Partenze, abbandoni e follie d'amore nel deserto del postcomunismo
di Silvana Silvestri Il Manifesto
Non è un film metropolitano Sesti (in italiano Una cosa chiamata felicità) di Bodhan Slama, premiato a San Sebastian.
Se lo fosse, il gusto sarebbe molto più amaro, cinico e senz'altro non circolerebbero tanti bambini. Praga come N.Y. come Milano: battute secche e vita notturna. Qui invece siamo nel nord della Repubblica Ceca, zona industriale, un deserto, dice il regista che viene dal Famu, la scuola di Praga, e si sente, per l'orgoglio di un cinema tradizionale che negli anni 60 era tra i più belli del mondo e di cui si è nutrito con piacere. [...]
di Silvana Silvestri, articolo completo (2985 caratteri spazi inclusi) su Il Manifesto 12 maggio 2006