Operazione commerciale con cui viene sfruttato ancora una volta Zorro, il famoso personaggio della cultura popolare, primo eroe mascherato ad essere portato sullo schermo cinematografico, tanto che viene considerato fonte di ispirazione per molti supereroi mascherati dei fumetti, Batman in testa.
Tra i precedenti film che avevano Zorro come protagonista non troviamo certo capolavori indimenticabili, tuttavia si ricordano film di notevole successo e di pregevole fattura come ad esempio “Il segno di Zorro” di Rouben Mamoulian con Tyron Power, Linda Darnell e Basil Rathbone, ma anche “La maschera di Zorro”, di Martin Campbell con Antonio Banderas e Catherine Zeta Jones. Questa Pellicola sempre diretta da Campbell e con la stessa coppia protagonista è il sequel della precedente, ma a differenza del film di sette anni prima il risultato è un prodotto davvero grossolano e di ben poca attrattiva, che non riuscendo a fare di meglio cerca di riciclarsi come film per un pubblico di bambini.
L’impostazione è quella di una commedia leggera in cui viene inserita un’improbabile crisi di coppia tra Zorro e la sua bella, interpretata appunto dalla Zeta Jones. In questa parte la sceneggiatura pare francamente ridicola; inoltre devo aggiungere di aver trovato particolarmente irritante la deliberata proposizione di canoni e regole sociali moderne, soprattutto in seno ai rapporti familiari, in luogo di quelle del 1850 anno in cui è ambientata la storia.
Poi c’è la parte avventurosa, anch’essa svilita da una sceneggiatura mal studiata: i personaggi non sono per nulla intriganti; il cattivo di turno, interpretato dal britannico Rufus Sewell, sembra quasi uno dei nemici di 007, con tanto di organizzazione simile alla Spectre; il piano dei cattivi di nuocere agli Stati Uniti d’America schierandosi al fianco dei sudisti in un conflitto che storicamente sarebbe scoppiato addirittura oltre dieci anni più tardi, pare davvero quanto di peggio si potesse immaginare.
Tra Banderas e la Zeta Jones non c’è più quell’alchimia che appariva nel primo film.
Le scenette con il figlioletto di Zorro sono particolarmente insopportabili, dense di retorica, forzatamente buoniste ed educative e quel che è peggio, piene di faccette e smorfie varie che avrebbero l’ambizione di essere divertenti, ma invece risultano solo patetiche.
Anche le sequenze d’azione lasciano a desiderare: niente affatto originali, sono piene di mille acrobazie che le rendono farsesche e per nulla avvincenti; inoltre Zorro combatte più a cazzotti e calcioni che adoperando la spada … insomma neppure le caratteristiche essenziali del personaggio sono rispettate.
La pellicola, che ha ben poco da raccontare, riesce persino a peccare di lunghezza, davvero incomprensibilmente,
Delle tante versioni cinematografiche di Zorro che ho visto, giudico questa certamente la peggiore.
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