Scarlet Diva |
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Un film di Asia Argento.
Con Asia Argento, Daria Nicolodi, Jean Shepherd, Herbert Frisch, Joe Coleman, Francesca D’Aloja, Paolo Bonacelli.
continua»
Drammatico,
durata 89 min.
- Italia 2000.
MYMONETRO
Scarlet Diva
valutazione media:
1,67
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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il mondo "marcio" dello spettacolodi emanuelemarchettoFeedback: 6883 | altri commenti e recensioni di emanuelemarchetto |
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giovedì 2 novembre 2017 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
L'idea del film parte da un libro: I love you Kirk (1999), dove la regista racconta brevi aneddoti della propria vita in maniera confusa e frammentaria, il tutto accompagnato da poesie e illustrazioni. In alcuni capitoli, l'autrice sembra lasciarsi andare anche a confessioni scomode sul suo lavoro, senza però mai fare i nomi degli interessati: racconta per esempio il rapporto sessuale che ha avuto con un regista da lei sempre stimato e che indica come A.M. Alcune di queste vicende autobiografiche diventeranno la base del film, insieme alla struttura narrativa discontinua, fatta di flashback ed ellissi. Per raccontare le proprie brutte esperienze nel mondo dello spettacolo, Asia si crea un alter ego, ovvero Anna Battista, giovane attrice smaliziata all'apice della sua carriera che, dopo aver vinto l'ennesimo premio, decide di passare alla regia; intanto cerca di colmare il proprio vuoto esistenziale con una vita fatta di eccessi, ma una volta rimasta incinta troverà la forza di andare avanti, oltre che all'ispirazione per il suo primo film. “Il film è stato liberatorio, mi è servito a crescere” (Asia Argento). Girata in digitale, l'opera prima di Asia Argento è senza dubbio acerba e cerca una logica nell'accumulo di elementi scandalosi (mai troppo eccessivi) come alcol, droga, sesso promiscuo (compresa una scena lesbo con la pornostar Selen) e un maledettismo che per quegli anni era già sdoganato. Il fatto che una figlia d'arte si lamenti del successo e del mondo dello spettacolo può risultare quanto meno spocchioso, eppure, osservando le opere successive, si può notare una certa continuità e coerenza di stile, che fanno di questo film un semplice punto di partenza. È infatti innegabile che, nonostante tutto, alcune sequenze si salvino e la cupezza venga spesso stemperata con tocchi di black humor.
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