Questione di tempo

A una prima vista/occhiata/lettura si potrebbe pensare a un lungometraggio facile, strappalacrime al punto giusto con attori azzeccati, il tutto confezionato con un bel fiocco. In realtà ci sono scelte discutibili ma speciali, come i tempi che si scandiscono durante le Due ore circa di durata della pellicola. Perchè è del passare del tempo che tratta la trama del film: un salto facile tra presente e passato che ci accompagna costantemente. Qui si usa spesso un armadio per tornare indietro nel tempo e non serve uno scienziato pazzo e una DeLorean. La cosa più peculiare è la facilità in cui ci si immedesima nell'attore protagonista Domhnall Gleeson (Tim).Chi non vorrebbe aggiustare qualcosa del proprio passato o addirittura cancellare qualche momento, salutare i propri cari che non ci sono più e prendersi qualche rivincita... Il cast è impreziosito da attori eccellenti ma poco conosciuti e celebrati come lo zio Desmond perennemente sulle nuvole, fuori da ogni contesto, ma sempre ultratenero e la sorella Kitkat anticonformista descritta dal fratello nei primi 2 minuti come un autentico spirito libero sempre a piedi nudi. Uno su tutti il padre di Tim, Bill Nighy, attore esplosivo, elegante e commuovente come pochi se ne vedono, l'omonimia mi fa pensare a una sorta di Bill Murray all'inglese, se posso permettermi il paragone. Godetevi a pieno anche la colonna sonora che calza a pennello in tutte le parti.