fedeleto
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lunedì 12 dicembre 2011
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effetto truffaut
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Dopo l'ingiusto insuccesso di MICA SCEMA LA RAGAZZA,Truffaut dirige un film autentico e originale incentrato sul tema del metacinema.Una troupe dirige un film,e durante le riprese si susseguono varie situazioni e problematiche che portano a determinate conseguenze,ma il film del resto deve andare avanti e non c'e' niente da fare se non sorridere,in fondo il cinema e' meglio della vita perche' come dice lo stesso truffaut(qui anche protagonista) nella vita reale non va mai tutto regolare,invece nel cinema tutto scorre tranquillo e non ci sono mai intoppi.Effetto notte e' un film sul metacinema e suila documentazione di cosa accade dietro le riprese di un film ,la storia non e'che un piacevole pretesto per poter creare un film nel film,ma l'esperimento e' riuscito e procede senza problemi regalando al pubblico la soddisfazione di assistere alla realizzazione del film.
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Dopo l'ingiusto insuccesso di MICA SCEMA LA RAGAZZA,Truffaut dirige un film autentico e originale incentrato sul tema del metacinema.Una troupe dirige un film,e durante le riprese si susseguono varie situazioni e problematiche che portano a determinate conseguenze,ma il film del resto deve andare avanti e non c'e' niente da fare se non sorridere,in fondo il cinema e' meglio della vita perche' come dice lo stesso truffaut(qui anche protagonista) nella vita reale non va mai tutto regolare,invece nel cinema tutto scorre tranquillo e non ci sono mai intoppi.Effetto notte e' un film sul metacinema e suila documentazione di cosa accade dietro le riprese di un film ,la storia non e'che un piacevole pretesto per poter creare un film nel film,ma l'esperimento e' riuscito e procede senza problemi regalando al pubblico la soddisfazione di assistere alla realizzazione del film.Un truffaut senza precedenti,e una bisset troppo bella.
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lorenzo ciofani
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sabato 23 agosto 2008
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quando il cinema è vita
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La vita, il cinema. Ogni Autore che si rispetti ha cercato di riflettere sull'affascinante tema. Come non poteva François Truffaut realizzare anche lui il proprio film a riguardo? E alla fine "Effetto notte" risulta il migliore del genere. La storia è ambientata su un set, il regista Ferrond (ossia François, nelle vesti di attore) sta girando "Vi presento Pamela" con un eterogeneo gruppo: attori (tra cui il feticcio Jean-Pierre Leaud), macchinisti, operatori, produttori le cui esistenze si articolano intorno alle riprese. Il mondo cinematografico sembra vacuo ed ipocrita. Truffaut si schiera contro questa tesi con quest'opera felice e finanche tenerissima, un atto d'amore verso la Settima Arte che contiene tutte le cifre caratteristiche della circostanza.
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La vita, il cinema. Ogni Autore che si rispetti ha cercato di riflettere sull'affascinante tema. Come non poteva François Truffaut realizzare anche lui il proprio film a riguardo? E alla fine "Effetto notte" risulta il migliore del genere. La storia è ambientata su un set, il regista Ferrond (ossia François, nelle vesti di attore) sta girando "Vi presento Pamela" con un eterogeneo gruppo: attori (tra cui il feticcio Jean-Pierre Leaud), macchinisti, operatori, produttori le cui esistenze si articolano intorno alle riprese. Il mondo cinematografico sembra vacuo ed ipocrita. Truffaut si schiera contro questa tesi con quest'opera felice e finanche tenerissima, un atto d'amore verso la Settima Arte che contiene tutte le cifre caratteristiche della circostanza. Ferrond, alter ego spudorato e palese di François, è un uomo che, come l'originale, vive il cinema come esperienza di vita, veicolo su cui muovere le emozioni. Più che un film guida su come girare un film, è un film che rappresenta al meglio il modo con cui lavora il suo autore. Non a caso "Effetto notte" può essere considerato come la summa del pensiero di Truffaut, il cosa intende lui per cinema. Per questo va preso anche come un'opera profondamente personale, intima. Soprattutto sincera. Nonostante funga da vittima delle bizzarrie del cast, François fa la parte del saggio e si mette in bocca delle frasi bellissime: "il cinema impera" grida fiero, ma come dimenticare quel dolce e potente "I film sono più armoniosi della vita, non ci sono intoppi, non ci sono rallentamenti, filano come treni"? E' sì il film di un artista innamorato, in cui si incontrano passioni forti (carrellata di libri di Bunuel, Godard, Rossellini, Bresson, Bergman e, ovviamente, Hitchcock e il sogno del bimbo che ruba le fotobuste di "Quarto potere") e gustosi episodi. E' lecito pensare che molti avvenimenti raccontati in "Effetto notte" siano reali? Chissà se veramente Jean-Pierre Leaud aveva questo bisogno impellente di andare al cinema ogni qualvolta potesse e si andasse a sfogare ai go-kart. E poi, forse, non è casuale che la protagonista di "Vi presento Pamela", la star, si chiami Julie, come il personaggio principale de "La mia droga si chiama Julie", che arriva e scombussola le già irrequiete acque del set. E' pure una riflessione sul mestiere dell'attore. Emblematica, infatti, la frase del crepuscolare Jean-Pierre Aumont (che morirà prima di recitare la propria uccisione per mano del figlio) che, riflettendo su cosa l'attore rappresenti per il pubblico (anzi, per gli altri), dice "Bisogna dimostrare che ci siamo". L'essere prima dell'apparire. Ma allora l'uomo-attore sul set si limita ad apparire? Certo che no, perché, come già detto, la filosofia di Truffaut è che il cinema è in funzione della vita e viceversa. Dunque un individuo non recita, vive il film. Lui vive il film, sempre. Come Valentina Cortese, strepitosa, che sembra davvero recitare la vita dell'attrice (di cui noi ignoriamo il fulcro, possiamo solo immaginarla) che lei stessa interpreta sul viale del tramonto. Come Aumont, elegantissimo, che se ne va via nel momento giusto, lasciando un bel ricordo, e chi se ne frega se non conclude la propria parte. Come Leaud, nevrotico e febbrile, che pende dalle labbra del suo mentore François, di cui stavolta non è alter ego (o così appare...). Probabilmente la troupe di "Effetto notte" (che è un trucco cinematografico per far fungere il giorno notte) si è molta divertita a vedere (o a vedersi?) la finta troupe di "Vi presento Pamela", anche perché si svelano alcuni trucchi del mestiere (quello della candela è una curiosa sopresa). Sì, è palpabile il divertimento provato dal cast, e rasserena, rende ancora più adorabile questa preziosa testimonianza di un amore. François Truffaut, regista che ha indagato in ogni territorio sentimentale, firma (filma) con "Effetto notte" la sua prova più sinceramente affettuosa.
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nudles
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venerdì 5 settembre 2008
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films come treni nella notte ( parte 1)
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Nella piazza di una imprecisata città la vita scorre come sempre, la gente passeggia, si reca al lavuro, il traffico scorre tranquillo, da un sottopasso del metrò emerge un giovane uomo che a passo svelto raggiunge uno più anziano e lo schiaffeggia. Lo stop del regista, ci fa capire che ci troviamo sul set di " Vi presento Pamela",film il cui regista Ferrand ha appena iniziato la lavorazione.
Sono queste le prime immagini di "Effetto notte", quattordi-
cesimo lungometraggio di Truffaut, impegnato come regista e come attore nel ruolo del regista Ferrand.Qualche critico riduttivanente ha affermato che in questo fllm si racconta della lavorazione e delle difficoltà che si incontrano nella realizzazione di un opera cinematografica, ma non è proprio così; in Effetto notte si racconta del cinema di Truffaut, del suo modo di fare cinema, il film rispecchia tutta la sua personalità, il suo fascino, il carattere,la sua sensibilità capace di provare compassione per le debolezze umane, non trascurando il suo elevato spessore di uomo, non a caso durante la lavorazione dei suoi film si instaurava un clima di stretta collaborazione, i suoi modi gentili, il suo fascino conquistava gli attori ma soprattutto le maestranze quali tecnici e attrezzisti; tutti davano il loro meglio, collaborazione e interazione erano al massimo.
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Nella piazza di una imprecisata città la vita scorre come sempre, la gente passeggia, si reca al lavuro, il traffico scorre tranquillo, da un sottopasso del metrò emerge un giovane uomo che a passo svelto raggiunge uno più anziano e lo schiaffeggia. Lo stop del regista, ci fa capire che ci troviamo sul set di " Vi presento Pamela",film il cui regista Ferrand ha appena iniziato la lavorazione.
Sono queste le prime immagini di "Effetto notte", quattordi-
cesimo lungometraggio di Truffaut, impegnato come regista e come attore nel ruolo del regista Ferrand.Qualche critico riduttivanente ha affermato che in questo fllm si racconta della lavorazione e delle difficoltà che si incontrano nella realizzazione di un opera cinematografica, ma non è proprio così; in Effetto notte si racconta del cinema di Truffaut, del suo modo di fare cinema, il film rispecchia tutta la sua personalità, il suo fascino, il carattere,la sua sensibilità capace di provare compassione per le debolezze umane, non trascurando il suo elevato spessore di uomo, non a caso durante la lavorazione dei suoi film si instaurava un clima di stretta collaborazione, i suoi modi gentili, il suo fascino conquistava gli attori ma soprattutto le maestranze quali tecnici e attrezzisti; tutti davano il loro meglio, collaborazione e interazione erano al massimo.
Ebbenne Effetto notte é tutto questo e anche di più, infatti mai come in quest'opera possiamo capire quanto il regista amasse il cinema, ma non solo, si percepisce la concezione che il compianto regista aveva del cinema come riflesso della vita, cinema e vita reale due mondi diversi(finzione e verità) che si intrecciano,si arricchiscono e si migliorano reciprocamente.Quindi anche se è vero che il cinema potrebbe rappresentare una sorta di rifugio,mai viene visto come rifiuto totale della vita che anche se noiosa e frustrante può essere migliorata e arricchita dall'assimilazione di quanto scorre sullo schermo.In questo film abbiamo un proffluvio di autocitazioni (nomi e situazioni ricorenti in altri film di Truffaut)e citazioni dedicate agli autori preferiti del regista.Il film si avvale della partecipazione di attori non francesi,questo è un fatto abbastanza raro nella produzione del regista.Comunque abbiamo Valentina Cortese(italiana) e Jacqueline Bisset(inglese).La prima nel ruolo di Severine,attrice avanti con gli anni, che vive del suo passato,dei suoi ricordi ora con grossi problemi personali e di famiglia,dedita all'alcool e incapace di ricordare le battute.Valentina Cortese rende al massimo l'idea del personaggio0 in decadenza con una interpretazione drammatica dai risvolti nervosi,in lei ravvisiamo tratti della Norma Desmond di Wilder.Ottima anche la Bisset nel ruolo di Julie Baker,star hollywoodiana emersa con notevoli sforzi da un esaurimento nervoso,grazie all'aiuto del marito neurologo; la Bisset interpreta il ruolo di un'attrice molto professionale che viene coinvolta appieno nella lavorazione del film, tanto che per consolare Alphonse e indurlo a rinunciare al proposito di lasciare il set dopo una delusione amorosa,va a letto con lui, provocando altre complicazioni.
continua......
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nudles
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martedì 9 settembre 2008
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films come treni della notte ( parte 2 )
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La psicologia del personaggio interpretato dalla Bisset è molto complesso, due sono i motivi che l'hanno indotta al suo gesto consolatorio, in primo luogo la sua conoscenza e la percezione della sofferenza; Julie non riesce a sopportare che Alphonse soffra a causa della fuga di Liliane, solo una persona che ha superato un esaurimento nervoso riesce a comprendere la forza del dolore e della sofferenza e provarne totale repulsione,in secondo luogo il suo totale coinvolgimento alla lavorazione del film,Julie professionalmente è un attrice impeccabile.
Altro protagonista bravissimo è jean Pierre Aumont, che interpreta il ruolo di Alexandre, attore stagionato, vecchio "tombeur de femmes", ora maliconicamente omosessuale.
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La psicologia del personaggio interpretato dalla Bisset è molto complesso, due sono i motivi che l'hanno indotta al suo gesto consolatorio, in primo luogo la sua conoscenza e la percezione della sofferenza; Julie non riesce a sopportare che Alphonse soffra a causa della fuga di Liliane, solo una persona che ha superato un esaurimento nervoso riesce a comprendere la forza del dolore e della sofferenza e provarne totale repulsione,in secondo luogo il suo totale coinvolgimento alla lavorazione del film,Julie professionalmente è un attrice impeccabile.
Altro protagonista bravissimo è jean Pierre Aumont, che interpreta il ruolo di Alexandre, attore stagionato, vecchio "tombeur de femmes", ora maliconicamente omosessuale. Alexandre è il corrispondente maschile di Severine, attore anche lui ancorato ad un passato che non c'è più, quasi pedante nei suoi racconti di aneddoti ed episodi del tempo trascorso. Si può certamente affermare che questo film trasuda di tutto l'amore che Truffaut aveva per il cinema e come il regista ritenesse la settima arte essenziale e formativa all'esperienza umana. A questo proposito è il regista Ferrand (Truffaut), che rivolto ad Alphonse (Jean Pierre Leaud), attore dotato ma umanamente immaturo, cerca di distoglierlo dall'idea di lasciare il set per una delusione sentimentale, con un discorso appassionato che è una vera e propria dichiarazione d'amore per il cinema.La voglio citare integralmente:
" Su Alphonse, vieni: ora te ne torni in camera, ti rileggi il copione e ti metti a lavorare un pò e poi cerchi di dormire. Domani si lavora, e il lavoro è più importante. Non fare il cretino, Alphonse: sei un bravissimo attore, il lavoro va a gonfio vele.Lo sò, c'è la vita privata, ma la vita privata zoppica per tutti.I film sono più armoniosi della vita.Alphonse, non ci sono intoppi nei film, non ci sono rallentamenti.I film vanno avanti come i treni, capisci? Come i treni nella notte. La gente come me e come te, lo sai bene, siamo fatti per essere felici nel nosto lavoro del cinema."
Intorno ai personaggi principali del film, operano una quantità di tecnici, attrezzisti, truccatrici, assistenti alla produzione e alla regia tutti compenetrati al massimo alla realizzazione e alla riuscita del film,in ossequio alla filosofia di Truffaut. Felice a questo proposito è la battuta di Joelle(Nathalie Bahie), assistente del regista Ferrand, che così commenta la fuga di Liliane dal set : " Io per un film potrei piantare un uomo, ma per un uomo non pianterei mai un film". Il film è finito, tutti gli addetti ai lavori si salutano con affetto, pronti a ripartire per un altro film; amori finiti, nuove relazioni sentimentali,nuovi impegni professionali, la tragica fine di Alexandre, il cinema non ha pause,i film continuano a correre come treni nella notte.
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[+] cinema...grazie di esistere!!!
(di andy dufresne)
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elizabeth 91
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sabato 23 luglio 2011
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il cinema per il cinema
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Impossibile per gli amanti del cinema non apprezzare un film come ' Effetto Notte' del grande Truffaut che stavolta interpreta se stesso nei panni del regista Ferrand intento a girare il film 'Vi presento Pamela'. Truffaut ci accompagna dietro le quinte del film mostrandoci trucchi ed espedienti che da soli forse non sapremmo immaginare, ma non solo, infatti ci troviamo dietro le quinte della vita di persone vere che ci mostrano quello che c'è dietro tutto quel recitare, la vita con le sue passioni esplode dietro un sipario di finzione. Fare del cinema una cosa complessa, soprattutto se fatto con sentimento e Truffaut ce lo mostra chiaramente, senza nascondere gli stati d'anmo e quelle difficoltà che possono presentarsi una dietro l'altra ma come dice lui stesso <<Il lavoro viene prima.
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Impossibile per gli amanti del cinema non apprezzare un film come ' Effetto Notte' del grande Truffaut che stavolta interpreta se stesso nei panni del regista Ferrand intento a girare il film 'Vi presento Pamela'. Truffaut ci accompagna dietro le quinte del film mostrandoci trucchi ed espedienti che da soli forse non sapremmo immaginare, ma non solo, infatti ci troviamo dietro le quinte della vita di persone vere che ci mostrano quello che c'è dietro tutto quel recitare, la vita con le sue passioni esplode dietro un sipario di finzione. Fare del cinema una cosa complessa, soprattutto se fatto con sentimento e Truffaut ce lo mostra chiaramente, senza nascondere gli stati d'anmo e quelle difficoltà che possono presentarsi una dietro l'altra ma come dice lui stesso <<Il lavoro viene prima..>> Insomma the show must go on.
Se è vero che il cinema 'mente 24 volte al secondo' probabilmente per Truffaut 'esprime amore 24 volte al secondo'
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luca scial�
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giovedì 29 novembre 2012
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cosa accade dietro al set di truffaut
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Attraverso le vicende che si consumano sul set di Je vous present Pamela, Francois Truffaut ci mostra cosa accade dietro una macchina da presa. Le difficoltà, gli effetti speciali, gli imprevisti, le belle sorprese, le notizie tragiche. Attori e tecnici diventano una squadra affiatata, affinchè il film si realizzi. Da molti addetti ai lavori considerato il film più rappresentativo di Truffaut, lo è senza dubbio se lo si guada dalla sua prospettiva. A tratti noioso, a volte divertente, mantiene i connotati di una commedia. Un film nel film.
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dounia
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domenica 3 luglio 2011
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una notte "particolare"
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Il film racconta le storie vissute e le personalità dei protagonisti e del regista durante la realizzazione del film "Vi presento Pamela". Gli attori acquistano un'immagine particolare durante la regia del film e dimostrano un loro carattere e un loro modo di vivere che il regista vuole presentare. E' vivo nel film l'ascolto, da parte del regista, degli attori e dell'aiuto regia. Appare l'immagine di libri scritti su cineasti famosi con la presenza del regista. François Truffaut, in questo modo, sembra voler ringraziare il cinema a cui ha sempre rivelato un profomndo e costante interesse. La scena, oltre a tante altre, arricchisce il film che, anche se è del 1973, rimane attuale e sempre significativo da vedere.
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Il film racconta le storie vissute e le personalità dei protagonisti e del regista durante la realizzazione del film "Vi presento Pamela". Gli attori acquistano un'immagine particolare durante la regia del film e dimostrano un loro carattere e un loro modo di vivere che il regista vuole presentare. E' vivo nel film l'ascolto, da parte del regista, degli attori e dell'aiuto regia. Appare l'immagine di libri scritti su cineasti famosi con la presenza del regista. François Truffaut, in questo modo, sembra voler ringraziare il cinema a cui ha sempre rivelato un profomndo e costante interesse. La scena, oltre a tante altre, arricchisce il film che, anche se è del 1973, rimane attuale e sempre significativo da vedere. Il titolo del film "Effetto notte" risulta per la realizzazione nel film "Vi presento Pamela" di una scena notturna che si svolge durante il giorno. La musica classica presente nel film è molto bella e incisiva.
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giorpost
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lunedì 9 marzo 2015
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truffaut mostra il mondo dietro la quarta parete
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La Nouvelle Vague, ovvero quella famigerata corrente della cinematografia transalpina inaugurata nel ‘58, vede tra i suoi culmini il leggendario Effetto notte (La Nuit américaine, Francia, 1973), film sulle vicissitudini di un regista e della sua troupe sul set di un film.
Creato, interpretato e diretto da quel grande scrittore di Cinema che è stato François Truffaut, l’ opera narra di una storia tanto semplice quanto anticonvenzionale che ha come scopo quello di trasmettere al pubblico tutto quanto può avvenire, complicazioni ed imprevisti compresi, dietro la lavorazione di un’ opera cinematografica. Si va dalle classiche attenzioni particolari rivolte alla star del film, passando per le storie di sesso tra i componenti del cast, dalle richieste più o meno viziose che caratterizzano la prenotazione di una camera d’ albergo, alla non puntualità dell’ attrice di punta (gioco di parole involontario) fino agli svariati intrecci che fanno del dietro le quinte un vero e proprio film nel film, locuzione già sentita ma che risolve appieno lo scenario.
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La Nouvelle Vague, ovvero quella famigerata corrente della cinematografia transalpina inaugurata nel ‘58, vede tra i suoi culmini il leggendario Effetto notte (La Nuit américaine, Francia, 1973), film sulle vicissitudini di un regista e della sua troupe sul set di un film.
Creato, interpretato e diretto da quel grande scrittore di Cinema che è stato François Truffaut, l’ opera narra di una storia tanto semplice quanto anticonvenzionale che ha come scopo quello di trasmettere al pubblico tutto quanto può avvenire, complicazioni ed imprevisti compresi, dietro la lavorazione di un’ opera cinematografica. Si va dalle classiche attenzioni particolari rivolte alla star del film, passando per le storie di sesso tra i componenti del cast, dalle richieste più o meno viziose che caratterizzano la prenotazione di una camera d’ albergo, alla non puntualità dell’ attrice di punta (gioco di parole involontario) fino agli svariati intrecci che fanno del dietro le quinte un vero e proprio film nel film, locuzione già sentita ma che risolve appieno lo scenario.
Il cast è variegato ed azzeccato al punto che le divergenze che affiorano paiono quasi reali, laddove ci si mette anche il manager di turno che fa pressioni per valorizzare il proprio assistito di turno. E quand’ anche non bastassero i problemi finanziari dati dall’ enorme ritardo accumulato sulla tabella di marcia prevista, ecco il colpo di grazia che fa entrare in scena…il morto.
Insomma un’ ora e tre quarti di film che non annoia nemmeno per un nanosecondo, un caleidoscopio di curiosità e retroscena che facilmente, possiamo immaginare, accadono nella realtà (della finzione) del mondo della celluloide.
Truffaut apre le porte del suo posto di lavoro dandoci la percezione che i soldi guadagnati siano alla fine sudati, conquistati attraverso un grande lavoro di tenacia, diplomazia e compromessi, con la conseguente accettazione che anche un tradimento pilotato, a volte, può ritenersi a fin di bene. La magia che ne consegue, soprattutto in quelle sequenze di finta azione (ovvero il ciak vero e proprio) va di pari passo con il piacere di indugiare nel guardare attraverso il buco della serratura, gentilmente spalancato, per carpire i tanti segreti che stanno alla base della riuscita di un buon film, a cominciare proprio da quell’ effetto notte del titolo nostrano, mai come in questo caso davvero azzeccato. Cast propedeutico allo scopo nel quale spiccano il mitico Jean-Pierre Léaud e la suadente Jacqueline Bisset, nei panni della star internazionale. Ogni uno dà l’ impressione di essere perfetto per ciò che gli è stato assegnato.
Voto: 8 e mezzo
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lucaguar
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sabato 23 marzo 2019
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il lavoro del cinema
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"Effetto notte" è un film geniale, non solo per l'idea meta-filmica che sta alla sua base (che, ai tempi in cui fu girato, era già stata praticata, anche se diversamente, ad esempio da Fellini in 8 1/2) ma soprattutto perchè esso ci mostra che, contrariamente all'opinione comune, la quale indica il cinema come una sorta di mondo paradisiaco ed edulcorato, fatto solamente di star e di "red carpet", ci sia invece un duro lavoro, ricolmo di imprevisti pratici e di difficoltà di ogni genere da superare, che la maggior parte di chi guarda ingenuamente un film e che non è addetto ai lavori non conosce minimamente. Truffault sottolinea poi magistralmente anche l'importanza dei rapporti umani che si instaurano all'interno del lavoro cinematografico, mostrandoci come dietro ad una pellicola ci sia molto di più di ciò che si vede nel prodotto finito: ci sono storie, fatiche quotidiane e problemi personali che il film non racconta.
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"Effetto notte" è un film geniale, non solo per l'idea meta-filmica che sta alla sua base (che, ai tempi in cui fu girato, era già stata praticata, anche se diversamente, ad esempio da Fellini in 8 1/2) ma soprattutto perchè esso ci mostra che, contrariamente all'opinione comune, la quale indica il cinema come una sorta di mondo paradisiaco ed edulcorato, fatto solamente di star e di "red carpet", ci sia invece un duro lavoro, ricolmo di imprevisti pratici e di difficoltà di ogni genere da superare, che la maggior parte di chi guarda ingenuamente un film e che non è addetto ai lavori non conosce minimamente. Truffault sottolinea poi magistralmente anche l'importanza dei rapporti umani che si instaurano all'interno del lavoro cinematografico, mostrandoci come dietro ad una pellicola ci sia molto di più di ciò che si vede nel prodotto finito: ci sono storie, fatiche quotidiane e problemi personali che il film non racconta. Truffault, mettendo per così dire a nudo il suo modo di fare cinema, fa vedere come il mestiere del regista si dirami in molti aspetti che spesso non sono tenuti in considerazione ma che sono di capitale importanza: il rapporto con gli attori e con la troupe, la necessità di mantenere la calma nonostante le difficoltà (che sembra la più grande qualità del regista francese), la capacità di rispettare i tempi e i costi e l'ingegno nel saper superare i problemi che di giorno in giorno si creano. Insomma un film originale e che solo uno dei grandi della settima arte poteva partorire, che lascia trasparire il grande amore di Truffault per il cinema (significativa è la scena del pacco di libri sui più grandi registi che si fa spedire) ma anche la dura realtà che un'arte deve superare per potersi fare opera e la difficoltà che un'idea per potersi dispiegare nella realtà deve oltrepassare.
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