alex41
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domenica 13 marzo 2011
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il miglior sequel della storia del cinema
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In questo secondo Padrino molte cose sono cambiate: Michael (Al Pacino) è diventato il nuovo boss Corleone dopo che suo padre Don Vito è morto nel primo capitolo. Convive con la moglie Kay (Diane Keaton) e nei suoi affari lavora sempre con il suo fidato avvocato Tom Hagen (Robert Duvall). In questo capitolo, Michael Corleone sarà alle prese con un azionista ebreo a Miami impegnato in vari investimenti illegali, che intende eliminarlo. Inoltre, questo film mostra anche la genesi di Don Vito Corleone (Robert De Niro) dal suo arrivo a New York fino alla sua salita al potere. Il risultato è un film straordinario, un sequel degno di un grandioso film che ha fatto epoca, comandato da un cast d'eccellenza: uno strepitoso Al Pacino, un grandioso Robert De Niro agli inizi e già agli Oscar, e bravissimi anche Robert Duvall, Diane Keaton, Talia Shire e John Cazale.
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In questo secondo Padrino molte cose sono cambiate: Michael (Al Pacino) è diventato il nuovo boss Corleone dopo che suo padre Don Vito è morto nel primo capitolo. Convive con la moglie Kay (Diane Keaton) e nei suoi affari lavora sempre con il suo fidato avvocato Tom Hagen (Robert Duvall). In questo capitolo, Michael Corleone sarà alle prese con un azionista ebreo a Miami impegnato in vari investimenti illegali, che intende eliminarlo. Inoltre, questo film mostra anche la genesi di Don Vito Corleone (Robert De Niro) dal suo arrivo a New York fino alla sua salita al potere. Il risultato è un film straordinario, un sequel degno di un grandioso film che ha fatto epoca, comandato da un cast d'eccellenza: uno strepitoso Al Pacino, un grandioso Robert De Niro agli inizi e già agli Oscar, e bravissimi anche Robert Duvall, Diane Keaton, Talia Shire e John Cazale. Coppola (finalmente vincitore dell'Oscar) crea il capitolo forse più completo della saga dove si mostra il vero volto di Michael e la storia di suo padre raccontata in modo stupefacente. Consigliato a tutti.
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nathan
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domenica 11 febbraio 2007
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il capolavoro della storia di un'eredità pesante
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Il Padrino parte II resta sicuramente più impresso nella memoria rispetto al primo episodio.E questo grazie alla prova superlativa dei due migliori attori del mondo,che incarnano al meglio i sentimenti di Vito e Michele Corleone.
De Niro imprime uno stupendo ritratto del giovane Don Vito:pacifico uomo di famiglia e al tempo stesso freddo e spietato nei suoi delitti (che rimangono impressi nella memoria dello spettatore),la sua freddezza e la sua calma apparente possono esplodere da un momento all'altro in nome degli interessi della famiglia.
Pacino è magistrale nell'interpretare un Micheal incerto,che nasconde la sua insicurezza dietro a una maschera di spietatezza;ma dai suoi occhi,anche nei momenti delle decisioni più critiche,quando decide di tagliare tutti i ponti attorno a sè,emerge il rimpianto per quella famiglia che non è riuscito a creare,al contrario proprio di suo padre,le cui prime imprese si intrecciano ad incastro con le sue in un meccanismo che Coppola rende perfetto.
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Il Padrino parte II resta sicuramente più impresso nella memoria rispetto al primo episodio.E questo grazie alla prova superlativa dei due migliori attori del mondo,che incarnano al meglio i sentimenti di Vito e Michele Corleone.
De Niro imprime uno stupendo ritratto del giovane Don Vito:pacifico uomo di famiglia e al tempo stesso freddo e spietato nei suoi delitti (che rimangono impressi nella memoria dello spettatore),la sua freddezza e la sua calma apparente possono esplodere da un momento all'altro in nome degli interessi della famiglia.
Pacino è magistrale nell'interpretare un Micheal incerto,che nasconde la sua insicurezza dietro a una maschera di spietatezza;ma dai suoi occhi,anche nei momenti delle decisioni più critiche,quando decide di tagliare tutti i ponti attorno a sè,emerge il rimpianto per quella famiglia che non è riuscito a creare,al contrario proprio di suo padre,le cui prime imprese si intrecciano ad incastro con le sue in un meccanismo che Coppola rende perfetto.
Il padrino parte seconda non è solo un film sulla mafia,ma l'amaro e drammatico ritratto psicologico di un uomo che ha un'eredità troppo pesante da portare sulle spalle.
Micheal non finisce per essere schiacciato da questo peso,perchè trasforma la sua insicurezza in una spietata freddezza che non risparmia neppure suo fratello.Bellissima la scena del bacio di giuda e quella dell'abbraccio al funerale di Mama Corleone.Il tragico finale ci rivela la verità:Micheal è rimasto incastrato in un meccanismo,è partecipe di un'eredità di cui si voleva liberare,ma più forte in lui è stato il richiamo del sangue,per cui paradossalmente lo studente zimbello della famiglia si trasforma nel più spietato erede di Vito Corleone.Film stupendo.Vorrei spendere ancora qualche parola su John Cazale,l'attore che interpreta Fredo,un grande attore che forse è morto troppo presto e di cui nessuno si ricorda.
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joker 91
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mercoledì 22 dicembre 2010
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il sequel più bello della storia del cinema
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Coppola crea un film per certi versi anche superiore al 1 che porta allo stesso regista finalmente L' OSCAR,Al pacino ha nelle mani tutta la pellicola ed la tiene in uno stato di grazia con un interpretazione strabiliante affiancato dalla bravissima Diane Keaton,Robert de niro è un Vito corleone agli arbori ed lo fa divinamente. Colonna sonora perfetta,ambientazioni perfette ed una sceneggiatura veramente paurosa nei dialoghi. L'asssenza di Brando non si sente, il miglior sequel mai realizzato vincitore di 6 oscar
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dado1987
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giovedì 1 aprile 2010
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un evergreen mozzafiato.
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Si inizia con Micheal Corleone (Al Pacino nel suo ruolo migliore), che appena diventato Padrino, dopo essere succeduto al fu Vito Corleone/Andolini, deve non solo salvaguardare il potere e l'autorevolezza della famiglia, ma anche fare i conti con alleati, nemici potenti, doppiogiochisti e tutti senza scrupoli; per non parlare dei parenti serpenti che standogli vicino possono ferirlo maggiormente. Il film dura quasi tre ore e mezza, e li vale tutti, una storia intrigante che al contrario del predecessore, non è legato ad un libro, quindi non ha una tabella di marcia forzata, non ci sono pezzi tralasciati, cosa che nel primo per forza di cose avviene dato che è difficile riportare oltre 400 pagine di libro su pellicola.
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Si inizia con Micheal Corleone (Al Pacino nel suo ruolo migliore), che appena diventato Padrino, dopo essere succeduto al fu Vito Corleone/Andolini, deve non solo salvaguardare il potere e l'autorevolezza della famiglia, ma anche fare i conti con alleati, nemici potenti, doppiogiochisti e tutti senza scrupoli; per non parlare dei parenti serpenti che standogli vicino possono ferirlo maggiormente. Il film dura quasi tre ore e mezza, e li vale tutti, una storia intrigante che al contrario del predecessore, non è legato ad un libro, quindi non ha una tabella di marcia forzata, non ci sono pezzi tralasciati, cosa che nel primo per forza di cose avviene dato che è difficile riportare oltre 400 pagine di libro su pellicola. Inoltre il primo Padrino si basa su fatti fantasiosi, che seppur belli non hanno nessun riscontro; nel secondo invece, Micheal è la rappresentazione del mafioso italo-americano tipo di quell'epoca, lo possiamo paragonare a Lucky Luciano. Il mafioso reale e quello cinematografico hanno molte cose in comune: sono entrambi stati a capo della più grande famiglia mafiosa italo-americana, hanno avuto tutt'e due un socio ebreo, nel film era Roth, nella realtà Meyer Lansky, entrambi hanno contribuito alla morte di Moe Green / Ben Siegel detto Bugsy, entrambi hanno avuto intrallazzi prima a New York, poi a Cuba infine a Las Vegas. Ci sarebbero altre similitudini che non sto a dire, comunque sostengo che se anche il Padrino parte II è una storia romanzata, si basa su fatti di fondo realmente accaduti in America, mentre il primo è solo un'invenzione del genio di Mario Puzo. Quindi valuto la sceneggiatura con il migliore dei voti. Gli attori sono fenomenali, Al Pacino e De Niro sono due fuoriclasse insostituibili, anche Robert Duvall e John Cazale sono molto bravi, l'unica attrice del film che non mi aggrada e Talia Shire che interpreta Connie per ovvi motivi (il fatto che di battesimo facesse Talia Coppola forse ha contribuito nella scelta). Sinceramente la Parte II è un capitolo a sè stante poteva benissimo essere da solo senza prequel o seguiti cosa unica per un secondo capitolo. Voto 10
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rocky
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martedì 13 settembre 2005
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capolavoro
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Vita, passione e successi di Michael Corleone in un'opera seconda assai riuscita.
Con montaggio contemporaneo delle trame assistiamo, da un lato al percorso umano di Don Vito, dalla partenza solitaria da Corleone, allo sbarco in America, dal primo onesto lavoro di commesso di bottega, all’incontro-scontro con il boss della Mano Nera (Gastone Moschin), al rispetto guadagnato, al’affermazione del nuovo capo; dall’altro ai passi compiuti dal nuovo boss, il figlio Michael, nel rafforzamento della famiglia Corleone.
L'interpretazione del personaggio fatta da Pacino rasenta il perfetto: dai successi sempre maggiori (con gli investimenti nelle case da gioco californiane), ai contrattempi (il tradimento del fratello maggiore che ne determinerà la condanna a morte), all’amore sempre più flebile per una compagna che è sempre più solo la madre dei suoi figli.
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Vita, passione e successi di Michael Corleone in un'opera seconda assai riuscita.
Con montaggio contemporaneo delle trame assistiamo, da un lato al percorso umano di Don Vito, dalla partenza solitaria da Corleone, allo sbarco in America, dal primo onesto lavoro di commesso di bottega, all’incontro-scontro con il boss della Mano Nera (Gastone Moschin), al rispetto guadagnato, al’affermazione del nuovo capo; dall’altro ai passi compiuti dal nuovo boss, il figlio Michael, nel rafforzamento della famiglia Corleone.
L'interpretazione del personaggio fatta da Pacino rasenta il perfetto: dai successi sempre maggiori (con gli investimenti nelle case da gioco californiane), ai contrattempi (il tradimento del fratello maggiore che ne determinerà la condanna a morte), all’amore sempre più flebile per una compagna che è sempre più solo la madre dei suoi figli.
Il destino del film gioca dunque ancora una volta sulle decisioni del capo; la sua trama è data dallo sfogo delle sue collere o dalle gioie pre i risultati raggiunti.
Imponenti le ricostruzioni storiche: dall’imbarcazione che trasporta i siciliani in America, al Porto di New York, alla stessa New York di inizio secolo, ai locali, le case, i costumi di inizio secolo.
E ancora: spazio ad un fedele ritratto della Cuba pre-Castrista in affari con i mafiosi, sconfitta assieme ad essi dallo scoppio della Revolucion, ritratto di Little Italy con l’ascesa del padrino e il senso di rispetto e timore che incute.
Opera seconda che supera la precedente.
Capolavoro assoluto che nasconde l'intenso amore per l'Italia di un grande Francis Ford Coppola
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dr. no
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martedì 18 aprile 2006
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michael corleone il massimo
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Trovo il personaggio di Michael Corleone eccezionale (ottima anche l'interpretazione di Pacino) Ricorda Salvatore Lucania detto "Lucy Luciano" e considerato la mente della mafia italo-americana. A differenza di Sonny, del padre Vito che hanno molto quello stampo mafioso che piace tanto a pubblico e a giuria, Michael è una figura silensiosa tipica del mafioso più moderno che abbandona quella facciata di uomo degno di onore per mostrarsi attento, inteligente e razionale il cui unico obbiettivo è quello di accumulare "l'unica cosa chi fa girà u munnù: I PICCIULI"
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ziogiafo
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domenica 28 dicembre 2008
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la grande opera di francis ford coppola - 2^ parte
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I grandi silenzi di Vito Corleone, nei momenti di riflessione, assomigliano tanto ai grandi silenzi del figlio Michael, che nei momenti difficili della sua vita si chiude in camera da solo per lunghe ore, per meglio concentrarsi sui suoi pensieri, rievocando gli insegnamenti del padre che stanco ormai aveva lasciato tutta la gestione degli “affari” nelle sue mani. Michael Corleone è una figura complessa, un uomo freddo e spietato contro chi osa ostacolarlo, mentre è un affettuoso padre e marito scrupoloso nel proteggere la moglie e la propria famiglia. Michael, come sempre, è affiancato nelle sue “attività” dall’inseparabile Tom Hagen (Robert Duvall), “l’avvocato”, praticamente un fratello acquisito, di cui si fida ciecamente, per la gestione dei suoi importanti business, in particolare nel gioco d'azzardo in Nevada, e a Cuba.
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I grandi silenzi di Vito Corleone, nei momenti di riflessione, assomigliano tanto ai grandi silenzi del figlio Michael, che nei momenti difficili della sua vita si chiude in camera da solo per lunghe ore, per meglio concentrarsi sui suoi pensieri, rievocando gli insegnamenti del padre che stanco ormai aveva lasciato tutta la gestione degli “affari” nelle sue mani. Michael Corleone è una figura complessa, un uomo freddo e spietato contro chi osa ostacolarlo, mentre è un affettuoso padre e marito scrupoloso nel proteggere la moglie e la propria famiglia. Michael, come sempre, è affiancato nelle sue “attività” dall’inseparabile Tom Hagen (Robert Duvall), “l’avvocato”, praticamente un fratello acquisito, di cui si fida ciecamente, per la gestione dei suoi importanti business, in particolare nel gioco d'azzardo in Nevada, e a Cuba. E’ inutile ribadire che «Il padrino – parte II» è un autentico capolavoro sia per la straordinaria regia di Francis Ford Coppola, sia per l’eccezionale interpretazione di De Niro, che, da inguaribile perfezionista, si è calato totalmente nel ruolo del suo scaltro personaggio recitando in un sorprendente italiano con accento siculo. Al Pacino, comunque non è da meno, la sua interpretazione è a dir poco eccellente, il famoso attore nella realtà ha addirittura le sue origini italiane proprio a Corleone, peccato che non sia stato premiato con l’Oscar come Marlon Brando e Robert De Niro. Bravissimi anche Robert Duvall, Diane Keaton, Gastone Moschin, James Caan, Danny Aiello, Maria Carta, nei loro rispettivi ruoli. Il miracolo della stupenda colonna sonora lo ha realizzato Nino Rota, uno dei più grandi compositori di musica per il cinema a livello mondiale. In questo film, per le musiche, c’è stato anche lo straordinario contributo del maestro Carmine Coppola, padre di Francis. La storia continua… con «Il padrino - parte III». La grande opera di… Francis Ford Coppola. Da rivedere… Cordialmente, ziogiafo
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luca brasi
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martedì 26 giugno 2012
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il padrino specchio della vita
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Erroneamente scambiato per un gangster movie, il Padrino, in tutta la sua serie, e' in realtà' la piu' lucida rappresentazione cinematografica del dramma della vita contemporanea. Nel racconto della storia della famiglia Corleone infatti, troviamo tute le paure e tutti i desideri che condizionano la vita dell' uomo moderno.Il retaggio famigliare, da cui sembra impossibile, e in ogni caso, rendersi indipendenti,il rapporto uomo donna che, nonostante le apparenze,non riesce a completare un reale progresso , ma piu' di ogni altra cosa descrive i rapporti sociali del' uomo, quasi sempre conflittuali,destinati quasi nella loro interezza a trasformarsi in una continua lotta .La storia che qui viene rappresentata, tra l'altro, vede come protagonista un uomo di talento,di grande intelligenza e con mezzi pressoché' illimitati,.
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Erroneamente scambiato per un gangster movie, il Padrino, in tutta la sua serie, e' in realtà' la piu' lucida rappresentazione cinematografica del dramma della vita contemporanea. Nel racconto della storia della famiglia Corleone infatti, troviamo tute le paure e tutti i desideri che condizionano la vita dell' uomo moderno.Il retaggio famigliare, da cui sembra impossibile, e in ogni caso, rendersi indipendenti,il rapporto uomo donna che, nonostante le apparenze,non riesce a completare un reale progresso , ma piu' di ogni altra cosa descrive i rapporti sociali del' uomo, quasi sempre conflittuali,destinati quasi nella loro interezza a trasformarsi in una continua lotta .La storia che qui viene rappresentata, tra l'altro, vede come protagonista un uomo di talento,di grande intelligenza e con mezzi pressoché' illimitati,.Michael Corleone in realta',e contrariamente a quanto si possa credere , non ha alcun interesse verso il denaro, l' unica cosa che veramente gli interessa e' il potere.Riuscire a spiegare il perché' di questa ossessione non e' nelle facoltà' di chi scrive, certamente il nostro personaggio cerca di colmare in questo modo i vuoti che ha dentro di s'è,costruendosi una megalomania che per molto tempo ,nella sua vita, non c'era neppure.Tali atteggiamenti ,nella vita,possono avere naturalmente i piu' diversi epiloghi,ma, nel caso del nostro protagonista,il prezzo da pagare per la sua dissoluta condotta sara' altissimo.Paradossalmente,Michael perderà' tutto quello per cui credeva di vivere, famiglia in testa.O non era quello per cui viveva?
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ziogiafo
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domenica 28 dicembre 2008
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la grande opera di francis ford coppola - 1^ parte
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ziogiafo – Il padrino – parte II, USA 1974 - Il film è tratto dal famoso romanzo «The Godfather» di Mario Puzo, celebre scrittore e sceneggiatore statunitense, figlio di italiani immigrati nella Little Italy del 1900. Francis Ford Coppola, affascinato dalla storia del libro mette in scena la saga de «Il padrino», regalando al cinema mondiale una trilogia di memorabili capolavori, in modo particolare i primi due film, che lo consacreranno come uno dei più geniali registi del XX secolo. Con questo incredibile viaggio nel tempo… attraverso un meraviglioso affresco cinematografico, il famoso regista (di origine italiana) ci racconta con estrema eleganza e con dei passaggi narrativi indimenticabili, la drammatica storia della famiglia italo-americana dei Corleone.
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ziogiafo – Il padrino – parte II, USA 1974 - Il film è tratto dal famoso romanzo «The Godfather» di Mario Puzo, celebre scrittore e sceneggiatore statunitense, figlio di italiani immigrati nella Little Italy del 1900. Francis Ford Coppola, affascinato dalla storia del libro mette in scena la saga de «Il padrino», regalando al cinema mondiale una trilogia di memorabili capolavori, in modo particolare i primi due film, che lo consacreranno come uno dei più geniali registi del XX secolo. Con questo incredibile viaggio nel tempo… attraverso un meraviglioso affresco cinematografico, il famoso regista (di origine italiana) ci racconta con estrema eleganza e con dei passaggi narrativi indimenticabili, la drammatica storia della famiglia italo-americana dei Corleone. Una storia, che dopo il grande successo de «Il padrino» del 1972, prosegue con questo seguito intitolato appunto «Il padrino - parte II», iniziando dal 1901… quando il piccolo Vito Andolini scappa dalla sua Sicilia per giungere negli Stati Uniti, dopo aver assistito impotente al massacro della sua famiglia, uno sterminio ordinato da Don Ciccio lo spietato boss mafioso che controlla la piccola città di Corleone. In America, il giovane Vito, nel corso degli anni imparerà a difendersi dai prepotenti, dalle ingiustizie, dall’arroganza e dal predominio dei piccoli boss di Little Italy, fondando a sua volta un vero e proprio impero del crimine, tenendo fede alle “regole d’onore” della costituenda “famiglia” come patto di sangue. Vito, bandirà ogni sentimento, pur di perseguire con tenacia “l’unica” strada che lo porterà ad essere un temuto uomo di “rispetto”. Strada, che in seguito, intraprenderà anche quel figlio che si era sempre rifiutato di seguire le orme del padre: Michael (Al Pacino), che nonostante i tradimenti di qualche componente della famiglia, e le molte controversie che lo colpiranno, non si piegherà mai a nessuno, anzi, si impegnerà in maniera spietata per accrescere sempre di più il suo potere. Coppola, fonde con maestria le due storie dei padrini, prima il giovane Vito poi il rampante Michael, in un suggestivo alternarsi di sequenze temporali, passando da una dissolvenza all’altra, ritagliando dei fondamentali spaccati di vita attraverso emozionanti flashback, che ricostruiscono la “carriera” americana di don Vito Corleone, che iniziò con dei piccoli furti - giusto per mantenere la famiglia - per giungere poi rapidamente al completo controllo del quartiere con l’assassinio di don Fanucci, boss del racket della cosiddetta “Mano Nera”, che imperava fino a quel momento a Little Italy.
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dr. no
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martedì 18 aprile 2006
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un sequel degno
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Il sequel de "Il padrino" si compone di due parti che si intrecciano. La prima è il seguito del primo film che ci mostra un Michael Corleone ormai "padrino" che dirige giri illeciti tra Las Vegas, Miami e Cuba. La seconda ci propone la storia del giovane Vito e la nascita del suo impero criminale.
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