Questione di tempo |
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Un film di Richard Curtis.
Con Domhnall Gleeson, Rachel McAdams, Bill Nighy, Tom Hollander, Margot Robbie.
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Titolo originale About Time.
Drammatico,
durata 123 min.
- USA 2013.
- Universal Pictures
uscita giovedì 7 novembre 2013.
MYMONETRO
Questione di tempo
valutazione media:
3,18
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Tempus inesorabile fugitdi SergioFiFeedback: 2751 | altri commenti e recensioni di SergioFi |
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giovedì 9 gennaio 2014 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Il tempo è la cosa più importante di cui disponiamo. Il peggio che possa accadere agli umani è lasciarselo scivolare via tra le mani, provando l’amara sensazione di disperderlo in una lunga catena di errori che generano altrettanti rimpianti. Il cinema si è frequentemente occupato di raccontarci, in modo più o meno banale, salti temporali in avanti o all’indietro che si traducono quasi sempre nella ricerca di qualcosa che assomigli il più possibile alla felicità. In “About Time” (“Questione di tempo”, 123’ ben spesi) del collaudato Richard Curtis è quanto accade a Tim (Domnhall Gleeson), messo a conoscenza dal padre (Bill Nighy) di un prodigio riservato ai maschi della famiglia che permette di tornare nel passato con un semplice escamotage. Il ragazzo metterà a frutto questa sua speciale abilità per conquistare l’amore di Mary (Rachel McAdams) e non solo. Detto così potrebbe sembrare la solita romcom, stavolta in raffinata salsa inglese, ma è davvero molto di più. E’ un film sull’amore, nelle sue varie sfaccettature, raccontato all’interno di un contesto familiare. E’, soprattutto, la storia di un rapporto padre-figlio che trova il suo perfetto compimento grazie alla magia del tuffo all’indietro regalato dal destino. Con stile apparentemente leggero Curtis ci guida verso la ricerca di una felicità che, forse, ci è dato trovare nell’apparentemente banale normalità della vita di tutti i giorni. Sostenuto da un cast all’altezza dove giganteggia il bravo Bill Nighy con il suo straordinario e talentuoso minimalismo (a chi l’avesse perso consigliamo di andarsi a rivedere la sua strepitosa interpretazione in “The girl in the cafè” del 2005) e da una colonna sonora ricca di spunti anche bizzarri (la travolgente scena del matrimonio contrappuntata dalle note de “Il Mondo” di Jimmy Fontana), il film riesce appieno nel suo intento di coinvolgere lo spettatore anche il più disincantato. Crediamo che (quasi) nessuno si pentirà di aver dedicato due ore del suo prezioso tempo a un’opera così deliziosamente convincente.
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