Le colline bruciano |
||||||||||||
Un film di Stuart Heisler.
Con Natalie Wood, Skip Homeier, Tab Hunter, Eduard Franz
Titolo originale The Burning Hills.
Western,
durata 94 min.
- USA 1956.
|
||||||||||||
|
||||||||||||
|
|
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||
qualche motivo d'interesse, comunque c'èdi elgatolocoFeedback: 257582 | altri commenti e recensioni di elgatoloco |
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||
martedì 31 marzo 2020 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
"THe Burning Hills"(Stuart Heisler, 1956, sceneggiatura di Irving Wallace dal romanzo omonimo di Louis L'Amour)è un film western modesto, vagamente pre-kennwdyano, insomma con aperture anche verso chi non è WASP, insomma verso i"mezzosangue"di padre americano e di madre mexicana, come la protagonista femminile del film, la bellisima e sfortunata(nella vita più che sul set, come noto)Natalie Wood, purtroppo un po'mal turccata nel film, con un rossetto troppo rosso(perché imbattarle di rosso le labbra, se non per far risaltare il colore che è Technicolor d'antan, comuqnue a suo modo molto efficace, qausi"risonante?),ma oltre alla Wood(Tab Hunter, invece, protagonista maschile, è francamente molto modesto, inespressivo e quasi"bolso") c'è un altro elemento interessante: la lortta dei piccoli proprietari nel West(periodo storico non chiaramente descritto o delimitato)contro le angherie dei grandi latifondisti, quando comunque si voleva"regolarizzare", nonmalizzare , istituzionalizzare anche la piccola proprietà agraria. UNa sfida che poi si risolse anche postivamente, in questo senso, ma dopo vario tempo e varie lotte, come noto. Decisamente una scelta difficile, anche politicamente ma soprattutto a livello sociale, per un governo ancora in via di formazione, la difficoltà di raggiungere certe località del"Wild West", quando proprio a livello di trasposrti il probelma si creava. Qui, comunque, è l'ingiustizia subita dal protagonista, appunto Hunter..., che ha visto il fratello ucciso solo per aver difeso la sua terra dalle provocazioni di un uomo del"signorotto"locale a dover essere vendicata e tutti/e applaudono il finale da"Happy End"quando la giustizia trionfa e la love story si corona e realizza in pieno. Ma la superficilità del film è palese; del resto che cosa ci si poteva aspettare da un soggetto di Louis L'Amour, autore di romanzetti western che si proponeva quasi di essere uno scrittore"epico"mitizzando un periodo che di per sè epico, francamente, non riusiva ad esserlo, a quanto sappiamo dalla storiografia più attendibile? Meglio accontentarsi del bel perosnaggio disegnato dalla Wood, di ragazza forte e coraggiosa, intrepida e combattiva... Se il pendant maschile fosse stato all'altezza, sarebbe stato meglio, ma questo era ciò che passava il convento... El Gato
[+] lascia un commento a elgatoloco »
|
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||
|
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Ultimi commenti e recensioni di elgatoloco:
|
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||