La solitudine dei numeri primi |
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Un film di Saverio Costanzo.
Con Alba Rohrwacher, Luca Marinelli, Martina Albano, Arianna Nastro, Tommaso Maria Neri.
continua»
Drammatico,
durata 118 min.
- Italia, Francia, Germania 2010.
- Medusa
uscita venerdì 10 settembre 2010.
MYMONETRO
La solitudine dei numeri primi
valutazione media:
2,19
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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la solitudine assordantedi anneliseFeedback: 2395 | altri commenti e recensioni di annelise |
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martedì 28 settembre 2010 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Il libro mi aveva lasciato molte perplessità. Lo avevo trovato semplice, poco profondo,un esperimento commerciale nel quale la cosa più intrigante era il titolo. L'originalità,infatti, mi era sembrata quella di provare a descrivere i numeri primi attibuendo caratteristiche antropomorfiche.Numeri indivisibili se non per se stessi.Ma niente di più complesso! Il film narra, appunto, la storia di Alice e Mattia e delle loro chiusure alla vita degli altri (coetanei o adulti), Due eventi importanti sconvolgono,sin da picoli, la loro vita e determinano lo sviluppo delle loro paure, incertezze e chiusure. Il senso di colpa di Mattia ,per aver abbandonato la sorellina,poi deceduta,e il limite fisico di Alice, causato da un incidente sugli sci,sono i protagonisti della vicenda.Il bimbo colpevole e la"zoppa" crescono in famiglie assurde, con genitori spietati o superficiali, e si incontrano nell'adolescenza tra coetanei spietati o superficiali. Tutti sembrano privi di affettività, di capacità di riflessione , di solidarietà . Loro due saranno vicini per lungo tempo, senza contatto, senza scambio affettivo, senza condivisione ,come è ovvio che sia per due numeri primi. Si allontaneranno e non si sa mai se si troveranno.Una carezza nell'ultima scena apre uno spiraglio, molto limitato, nell'immaginario dello spettatore Pur riconoscendo la difficoltà di sviluppare un film su questa trama, mi sembra che il tentativo di dargli"vita" sia stato improntato agli eccessi. Lo spettatore è travolto dai rumori , dalle luci, dalla pioggia , dalla magrezza della protagonista . I dialoghi sono anch'essi numeri primi. I personaggi parlano, non si parlano. La musica, che ,spesso consola le solitudini, qui è devastante, irritante Vi è, comunque, paradossalmente, una gran lentezza che ,come unico vantaggio, consente di ammirare la bravura della protagonista Alba Rohrwacher.
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