elgatoloco
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sabato 25 settembre 2021
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parodia di stevenson, in parte riuscita
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"Franco, Cicco e il piarata Barbanera"(Mario Amendola, soggetto di Amedeo Sollazzo e Riccardo Pazzaglia, sceneggiatura degli stessi con Bruno Corbucci e lo stesso regista Amendola, 1969), co una trama come al solito un po'"abborraciata", racconta di Franco, figlio di un parata e già cameriere, che diventa aiutante del fantomatico capitano Black(Ciccio), che è in realtà un imbroglione. Entrambi alla ricerca del fantomatico tesoro e della relativa isola, che trovano, ma c'è un problmea: nella flotta si è inserito, sotto mentite spoglie, il vero prata Barbanera, che riuscirà a farli prigionieri, dopo aver finto di liberarli da un gruppo di indigni antropofagi o simili, ma verrà sconfitto, complice il fantasma del capitano Flint, atavico nemico di Barbanera, ma anche con l'aiuto concesso a Franco dalla sua innamorata, la figlia del capotribù dei prima nominati "selvaggi".
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"Franco, Cicco e il piarata Barbanera"(Mario Amendola, soggetto di Amedeo Sollazzo e Riccardo Pazzaglia, sceneggiatura degli stessi con Bruno Corbucci e lo stesso regista Amendola, 1969), co una trama come al solito un po'"abborraciata", racconta di Franco, figlio di un parata e già cameriere, che diventa aiutante del fantomatico capitano Black(Ciccio), che è in realtà un imbroglione. Entrambi alla ricerca del fantomatico tesoro e della relativa isola, che trovano, ma c'è un problmea: nella flotta si è inserito, sotto mentite spoglie, il vero prata Barbanera, che riuscirà a farli prigionieri, dopo aver finto di liberarli da un gruppo di indigni antropofagi o simili, ma verrà sconfitto, complice il fantasma del capitano Flint, atavico nemico di Barbanera, ma anche con l'aiuto concesso a Franco dalla sua innamorata, la figlia del capotribù dei prima nominati "selvaggi". Happy End, dunque, per i due eroi della parodia, con tanto di canzoncina, stavolta però non cantata da Franco e da Ciccio, con musiche del maestro Pregadio, reso celebre dalla partecipazione a varie trasmissioni radionofiche e in TV. Se la trama è un po'sgangherata( ma come potrebbe essere diversamente in una parodia?), qui funziona pienamente la dialetica servo-padrone tra Franco(sempre servo e servile in apparenza)e Ciccio(Padrone si fa per dire e decisamente impostore), che si emblematizza anche nel fisico(alto e magro Ciccio, "padrone", grosso e piccolo Franco, "servo")con quel rovesciamento individuato da Hegel ma presente nel teatro(non solo, certo....) di sempre da Molière a Goldoni, per non dire della commedia dell'arte, che porta il servo ad averla vinta sul padrone, dove Franco è più un furbo matricolato capace di assestare al"padrone"Ciccio vari colpacci metaforici e in oiù "si becca la girl"(la bella Rosita Toros). Da notare in questo come in altri film del duo Franco.Ciccio la presenza di Fernando Sancho, che qui impersona proprio Barbanera, con tutti i risvolti del"caso"e altre presenze consuete(Enzo Andronico e Umberto D'Orsi)rappresentano un "completamento del quadro", in cui comunque emerge una comicità e una vis comica che sa sempre coniugare con"maestria"mimica e parola, dove Ciccio rimane colui che presume di essere"sapiente", mentre incorre in svarioni molteplici e gravi, ma appunto, "sa vendersi"e Franco, che sembra il tonto del duo, risulta invece un furbo "di tre cotte". Ma, a completare il quadro e a dare una svolta verso ciò che chiamiamo "Happy End"è comunque un colpo di fortuna, elemento"alea"presente in tutti i film della serie citata. El Gato
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