Rocco e i suoi fratelli |
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Un film di Luchino Visconti.
Con Claudia Cardinale, Alain Delon, Roger Hanin, Katina Paxinou.
continua»
Drammatico,
Ratings: Kids+16,
b/n
durata 180 min.
- Italia 1960.
- Nexo Digital
uscita giovedì 11 luglio 2024.
MYMONETRO
Rocco e i suoi fratelli
valutazione media:
4,46
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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MISERIA, NOBILTA' E VIOLENZAdi ALESSANDRA VERDINOFeedback: 0 |
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domenica 17 giugno 2007 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
"Rocco e i suoi fratelli" è uno dei film più dolenti che abbia visto. Un Visconti piuttosto inedito - non esiste una grande ricostruzione storica, la sua caratteristica più tipica - ma una costruzione dell'animo umano. Se si vuole fare un paragone recente, direi che è molto vicino a "Mistic River" di Clint Eastwood. Qui si parla di una famiglia di immigranti, arrivata a Milano. Ed ecco i problemi degli emigranti: la difficoltà di inserimento in un ambiente nuovo, il desiderio di un lavoro stabile, una grande nostalgia per ciò che si è lasciato: il paese natio e, in fondo, tutto il cuore. Ecco una madre forte, combattiva, il deus- ex machina della famiglia. E i suoi figli, ognuno con un carattere proprio, ben delineato, che cercano, aiutandosi, di emergere in una città ancora estranea. Una grandissima ricostruzione dell'anima e del cuore. I due protagonisti, Rocco e Simone (Alain Delon e Renato Salvatori) sono due personaggi all'antitesi. Rocco è la bontà, l'amore per ogni cosa, il lato ottimista della vita che non vuole assolutamente arrendersi di fronte all'ineluttabilità del fato, ed è il vero perno della famiglia. Non vuole piegare la sua bontà davanti alla sorte. La Nobiltà d'animo, quindi. Alain Delon, agli esordi, è memorabile e la sua enorme plasticità di espressione qui viene fuori in tutta la sua evidenza. Questa grandissima nobiltà interiore arriva all'estremo sacrificio: credendo di salvare la sua famiglia, si sacrificherà e offrirà in sacrificio la donna che ama a Simone, il suo fratello adorato, che non ricambia assolutamente i suoi sentiment. Al contrario, lo odia, perchè è la negazione di se stesso, e l'immagine del suo fallimento come uomo. Renato Salvatori, nel delineare il personaggio di Simone, un personaggio complesso, pieno di angoscie, di furore e di totale mancanza di fiducia in se stesso - il vero opposto di Rocco - è formidabile. Ed ecco la violenza: la violenza di Simone contro un mondo che lo rifiuta, perchè lui stesso si sente un negletto. Luchino Visconti ha crato un film memorabile interiorizzandosi nei suoi personaggi. Non ricostruzione strorica, quindi, ma interiorità e finissima psicologia. Ci lascia con un finale abbastanza ottimista: lo sguardo e la speranza di un bambino. Quando c'è miseria, c'è spesso violenza. Ma ci può anche essere nobiltà, ed una persona come Rocco. La vera nobiltà nasce anche in mezzo al fango. Grandissimo e memorabile.
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