| La vita in comune | |||||||||||||
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      Un film di Edoardo Winspeare.
  Con Gustavo Caputo, Antonio Carluccio, Claudio Giangreco, Celeste Casciaro. 
         continua»Commedia,
    
   
       Ratings: Kids+13,
   
durata 110 min.
- Italia   2017.
- Altre Storie
    
    uscita sabato 2 settembre 2017.
    
   
      MYMONETRO 
     La vita in comune          valutazione media:
        3,29
          
         
     
  	su
     -1
   	
  		recensioni di critica, pubblico e dizionari. | |||||||||||||
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                        “Piccolo mondo eterno” 
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| domenica 17 settembre 2017 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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	“La vita in comune” , 2017,  di Edoardo Winspeare , catapulta subito in atmosfere Verghiane, col microcosmo che rappresenta. L’azione si svolge in un minuscolo paese del sud del mondo, dal fittizio nome di Disperata, che potrebbe essere ovunque, in Sardegna,  in Algeria, o altrove, se non fosse per il vernacolo del Salento, in cui gran parte dei personaggi si esprimono e che si riesce a comprendere grazie ai sottotitoli.  
	Inizialmente la  fotografia è quella di paesaggi qualunque, non particolarmente belli, come i personaggi, assolutamente comuni,  fra i quali spiccano soltanto Eufemia, la bella e vivace salumiera che fa anche parte del consiglio comunale di Disperata, il macchiettistico cognato  Angiolino, tormentato dal tedio dell’esistenza e che aspira ad una carriera di boss locale, attraverso risibili azioni criminali, nelle quali tenta di coinvolgere fratello e nipote. 
	 
	La vita lenta e tediosa di Disperata è efficacemente resa con le metafore iniziale e finale della lumaca che procede nell’erba, e che alcuni personaggi si affannano,  in vario modo, comunque, a movimentare, chi con proposte di  costruzioni costiere che deturperebbero il paesaggio, chi con sogni d’improbabile realizzazione. 
	La voglia di cambiamento e di autoaffermazione, con azioni illecite,  è contrastata dall’epifania che, quasi miracolosamente, avviene nel personaggio di Patti, fratello di Angiolino e marito di Eufemia, quando, finito in manette, nel corso della maldestra rapina a un distributore di benzina,  uccide un cane ed è tormentato dai sensi di colpa, rendendolo sensibile e terreno adatto ad accogliere positivamente gli insegnamenti che un altro, pur diverso sognatore,  il sindaco di Disperata, impartisce al piccolo gruppo di carcerati del paese, attraverso la poesia. 
	 
	La potenza dell’arte, rieducatrice, è molto efficacemente sottolineata dal film, sortendo un effetto di aura poetica sul film stesso. 
	 
	Bravi gli attori, bella la colonna sonora, un film che vale la pena di andare a vedere. 
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