Lietta Tornabuoni
La Stampa
In Terminus Paradis, l'ammirato regista romeno Lucian Pintilie non è al suo meglio raccontando il percorso di un ribelle naturale e radicale, un porcaio e poi soldato che rifiuta sino alla morte le imposizioni del meccanismo sociale, che non accetta alcuna rinuncia: alle costrizioni militari reagisce con insubordinazioni estreme, alle regole collettive oppone con violenza i propri bisogni e desideri, alla perdita e al tradimento della ragazza amata risponde con la rivolta, piuttosto che vivere nel compromesso preferisce rischiare selvaggiamente, morire. [...]
di Lietta Tornabuoni, articolo completo (820 caratteri spazi inclusi) su La Stampa 10 Settembre 1998