conteverde
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domenica 29 luglio 2018
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interpretazione fantastica del grande duke..
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strarordinaria interpretazione del Grande.Duke..con ."Il pistolero " suo ultimo film e sopratuttocon Sentieri Selvaggi e il'immortale personaggio di Ethan Edwards avrebbe meritato OSCAR 20 anni prima.ma si sa che nella anche nella vita degli attori esiste sempre il " politichese !a compicare tutto !!!
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great steven
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martedì 30 settembre 2014
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indimenticabile lo sceriffo guercio di john wayne!
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IL GRINTA (USA, 1969) diretto da HENRY HATHAWAY. Interpretato da JOHN WAYNE – GLEN CAMPBELL – KIM DARBY – JEREMY SLATE – ROBERT DUVALL – DENNIS HOPPER – STROTHER MARTIN – JEFF COREY – DONALD WOODS – JAMES WESTERFIELDS – JOHN FIEDLER § Rooster Cogburn, vecchio sceriffo federale monocolo, alcolizzato e sovrappeso è assoldato da proprietaria adolescente per catturare l’assassino del padre, Tom Chaney, che nel frattempo s’è aggregato a una banda di scapestrati manigoldi capitanati dall’infido e sleale Ned Pepper. Parte con loro sulle tracce dell’omicida anche il ranger texano La Boeuf.
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IL GRINTA (USA, 1969) diretto da HENRY HATHAWAY. Interpretato da JOHN WAYNE – GLEN CAMPBELL – KIM DARBY – JEREMY SLATE – ROBERT DUVALL – DENNIS HOPPER – STROTHER MARTIN – JEFF COREY – DONALD WOODS – JAMES WESTERFIELDS – JOHN FIEDLER § Rooster Cogburn, vecchio sceriffo federale monocolo, alcolizzato e sovrappeso è assoldato da proprietaria adolescente per catturare l’assassino del padre, Tom Chaney, che nel frattempo s’è aggregato a una banda di scapestrati manigoldi capitanati dall’infido e sleale Ned Pepper. Parte con loro sulle tracce dell’omicida anche il ranger texano La Boeuf. Sono tre forti personalità, ma davanti al nemico fanno fronte comune. Quando la giovane Mattie viene morsa da un serpente, Cogburn, in un’avventurosa corsa, riesce a portarla da un medico e a salvarle la vita. Dal romanzo Un vero uomo per Mattie Ross di Charles Portis, un western consueto in funzione del gigionismo di J. Wayne che, infatti, ebbe l’unico Oscar della sua carriera dopo quasi quarant’anni di professionismo cinematografico. Non eccessivamente verboso, godibile quando schiaccia il pedale al grottesco. Del film Tullio Kezich scrisse: “Lo sceriffo che ammazza senza preavviso stabilisce una continuità storica tra la bandiera nera di Quantrell e i berretti verdi nel Vietnam”. Ad una prima analisi, questo film parrebbe uguale a tanti western che l’hanno preceduto e che sicuramente sono di taglia indubbiamente superiore e più lodevole, ma approfondendo il campo e restringendo i globi oculari ci si accorge che non è affatto un film troppo convenzionale o ripetitivo, perché l’azione non manca ed è amministrata con sapienza e buon mestiere, e inoltre l’avventura si respira a pieni polmoni fra radure, brughiere e praterie boscose, fra le pistolettate e le zuffe che si avvicendano momento dopo momento. L’interpretazione di Wayne (vero nome: Marion Mitchell Morrison) non si discute, e sicuramente il suo sceriffo con un occhio solo e perseguitato dalla grassezza e dall’etilismo resta nell’immaginario collettivo dei suoi personaggi migliori e più amati, non soltanto per umorismo caustico ma anche per raffinata autoironia, grezzo divertimento e audacia sconsiderata. Bravo G. Campbell nell’incarnare il coraggioso e testardo ranger texano che in più occasioni salva la vita al Grinta, e arriva a provare simpatia e lealtà anche per la ragazzina che li accompagna nel pericoloso viaggio alla ricerca dei banditi fuggitivi; e a proposito della bambina, K. Darby, anche lei non tradisce la natura del suo giovanissimo personaggio, che non brilla per femminilità incisiva ma certamente è da apprezzare per la sincerità dei sentimenti di giustizia, l’attaccamento morboso all’avvocato che nomina continuamente quasi fosse una divinità e il bisogno di vendetta che però non può compiere da sola a causa della tenera età e dell’incapacità nell’uso delle armi. Nel film compaiono anche R. Duvall e D. Hopper: il primo è un bandito tutto sommato coscienzioso e assennato, che capisce i pericoli della sua attività ed è pronto a non torcere un capello alla sua inesperta avversaria pur di obbedire ai comandi del Grinta, che spera di uccidere quando questi è intrappolato dalla caduta del cavallo, ma verrà bloccato e freddato da La Boeuf in extremis; il secondo, in una parte troppo ristretta e contenuta per poter sfoderare la sua espressività, incarna un fuorilegge braccato da cui i tre intendono cavare fuori informazioni necessarie per raggiungere il bersaglio da centrare con un buon colpo di pistola, o magari due. II colore in questo film è stato preferibile al bianco e nero, e la scelta del regista H. Hathaway ha dato i suoi buoni frutti; la sua regia, fra l’altro, non è troppo invisibile e inconsistente, e tiene conto delle capacità singole degli attori senza far prevaricare nessuno e soprattutto mantenendo il controllo della materia narrativa (in verità molto bella e interessante) senza far sbollire di un millimetro la passione per l’avventura e il percorso picaresco. La sceneggiatura rispetta la struttura del romanzo e non ne fa una scimmiottatura pappagallesca, ma tende a render in immagini audiovisive il senso autentico e genuino della storia senza invenzioni di sorta o manierismi incondizionati. Il montaggio e la scenografia si uniscono in un unico sforzo per rappresentare al meglio il paesaggio circostante, forse eccedendo un po’ con l’autocompiacimento figurativo ma nel complesso facendo una splendida panoramica dei luoghi magnifici in cui il film è stato girato. I dialoghi sono un po’ gonfiati in certi punti, ma in uno sguardo d’insieme la comicità è quasi pienamente conservata, nei discorsi che scoppiettano allegramente come un fuoco acceso in un camino invernale. Seguito da Torna il Grinta. Il personaggio del guercio Rooster Cogburn fu riproposto da Warren Oates in un film televisivo del 1978.
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ultimoboyscout
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lunedì 1 ottobre 2012
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il miglior sceriffo del west!
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Direttamente dal romanzo di Charles Portis "Un vero uomo per Mattie Ross", è un western atipico e crepuscolare che vede la ragazzina Mattie assoldare il vecchio Sceriffo Rooster Cogburn, orbo e perennemente ubriaco, per catturare l'assassino del padre e assicurarlo alla legge per una storia di vendetta ammorbidita da un denso senso di giustizia. Ottima l'interpretazione di uno stanco John Wayne, adattissimo al ruolo del rude sceriffo in cerca di riscatto che gli ha fruttato l'unico Oscar della carriera e che gli ha permesso di muoversi a proprio gusto e di spadroneggiare sul set dando un taglio grottesco ma credibile all'indisciplinato sceriffo. Il film fa parte della fase calante del cinema di Hathaway, che ha dato il meglio di se in altri generi, e della fase calante del western in genere e non si poteva scegliere attore migliore, con la sua immagine decadente e senile, per interpretarlo ma ha avuto in Glen Campbell e Kim Darby due spalle davvero forti su cui poter contare.
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Direttamente dal romanzo di Charles Portis "Un vero uomo per Mattie Ross", è un western atipico e crepuscolare che vede la ragazzina Mattie assoldare il vecchio Sceriffo Rooster Cogburn, orbo e perennemente ubriaco, per catturare l'assassino del padre e assicurarlo alla legge per una storia di vendetta ammorbidita da un denso senso di giustizia. Ottima l'interpretazione di uno stanco John Wayne, adattissimo al ruolo del rude sceriffo in cerca di riscatto che gli ha fruttato l'unico Oscar della carriera e che gli ha permesso di muoversi a proprio gusto e di spadroneggiare sul set dando un taglio grottesco ma credibile all'indisciplinato sceriffo. Il film fa parte della fase calante del cinema di Hathaway, che ha dato il meglio di se in altri generi, e della fase calante del western in genere e non si poteva scegliere attore migliore, con la sua immagine decadente e senile, per interpretarlo ma ha avuto in Glen Campbell e Kim Darby due spalle davvero forti su cui poter contare. Ma a rimannere nell'immaginario collettivo è proprio la figura di Cogburn, non il classico stereotipo del cowboy ma un personaggio carismatico, autentico, duro e di grande presa sul pubblico per via di una presenza (mi si perdoni il gioco di parole) davvero ingombrante ma mai fastidiosa. I paesaggi proposti sono caldi e dagli ampi spazi e anche la fotografia ha toni solari che ne sottolineano la grandiosità. Le sparatorie e l'azione vera tardano ad arrivare ma ad essere ricordata è soprattutto l'ultima, quella che vede Cogburn scagliarsi senza paura contro gli uomini di Pepper. L'Oscar per Wayne sa di premio alla carriera visto che il Duca ha fatto sicuramente di meglio ma il suo personaggio è di quelli che piacciono, che non si dimenticano e che toccano le corde giuste. Immensamente malinconico e spettralmente ironico.
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donald93
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sabato 10 settembre 2011
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semplice
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Ritenuto un capolavoro del genere western, 'Il grinta' deve molto del suo successo alla figura di John Wayne: sceriffo in sovrappeso ed alcolizzato che, dopo un rifiuto iniziale, aiuterà la protagonista nelle vicende. Per questo, Wayne vinse l'Oscar come miglior attore.
Senza soffermarci sulla realizzazione tecnica, c'è da dire che la pellicola in se lascia poco; dimentichiamoci quei memorabili duelli "alla Sergio Leone", dimentichiamoci le musiche del maestro Ennio Morricone, dimentichiamoci di tutti quegli elementi tipici dello "spaghetti-western" perché in questo "western-americano" sono elementi assenti. La figura dello sbarbato "cowboy" del film (John Wayne) contrasta con quella trasandata dei tipici western (Clint Eastwood).
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Ritenuto un capolavoro del genere western, 'Il grinta' deve molto del suo successo alla figura di John Wayne: sceriffo in sovrappeso ed alcolizzato che, dopo un rifiuto iniziale, aiuterà la protagonista nelle vicende. Per questo, Wayne vinse l'Oscar come miglior attore.
Senza soffermarci sulla realizzazione tecnica, c'è da dire che la pellicola in se lascia poco; dimentichiamoci quei memorabili duelli "alla Sergio Leone", dimentichiamoci le musiche del maestro Ennio Morricone, dimentichiamoci di tutti quegli elementi tipici dello "spaghetti-western" perché in questo "western-americano" sono elementi assenti. La figura dello sbarbato "cowboy" del film (John Wayne) contrasta con quella trasandata dei tipici western (Clint Eastwood).
In poche parole, un film che merita, ma lascia poco dopo la visione.
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trouffaldpotemkez
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lunedì 21 marzo 2011
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mediamente obsoleto, distante dal capolavoro
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Seppur malato wayne fece del suo meglio,
va ricordato che moltissime persone asseriscono
che fosse un sacco di cemento ambulante,
e risproporlo rischia d'essere la farsa di
se stesso, non è certo un'idea...
neppure una favola di indiani e cawboy,
lo sceriffo sbilenco che tentò di salvare dal suo destino
la sua compagna avvelenatasi..., noiosissima storia,
e nulla di poetico, neppure quel fiorellino
strappata anzitempo al suo destino, una margherita..., e bottigliette di
wisky durante le riprese, il loro abisso e la loro storia
esile fa volare il titanic come un'acquila, come una riavalsa
perenne nell'olimpo di Holliwood, ne da vedere neppure rivedere, avrei
raccontato un'altra storia, e Bridges ha la carriera segnata
e non sarà ricordato per l'affronto a quel wayne monumaento(torre di pisa)di Holliwood, il genere western è un'altra cosa.
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Seppur malato wayne fece del suo meglio,
va ricordato che moltissime persone asseriscono
che fosse un sacco di cemento ambulante,
e risproporlo rischia d'essere la farsa di
se stesso, non è certo un'idea...
neppure una favola di indiani e cawboy,
lo sceriffo sbilenco che tentò di salvare dal suo destino
la sua compagna avvelenatasi..., noiosissima storia,
e nulla di poetico, neppure quel fiorellino
strappata anzitempo al suo destino, una margherita..., e bottigliette di
wisky durante le riprese, il loro abisso e la loro storia
esile fa volare il titanic come un'acquila, come una riavalsa
perenne nell'olimpo di Holliwood, ne da vedere neppure rivedere, avrei
raccontato un'altra storia, e Bridges ha la carriera segnata
e non sarà ricordato per l'affronto a quel wayne monumaento(torre di pisa)di Holliwood, il genere western è un'altra cosa... mi pare ovvio.
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martalari
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giovedì 27 gennaio 2011
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finalmente il primo capolavoro al cinema
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Dopo 5 mesi finalmente il primo capolavoro al cinema IL GRINTA, un film imperdibile e per tutti...
Dimenticate per un attimo il nome dei registi (Coen) dimenticate l'ambientazione (Western) IL GRINTA è diverso da tutto quello che immaginate.
La storia (l'inizio senza raccontare nulla)
Una bambina 14enne vuole vendicare la morte del padre assoldando uno sceriffo.
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Dopo 5 mesi finalmente il primo capolavoro al cinema IL GRINTA, un film imperdibile e per tutti...
Dimenticate per un attimo il nome dei registi (Coen) dimenticate l'ambientazione (Western) IL GRINTA è diverso da tutto quello che immaginate.
La storia (l'inizio senza raccontare nulla)
Una bambina 14enne vuole vendicare la morte del padre assoldando uno sceriffo.....
Un film meraviglioso, una ragazzina scelta tra diecimila altre aspiranti al ruolo che non sfigura di fianco a Jeff Bridges nella sua interpretazione assolutamente da Oscar (se la batterà con Colin Firth) e a Matt Damon all'inizio anche irriconoscibile.
Emozionante
Nel viaggio con un Texas Ranger e uno sceriffo, la giovane straordinariamente coraggiosa decisa a vendicare il padre diventerà ancora più forte affiancando due uomini soli ma uniti nella stessa missione.
Per tutti
Anche qualche piccola scena che appare cruenta non da assolutamente fastidio, sparatorie e scontri appaiono sempre avvincenti. la presenza della ragazzina apparentemente sola contro il mondo poi rende il film veramente per tutti e unico.
Regia unica.
Non c'è nulla di grottesco per chi ha riserve sui Coen e nulla di noioso per chi ne ha sui film Western lenti, qui i due registi seguono perfettamente i tre protagonisti, per chi vedrà il film sembrerà di essere con loro in viaggio, sull'albero, a cavallo, in soggettiva e non .
Tutto diventa più realistico, movimentato ed emozionante.
Unico ruolo "appiccicato" Josh Brolin ma dopo aver recitato in "Non è un paese per vecchi" penso che qualsiasi attore avrebbe anche accettato anche di portare i cestini su un set dei Coen.
That's Hollywood
Questa è Hollywood, ok ridere, ok i sogni cervellotici di Nolan, ok la Jolie rincorsa per mezzo mondo ma Hollywood è questa : realizzare film emozionanti per tutti che resteranno per sempre nei nostri cuori e nei nostri ricordi.
No boring
Un film che allontanerà le speranze di film come The Social (boring) network che oltre al regista non ha nulla di geniale, si prevede invece una lotta all'ultimo Oscar con Il discorso del Re,ma del film di Colin Firth ne parleremo prossimamente.
Il grinta vanta 10 candidature tutte meritatissime tra le quali attore, attrice, sceneggiatura, regia.
139 milioni di dollari già guadagnati solo negli Usa con 38 milioni di dollari di Budget.
IL GRINTA. VOTO 9
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[+] hai sbagliato film
(di filippo52)
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rodel
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mercoledì 18 agosto 2010
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chicca del cinema western...
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No, 2 oscar avrebbe meritato, vi sono film in cui
l'attore al limite vince il "mongolino d'oro" wayne con la sua menomazione, quel passo a strascico fu premiato, a dispetto di coloro che come attore ritenevano fosse un bidone, e nel grinta 2 lo dimostrò di nuovo.
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basagni.umberto
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mercoledì 8 aprile 2009
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la grande grinta di john wayne
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Nel film < IL GRINTA >, come in < TORNA EL GRINTA >, John Wayne esprime tutta la sua Grinta
In questi due films,anche le due figure femminili ( se pure molto diverse tra di loro), dimostrano una Grinta, che finiscono per superare quella del vecchio Sceriffo Glen Campbell
(John Wayne).
Tanto vale per la ragazzina (Kim Darby) quanto per l' anziana signora ( la grande Katharine Hepburn).
Non credo, che i fratelli COEN (Joel Coen ed Ethan Coen) nel loro prossimo remake del film IL GRINTA,( ugualmente tratto dal romanzo di Charles Portis ), riusciranno ad eguagliare il
predecessore. Perchè, attualmente,non ci sono attori capaci di tirare fuori tanta GRINTA.
Pertanto,la pellicola diretta da Henry Hathaway, nel 1969,(che fruttò a John Wayne un Oscar come miglior attore protagonista), resterà INSUPERABILE.
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Nel film < IL GRINTA >, come in < TORNA EL GRINTA >, John Wayne esprime tutta la sua Grinta
In questi due films,anche le due figure femminili ( se pure molto diverse tra di loro), dimostrano una Grinta, che finiscono per superare quella del vecchio Sceriffo Glen Campbell
(John Wayne).
Tanto vale per la ragazzina (Kim Darby) quanto per l' anziana signora ( la grande Katharine Hepburn).
Non credo, che i fratelli COEN (Joel Coen ed Ethan Coen) nel loro prossimo remake del film IL GRINTA,( ugualmente tratto dal romanzo di Charles Portis ), riusciranno ad eguagliare il
predecessore. Perchè, attualmente,non ci sono attori capaci di tirare fuori tanta GRINTA.
Pertanto,la pellicola diretta da Henry Hathaway, nel 1969,(che fruttò a John Wayne un Oscar come miglior attore protagonista), resterà INSUPERABILE.
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[+] il grinta superato da il grinta 2010
(di ruggero)
[ - ] il grinta superato da il grinta 2010
[+] il grinta (dei f.lli coen) dimenticate questo film
(di giofredo')
[ - ] il grinta (dei f.lli coen) dimenticate questo film
[+] concordo appieno
(di giofredo')
[ - ] concordo appieno
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enrico
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sabato 17 dicembre 2005
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john wayne vince un'oscar
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Si, anche se e' difficile da credere, guardando la foto della copertina, qui vince un'oscar
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