Mario Luzi
Leonida Rèpaci, romanziere calabrese, valendosi di un suo fondo genuino e di un assai composto compito letterario, prosegue la tradizione della letteratura naturalistica regionale, illustrata, com’è noto, dalle opere migliori della nostra narrativa moderna: quelle di Verga, di De Roberto, di D’Annunzio, di Capuana della Deledda ecc. Questo film è tratto appunto dal suo romanzo omonimo, di ambiente di uomini, di fatti e di destini paesani. E’ la storia di un amore violento e irreparabile - istinto, passione e fatalità si confondono secondo il rito di questa letteratura - il quale, contrastato, si risolve in un tragico e luttuoso epilogo per i protagonisti e insorge nelle erinni della vendetta e del sangue. [...]
di Mario Luzi, articolo completo (2137 caratteri spazi inclusi) su 1995