uncas
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sabato 28 luglio 2007
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film adorabile!
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Gli attori sono davvero molto bravi; mi riferisco in particolare a "Occhio di Falco", "Chingachooc" e "Uncas". Gli attori si sono ben immedesimati nella parte, rendendo in maniera eccellente le senzazioni e i sentimenti del personaggio. "L'ultimo dei moicaini" è uno di quei film impossibili da rifare oggi per la mancanza di attori del loro calibro e, sopratutto, per la ben poca rassomiglianza con i personaggi originali del romanzo. E' anche un film che, dopo che lo si inizia a guardare, non si può più smettere.
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cavaliere
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venerdì 22 giugno 2007
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l'ultimo dei mohicani - film storico da antologia
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In questa pellicola assistiamo ad un insieme di coincidenze positive che danno quella spinta necessaria alla sceneggiatura, tale da renderne un capolavoro.
In primo luogo è da antologia la fotografia di dante spinotti, forse anche per merito di inserti digitali, i colori, i paesaggi e le inquadrature sono mozzafiato. Merito di questo è anche la combinazione con la sublime colonna sonora.
L'apprezzatissimo Daniel Day Lewis in questo film, probabilmente, esprime il meglio di se ed è forse la sua migliore interpretazione (insieme a "Nel nome del Padre").
I bellissimi costumi, forse anche un pò troppo raffinati,le ambientazioni, la trama che scivola dolcemente tra la storia d'amore impossibile, ostacolata da una guerra feroce, non cade mai nel patetico o nel melodrammatico, ne fanno un film d'autore.
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In questa pellicola assistiamo ad un insieme di coincidenze positive che danno quella spinta necessaria alla sceneggiatura, tale da renderne un capolavoro.
In primo luogo è da antologia la fotografia di dante spinotti, forse anche per merito di inserti digitali, i colori, i paesaggi e le inquadrature sono mozzafiato. Merito di questo è anche la combinazione con la sublime colonna sonora.
L'apprezzatissimo Daniel Day Lewis in questo film, probabilmente, esprime il meglio di se ed è forse la sua migliore interpretazione (insieme a "Nel nome del Padre").
I bellissimi costumi, forse anche un pò troppo raffinati,le ambientazioni, la trama che scivola dolcemente tra la storia d'amore impossibile, ostacolata da una guerra feroce, non cade mai nel patetico o nel melodrammatico, ne fanno un film d'autore.
Un plauso particolare al personaggio "Chingachook" ed all'interpretazione di russell means.
Unico appunto: la sceneggiatura del film riprende quella di Philip Dunne per l'edizione del 1936, sarebbe stato meno appagante ma originale ridare al finale l'esito del romanzo (1826) di J. Fenimore in cui è l'altra figlia di munroe a togliersi la vita.
In fine, vale la pena evidenziare, per chi non l'avesse visto, che la sceneggiatura, fotografia e colonna sonora raggiungono qualitativamente il meglio: ogni fotogramma della pellicola è una meravigliosa cartolina con un sublime sottofondo musicale, di dolci parole sussurrate e di spietate rivendicazioni!
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renato c.
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giovedì 27 maggio 2010
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un bel film epico!
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Quando l'ho visto al cinema alla sua uscita nel 1992, ero rimasto un po' deluso perchè, dopo aver visto un paio di versioni che facevano pena, speravo in una buona versione fedele al romanzo! Le variazioni sono tuttavia forse più reali che non il romanzo dove i buoni erano tutti da una parte ed i cattivi tutti dall'altra! Qui anche i "buoni" avevano i loro difetti: vedi il maggiore Eyward, rivale di Occhio di Falco perchè innoamorato di Cora (nel romanzo invece innamorato di Alice!) che non ha esitato a dichiarare il falso nelle accuse a Occhio di Falco, anche se alla fine si redime sacrificando la propria vita per salvare la sua! Così il colonnello Munro, grande gentlemen nel romanzo, qui non esita a voler fare impiccare Occhio di Falco nonostante i sentimenti che la figlia provava per lui! Al contrario il generale francese Montcalm, qui gentiluomo che concede agli Inglesi di tornare in Inghilterra senza fare nessun prigioniero, nel romanzo era un gran delinquente che fa massacrare tutti i coloni asseragliati in Forte William Henry, donne e bambini compresi, mandando non i suoi soldati, ma Magua con un'orda di Uroni! Nel finale è Alice a morire invece di Cora ed il povero Uncas, l'ultimo dei Mohicani, ridotto nel film ad una parte di spalla anzichè di protagonista! Rivedendolo in televisione dopo alcuni anni e la registrazione in questi giorni l'ho apprezzato come film, molto di più! Come per il "Pinocchio" di Walt Disney, quando si vede un film bisogna giudicarlo per se stesso senza fare riferimenti al romanzo! E debbo dire che è un bel film d'avventure, girato in splendidi paesaggi, con ottimi colpi di scena, e con gli Indiani buoni: i Mohicani, e quelli cattivi: Magua e gli Uroni.
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Quando l'ho visto al cinema alla sua uscita nel 1992, ero rimasto un po' deluso perchè, dopo aver visto un paio di versioni che facevano pena, speravo in una buona versione fedele al romanzo! Le variazioni sono tuttavia forse più reali che non il romanzo dove i buoni erano tutti da una parte ed i cattivi tutti dall'altra! Qui anche i "buoni" avevano i loro difetti: vedi il maggiore Eyward, rivale di Occhio di Falco perchè innoamorato di Cora (nel romanzo invece innamorato di Alice!) che non ha esitato a dichiarare il falso nelle accuse a Occhio di Falco, anche se alla fine si redime sacrificando la propria vita per salvare la sua! Così il colonnello Munro, grande gentlemen nel romanzo, qui non esita a voler fare impiccare Occhio di Falco nonostante i sentimenti che la figlia provava per lui! Al contrario il generale francese Montcalm, qui gentiluomo che concede agli Inglesi di tornare in Inghilterra senza fare nessun prigioniero, nel romanzo era un gran delinquente che fa massacrare tutti i coloni asseragliati in Forte William Henry, donne e bambini compresi, mandando non i suoi soldati, ma Magua con un'orda di Uroni! Nel finale è Alice a morire invece di Cora ed il povero Uncas, l'ultimo dei Mohicani, ridotto nel film ad una parte di spalla anzichè di protagonista! Rivedendolo in televisione dopo alcuni anni e la registrazione in questi giorni l'ho apprezzato come film, molto di più! Come per il "Pinocchio" di Walt Disney, quando si vede un film bisogna giudicarlo per se stesso senza fare riferimenti al romanzo! E debbo dire che è un bel film d'avventure, girato in splendidi paesaggi, con ottimi colpi di scena, e con gli Indiani buoni: i Mohicani, e quelli cattivi: Magua e gli Uroni. Anche se in questo film l'odio di Magua era dovuto al fatto che il colonnello Munro aveva fatto massacrare la sua famiglia e la sua tribu! Mentre nel romanzo, chiamato in alcune versioni Volpe Astuta, era proprio un essere subdolo, ingannatore e crudele!
Nel complesso un film da vedere e da consigliare di vedere, specialmente per chi non ha mai letto il romanzo che lo apprezzerà notevolmente!
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dounia
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lunedì 1 agosto 2011
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esistenze diverse
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Il romanzo di James Fenimore Cooper del 1826, "L'ultimo dei Mohicani", è la sceneggiatura rivista e ben scritta del film di Michael Mann del 1992. La "guerra dei sette anni"(1756-63) presenta delle esistenze diverse e contrarie tra loro: Francesi e Inglesi, indiani Mohicani e Uroni. Occhio di Falco, insieme agli ultimi dei Mohicani, Chingachook-padre e Uncas-figlio che l'aiutano ad accompagnare gli inglesi a Ford William Henry, s'innamora della prima figlia del colonnello inglese, Cora, e Uncas della seconda, Alice. L'amore viene corrisposto. Il maggiore Eyard, fidanzato di Cora, rinuncia prima alla propria donna e poi alla sua vita. La battaglia tra Francesi e Inglesi finisce con la vittoria dei primi.
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Il romanzo di James Fenimore Cooper del 1826, "L'ultimo dei Mohicani", è la sceneggiatura rivista e ben scritta del film di Michael Mann del 1992. La "guerra dei sette anni"(1756-63) presenta delle esistenze diverse e contrarie tra loro: Francesi e Inglesi, indiani Mohicani e Uroni. Occhio di Falco, insieme agli ultimi dei Mohicani, Chingachook-padre e Uncas-figlio che l'aiutano ad accompagnare gli inglesi a Ford William Henry, s'innamora della prima figlia del colonnello inglese, Cora, e Uncas della seconda, Alice. L'amore viene corrisposto. Il maggiore Eyard, fidanzato di Cora, rinuncia prima alla propria donna e poi alla sua vita. La battaglia tra Francesi e Inglesi finisce con la vittoria dei primi. Il film ha come base questa storia che, oltre a mettere in risalto la guerra franco-inglese, evidenzia la figura a capo degli Uroni, fatta dallo stesso attore, Wen Scott, del film "Geronimo" e noto che egli recita molto bene queste figure di indiano. Il film è bello inoltre per la musica, la fotografia e le immagini che lo rendono vivo. La parte svolta da Occhio di Falco è molto veloce e l'attore Daniel Day-Lewis, con la sua agilità, riesce a porla in primo piano. La somma di tanti elementi validi diventa così positiva per l'aspettatore.
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dario fireman
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venerdì 21 dicembre 2012
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memorabile riproduzione della vita indiana
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Più passano gli anni, più questo film capolavoro di Michael Mann diventa un "cult" del cinema mondiale. i favolosi paesaggi, i meravigliosi costumi che enfatizzano quello spirito indiano ormai perso al giorno d'oggi, l'immancabile storia d'amore condita da gesti disperati, la cattiveria degli autoctoni ed allo stesso tempo il rispetto per il territorio. Interpretazione magistrale di Daniel Day-Lewis, rivelatosi adattissimo al ruolo di protagonista ed al suo primo vero "filmone" per il grande pubblico. Musiche travolgenti, specie nelle scene finali del film, dove tutto assume un'atmosfera perduta, ma che lascia il segno. Sicuramente sul podio riguardo i migliori film di tutti i tempi sugli indiani, probabilmente preceduto solo da Balla coi lupi.
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Più passano gli anni, più questo film capolavoro di Michael Mann diventa un "cult" del cinema mondiale. i favolosi paesaggi, i meravigliosi costumi che enfatizzano quello spirito indiano ormai perso al giorno d'oggi, l'immancabile storia d'amore condita da gesti disperati, la cattiveria degli autoctoni ed allo stesso tempo il rispetto per il territorio. Interpretazione magistrale di Daniel Day-Lewis, rivelatosi adattissimo al ruolo di protagonista ed al suo primo vero "filmone" per il grande pubblico. Musiche travolgenti, specie nelle scene finali del film, dove tutto assume un'atmosfera perduta, ma che lascia il segno. Sicuramente sul podio riguardo i migliori film di tutti i tempi sugli indiani, probabilmente preceduto solo da Balla coi lupi. Ennesima "frecciata" andata a segno sull'invadenza ed influenza americana sui popoli mondiali nei secoli precedenti.
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mike26
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sabato 5 marzo 2016
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epico
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Lunga Vita al Cinema, Lunga vita all' Ultimo dei Mohicani..Film EPICO di Michael Mann, straordinario nell'adattamento del romanzo di James Finimore Cooper.
Non starò qui a snocciolarvi la trama perche a mio modo di vedere, questo Film va visto, va sentito, va assaporato a prescindere dagli argomenti toccati, che comunque riescono a fondersi in maniera perfetta dando vita ad un escalation di emozioni.
Recitazione perfetta di tutti i componenti del Cast, Daniel day-Lewis sempre una sicurezza, riesce a calarsi nel personaggio fino quasi immedesimarsi con esso, vedi anche (il mio piede sinistro,il petroliere,gangs of New york e Lincoln).
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Lunga Vita al Cinema, Lunga vita all' Ultimo dei Mohicani..Film EPICO di Michael Mann, straordinario nell'adattamento del romanzo di James Finimore Cooper.
Non starò qui a snocciolarvi la trama perche a mio modo di vedere, questo Film va visto, va sentito, va assaporato a prescindere dagli argomenti toccati, che comunque riescono a fondersi in maniera perfetta dando vita ad un escalation di emozioni.
Recitazione perfetta di tutti i componenti del Cast, Daniel day-Lewis sempre una sicurezza, riesce a calarsi nel personaggio fino quasi immedesimarsi con esso, vedi anche (il mio piede sinistro,il petroliere,gangs of New york e Lincoln).. Bravissime le due attrici Madaline Stowe e Jodhi May, con quest' ultima che nelle scene finali ci regala uno dei primi piani più belli della storia del Cinema (da Brividi)..Colonna Sonora Magnifica di Trevor Jones che però dovette abbandonare il film e non riusci a musicare alcune scene minori del film, al suo posto Randy Adelman, ma questo comporto la non eleggibilità agli oscar per Jones (che sono convinto avrebbe vinto a mani basse).. una menzione particolare a Patrice Chèreau (il Marchese Montcalm) a mio modo di vedere una recitazione superba, a dispetto dei pochi minuti dove appare, la scena del Parlè tra lui e il Colonnello Inglese Munro è fenomenale, con una mimica facciale e delle movenze degne di un grande attore.
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qisoneb
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domenica 26 luglio 2020
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last mohican, che storia.
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storia epico straordinario, nonostante sia un
pò macchinolento e non abbia l'action del western film,
perplime lo spettatore, parlando per
quasi tutto il film ma poi ci si accorge che
l'ultimo dei moichani non è quello che
si pensava e si diceva magari, chi l'avrebbe detto che egli non
fosse l'ultimo dei moichani, e ci sembra una specie
di cialtronata stellare colui che con le sembianze de
l'ultimo dei mohicani soleva così mostrarsi, sorprendente
per diverse generazioni con un sound di condimento
difficile da trovare in altre pellicole del genere e di holliwood.
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mystic
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lunedì 27 maggio 2013
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epica e amore celebrati da michael mann
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In realtà, "Scarface" di Brian De Palma non è l'unico remake di un film degli anni '30 ad essere considerato superiore all'originale. Per un giovane regista allora non del tutto conosciuto, Michael Mann, colui che poi girò "Heat" e "Nemico Pubblico", "L'ultimo dei Mohicani" del 1936 fu il primo film di cui si innamorò e che decise di riproporre sul grande schermo.
Quella di Mann è una trasposizione eccellente, dotata di una forte carica emozionale e capace di scaldare il cuore. Il regista celebra da un lato l'epica con scene di battaglie davvero azzeccate, notturni ben girati e scontri con arma da fuoco; e dall'altro l'amore inteso come forza selvaggia a capo delle imprese del protagonista Daniel Day Lewis.
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In realtà, "Scarface" di Brian De Palma non è l'unico remake di un film degli anni '30 ad essere considerato superiore all'originale. Per un giovane regista allora non del tutto conosciuto, Michael Mann, colui che poi girò "Heat" e "Nemico Pubblico", "L'ultimo dei Mohicani" del 1936 fu il primo film di cui si innamorò e che decise di riproporre sul grande schermo.
Quella di Mann è una trasposizione eccellente, dotata di una forte carica emozionale e capace di scaldare il cuore. Il regista celebra da un lato l'epica con scene di battaglie davvero azzeccate, notturni ben girati e scontri con arma da fuoco; e dall'altro l'amore inteso come forza selvaggia a capo delle imprese del protagonista Daniel Day Lewis. Il regista osserva due storie d'amore nate nello stesso contesto e cresciute nel medesimo modo, ma capaci di conclusioni severamente opposte.
Daniel Day Lewis e Madeleine Stowe ci mettono del loro per fare in modo che la pellicola decolli. Lui è l'eroe romantico e coraggioso, sempre pronto a difendere la propria amata. Lei è la bella aristocratica rigida nei confronti degli inviti dei propri spasimanti. Ma sono il maestoso tema musicale di Trevor Jones e Randy Edelman e la fotografia di Dante Spinotti a far fare il salto di qualità all'opera.
Poi Mann omaggia gli ideali e i valori: quello del sacrificio dello sconfitto (che riconoscendo la sconfitta lascia il segno con un immenso atto finale), del suicidio come affermazione e della lealtà.
I fan più accaniti di Mann, agli amanti di quelle inquadrature sinistre che ritraggono i suoi perseguitati modelli nel proprio io più vulnerabile, potranno anche non credere alle potenzialità di una pellicola che amplifica a tal punto il sentimento amoroso; al resto del pubblico, invece, il piacere di scoprire le immagini catturate da una cinepresa capace in ogni momento di lasciare il segno, grazie all'abilità di uno dei più grandi autori dei nostri giorni.
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