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Il tema dell’incontro tra due culture diverse, che costituiva la cornice di fondo del primo Lezioni di Cioccolato, si presenta anche in questo sequel, assumendo tuttavia sfumature diverse. Mentre nel primo film era infatti soltanto il protagonista, l’architetto Mattia, che intraprendeva – forzatamente – un percorso di scoperta e accettazione della cultura altra - impersonata dall’egiziano Kamal - passando da una gaffe all’altra, a causa della sua ignoranza nei confronti di essa, in questo sequel l’iniziazione alla cultura diversa continua per l’architetto, che si vede ancora costretto ad apprendere i costumi egiziani - anche se stavolta per interesse personale - ma avviene anche per l’egiziano Kamal, che alla fine si scoprirà attratto e influenzato dalla nostra cultura.
Un sequel quindi all’altezza del primo, che ne rispetta la formula tipica della commedia all’italiana, leggera e intrisa di situazioni equivoche e scambi di persona, con un cast con qualche piacevole novità - come Angela Finocchiaro e Vincenzo Salemme - e con qualche delusione, come Argentero, che risulta piuttosto fiacco, al contrario di Hassani Shapi, il quale riconferma le sue grandi doti comiche.
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