Si alza il vento |
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Un film di Hayao Miyazaki.
Con Hideaki Anno, Jun Kunimura, Mirai Shida, Shinobu Ohtake.
continua»
Titolo originale Kaze Tachinu.
Animazione,
durata 126 min.
- Giappone 2013.
- Lucky Red
uscita giovedì 24 agosto 2023.
MYMONETRO
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Si alza il vento... bisogna vivere
di Ilaria PasquaFeedback: 3637 | altri commenti e recensioni di Ilaria Pasqua |
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lunedì 15 settembre 2014 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Volerò lontana dalle polemiche che hanno girato intorno a questo film e lo vedrò solo con i miei occhi.
Questa è la storia di un sognatore. Un sognatore che farà di tutto per inseguire il suo sogno, lavorando duramente, senza nessun tentennamento, spinto solo dalla cieca passione. È un giovane brillante, è un visionario. Sogna ad occhi aperti futuri che ancora non esistono. Ed è in uno di questi sogni che incontrerà Giovanni Caproni, il famoso ingegnere aeronautico italiano. Queste sono le uniche incursioni nel fantastico che si concede il maestro, solo i sogni portano a paesaggi verdi e a idee di libertà. La realtà è molto più dura, tra i terremoti e la guerra, Jiro cercherà di progettare il suo aereo ideale, pur sapendo che sarà destinato a perdersi in guerra, a non tornare. Ma lo fa comunque, perché non può cedere al richiamo e al desiderio di realizzare questo suo grande sogno, e per questo metterà egoisticamente in secondo piano ogni cosa.
Naoko sarà la sua casa, il posto dove tornare a riposare, un ulteriore stimolo a continuare. Sarà acqua, aria, cibo, l’unico posto in cui riprendere fiato prima di tornare in apnea, al lavoro, per una lunga tirata fino alla fine. Naoko sarà come una madre che veglierà su un figlio che va protetto. Perché Jiro è come fosse ancora un bambino chiuso nel suo mondo di sogni. In un certo senso un bambino superficiale mai cresciuto che non pensa alle conseguenze delle sue azioni. Un bambino che come sogno ha di creare degli aerei turistici, e invece ciò che ne uscirà fuori sarà la guerra,
Cosa ho pensato vedendo questo film? Sono rimasta di nuovo ammaliata dalle spettacolari animazioni, ancora migliori dei precedenti lavori, dai dettagli curati fino al minimo punto, dalla suggestiva colonna sonora, e poi colpita dal tono che oscillava dalla cupa realtà della guerra a quella dei sogni. E ho seguito sempre questa linea, ho visto attraverso gli occhi di Jiro il sogno mentre si realizzava, il sogno cozzare contro la realtà, molto più invadente del solito. Alla fin fine un sogno che diventa realtà per dissolversi subito. Perché Miyazaki sembra dirci che una fiamma così ardente può sfociare solo in qualcosa di estremamente negativo. Per arrivare a qualcosa di così puro si deve attraversare l’inferno. E poi che tutti i sogni hanno un prezzo, spesso talmente salato da farli rimpiangere.
Per questo è un Miyazaki insolito, un Miyazaki meno allegro e spensierato, più pessimista e realista, soprattutto. Si alza il vento è un film che vuole mostrare una vita intera, la sua. E mi sembra quasi di vederlo diventare adulto solo ora. Non so spiegare bene questa sensazione. È come se avesse deciso di colpo di spalancare gli occhi sul mondo, come se nel suo ultimo film avesse voluto staccarsi dai suoi precedenti lavori e fare un passo in una direzione che doveva essere inevitabile. Non è stato solo un omaggio, un film su qualcosa che ama terribilmente, gli aerei, ma quasi una crescita, una presa di coscienza. Per questo profuma di autobiografia, e in quel giovane sognatore si rivede proprio lui, con i suoi fallimenti, quella terribile malinconia su ciò che poteva essere e non è stato. Ormai sembrava una necessità, quella di guardarsi indietro, come a dire: “era arrivato il momento di farlo”. È l’ultimo punto alla fine dell’ultima frase, quello che tutti amano chiamare "il suo testamento artistico e spirituale", sì, hanno ragione, e la cosa mi ha rattristata molto. Però mi ha lasciata anche con il cuore pieno di emozioni. Perchè è questo ciò che ci affida tra le mani alla fine, un messaggio di gratitudine verso la vita e verso questo pianeta, un messaggio che infonde pace e serenità, che invita a vivere, nonostante i rimorsi, invita a vivere, nonostante tutto.
In conclusione, delicato, poetico. Struggente… Un inno alla creatività, ai sogni e alla vita.
Recensione pubblicata originariamente su: www.ilariapasqua.net
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