No, grazie, il caffè mi rende nervoso

“Napoli non deve cambiare” è il motto di Funiculì Funiculà: un maniaco [non definito maniaco bensì “nervoso” da Massimo Troisi] che vuole evitare la prima del festival “Nuova Napoli”. Nostalgico della Napoli che fu. Quella della festa di Piedigrotta. La Napoli del sole, del mare, della pizza, del mandolino e della sfogliatella. A questo proposito è memorabile la battuta di Troisi quando, parlando con il maniaco Funniculì nascosto dietro una tenda (dove in realtà c'è solo una cassetta registrata), che gli rimprovera di essere uno di quelli che vogliono cambiare Napoli, dice: "Nun è overo, io nun vogl' cagnà Napule, a me me piac' a pizz', 'o mannulin...e ppoi cagnat' Mantova, Rovigo...io so' gghiut' a Rovigo co' mio padre riec' ann' fa... so' turnat' è semp' 'a stess'...cagnat' Rovigo!!". Nel film Massimo Troisi interpreta se stesso; del film scrisse parte della sceneggiatura. Lello Arena è il protagonista principale, un redattore de “Il Mattino”. La protagonista è invece l’attrice di teatro Maddalena Crippa. Tra gli attori si riconoscono vari personaggi de “Il camorrista” (1986) di Giuseppe Tornatore. La napoletaneità viene rivisitata con grande ironia nel film. Insieme al poliziesco all’italiana, di cui tutto il film mi pare essere una caricatura. Emblematiche le scene d’azione che vedono protagonisti Michele Giuffrida e “Dieci Decimi”, il miracolato al contrario del film (a Lourdes ha perso la vista!) e la scena della pistola tra Giuffrida e il carceriere della fotografa che lui va a liberare. La stessa scelta di Lello Arena quale uomo d’azione è significativa della natura del film!