un vetturino, Gaetano, arrivato all'età dlela pensione con il suo cavallo Nestore, ormai "affaticato". Per Oreste, il"Marchigiano", il propiertario di calesse e cavallo indica il mattatoio come unica soluazione per il cavallo e dunque l'ospizio(casa di ripooso in politically correct per Gaetano). ma le cose smebrano andare diversamente, in quanto il nipotino non vuole sttaccarsi dal cavlalo, come neppure il nonno, ovviamente. Gaetano scopre che la figlia, che si diceva ballerina classica, invece si produce in una sorta di streap tease con danza(quasi burlesque, ma più spinto)e che il genero probabilmete fa loschi affari, avendo comprato una Lamobrghini. Gli zingari rubano il cavallo, fuggito dal mattatoio, ma Gaetano con il nipotino lo recupera, fino al triste finale, per cui dall'ospizio , dove era alloggiato di notte, NEstore viene prelevato e portato al mattatoio, dove nonno e nipote si precipitano, senza speranza, anche se alla fine hanno l'impressione di sentirlo troattare... Ultimo (o quasi) Sordi crepuscolare e malinconico-si dirà e in parte è vero: c'è l'elemento quasi da"neorealismo"del ragazzino, nipote saggio, cè la delusione per la figlia e il genero(che si estende però alla società intera, dove dominano egoismo e protervia), non manca il tratto"romantico"del ratto del cavallo compiuto dagli zingari, roba da romanticismo tedesco o comunque europeo, c'è Sordi che rimpiange e sa farlo da par suo, rampognango unì'umanità divenuta"cattiva"(nel doppio sensol ossia anche prigionera, da"captivus"), c'è il rimpaitno per il tempo perduto e volato via quasi come un aquilone , i, tutto con un ritmo da"tristitia", da malinconica che è quella della vecchiaia, del tempo che fugge via implacabile. E ciò viene reso in piena Roma(Sordi romanissimo, romanticamente sempre innamorato dell'Urbs), mostrandola senza squarci e compiacenze di carattere turistico, c'è il tratto del salto generazionale(il noipote sarà"buono"ocme il nonno, saltando la generazione della madre), c'è la denuncia totale della violenza implacabile dei mattatoi, dove uno ne vale tutt, cè nella scena finale la speranza che è solo"dream"del riscato, della fuga dei Nestore dall'orrore. Thank you, mister Albertone ever. Sordi malinconico p sempre lui, con l'accentuazione del tratto malinconico, che sarà poi anche , ma con altre accentuazioni, nell'ultimo film , il bravissimo Matteo RIpaldi nella parte del nipote, benissmo Eros Pagni nella caratterizzazione, breve ma pregnante del"Marchigiano"(le Marche sempre "terra icognita", di provenienza barvbarica, per i"ROmani de Roma"), meno bene ma comunque in parte Cinzia Cannarozzo nel ruolo della figlia e altri interpreti meno presenti e meno importanti nell'economia del film stesso. Complessivamente un quasi addio di Sordi al cinema se no alla vita. Un addio commosso, possiamo dire dove tutto il simbolismo è invero molto, molto trasparente, senza lasciare moltissimo a surfetazioni esegetiche. El Gato
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