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Tra i film o meglio TV-movies dedicati alla"Bibbia", questo"Samson and Dalilah"di Nicholas Roeg(1996)è certamente il più visionario: non a caso è diretto da Nicholas Roeg, uno dei registi(britannico, nel caso specifico)più visionari del panorama filmico di sempre(Roeg, per la cronaca, scompare circa un mese fa). Samson, l'eroe della forza e del coraggio in lotta contro i Filistei, ma conquistato da Dalilah, è indubbiamente visto in chiave onirica, come rappresentante del popolo eletto, ma anche come in preda alla sensualità più debordante, come del resto lo destive il libro detto dei"Giudici". Roeg p dunque rimasto fedele al testo(ci mancherebbe altro, viiend a dire, soprattutto non trattandosi di un "testo xy", ossia purché sia. Roeg, al tempo stesso, sottolinea l'onirismo nel taglio dei capelli, nel coito tra i due amanti, ma anche nella lotte-battaglie nel desreto, ossia anche già nella parte inizilae del film.Gli/le interpreti non sono sempre all'altezza, bisogna dirlo, con l'eccezione(è il caso di sottolinearlo)del grande Dennis Hopper, che rende il personaggio di Tariq, il generale filisteo che , astutto quanto crudele, insidia maggiormente Samson(Sansone, ovviamente, in italiano). La musica di Ennio Morricone, meno"invasiva"che in altre occasioni, risulta comunque decisamente efficace e ben contestualizzata. Tra gli episodi biblici, questo, forse il più spettacolare, non cede però alla"spettacolarità"più facilmente corriva. El Gato
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