Giuseppe Marotta
Ai nostri "inviati speciali" a Cannes, il film La ragazza di campagna non e piaciuto. Hanno detto che e teatro: ma era agevole dirlo perché, oltre tutto, la gente e i fatti qui raccontati appartengono effettivamente al mondo teatrale. Pigliate un quadro che raffiguri l'atelier di uno scultore, pieno di statue finite e non finite: sarà pittura ma con parecchia, naturale, funzionale scultura. Dovremmo poi domandarci, in coscienza, se il cinema e il teatro non tendano ormai a confondersi. L'uno parla troppo; e l'altro, con giochi di luce e di scenari che gli permettono gli andirivieni più audaci nel tempo, si arroga ugualmente la magica libertà dell'obbiettivo. [...]
di Giuseppe Marotta, articolo completo (6165 caratteri spazi inclusi) su 1956