Pietro Bianchi
Con Il cielo può attendere e con La signora in ermellino, il caro Ernst Lubitsch, israelita berlinese da lungo tempo in Hollywood e ivi morto nel '47, ha dato il suo più vero addio, l'addio dell'arte, ai suoi affezionati spettatori italiani. Strictu sensu, Lubitsch non era un grand'uomo: non si dava arie, era un po' grossolano, non era bello da vedere con quell'eterno sigaro fra quelle dita che Churchill adopera per il "V" della guerra vinta e della pace perduta. [...]
di Pietro Bianchi, articolo completo (1422 caratteri spazi inclusi) su 11 Dicembre 1949