La vita è bella

Non dimenticherò mai quel Natale del 1997. Sotto l'albero addobbato c'era una Vhs, con questo film. Un film di cui l'unica immagine fino a quel momento era quella di Benigni che, contento per aver vinto l'Oscar, saliva sopra le poltrone della sala. Io non avevo capito il motivo, dato che non avevo visto quel film. Così, appena scartata, abbiamo deciso di guardarla tutti insieme.
Ho riso come un matto alla prima parte, ho scoperto il Benigni comico, con tutte quelle scene buffe. Su tutti, il "buongiorno principessa", il cappello rubato di continuo, e quel "no, ci son le uov..."!
Poi arriva la seconda parte, e il mio umore cambia. A scuola non avevo ancora studiato la seconda guerra mondiale, così l'olocausto mi appariva come una storia completamente nuova. E se dico che ringrazio Benigni per questo film, è perchè mi ha fatto conoscere la pagina più triste della storia dell'umanità. E lo ha fatto nella maniera migliore, in maniera soft, rispetto a quello che è stato davvero. è stato giusto cominciare così, a sette anni non potevo certo cominciare a vedere i filmati originali dei lager, o film come shinderlist. Oggi sono contento di aver conosciuto la vera storia di quel periodo, pensando che c'è ancora gente che rinnega questo genocidio, bollandolo ignobilmente come "fantasia rossa".
E, quando rivedi il film dopo anni, ti accorgi che anche la prima parte ha elementi forti, che ti fanno capire che brutto periodo ha dovuto subire l'Italia per l'altro dittatore, Mussolini. I fascisti che entrano a distruggere la casa dello zio, che imbrattano il cavallo Robin Hood, che non vogliono far aprire la libreria a Benigni perchè ebreo, le scritte razziste sui negozi.
Un film capolavoro, così verrà ricordato nella storia.
Perciò. di nuovo grazie Roberto.