massimo mastronardo
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mercoledì 23 aprile 2008
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tra fantasia e reale: un personaggio senza tempo
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Inizilamente sembra un po' astruso, ma con una tinteggiatura meticolosa il film pian pianino inizia a dipanarsi dando la sensazione di una piacevole condizione umana, quella che proviene dalle segrete dei nostri atavici e ancestrali pensieri. In ognuno di noi, lo spiegava Freud nel complesso di Edipo, la figura del Padre è presente all'interno di una coscienza critica e quasi ossessionata. Non dico altro per non togliere il sapore meraviglioso che lascia questo film, ma credo che è il film più bello che ho visto nel 2008 e sono sicuro di non fare torto a nessuno. Per me è un film da esportare immediatamente all'estero in tutte le lingue, perché i botteghini al di fuori dell'Italia faranno registrare il tutto esaurito.
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Inizilamente sembra un po' astruso, ma con una tinteggiatura meticolosa il film pian pianino inizia a dipanarsi dando la sensazione di una piacevole condizione umana, quella che proviene dalle segrete dei nostri atavici e ancestrali pensieri. In ognuno di noi, lo spiegava Freud nel complesso di Edipo, la figura del Padre è presente all'interno di una coscienza critica e quasi ossessionata. Non dico altro per non togliere il sapore meraviglioso che lascia questo film, ma credo che è il film più bello che ho visto nel 2008 e sono sicuro di non fare torto a nessuno. Per me è un film da esportare immediatamente all'estero in tutte le lingue, perché i botteghini al di fuori dell'Italia faranno registrare il tutto esaurito. Il film più intelligente che ho visto insieme a Truman Show. Sapete io odio i film che vogliono essere troppo intellettuali, perché a volte rischiano di fare troppi girogoghi e stucchi barocchi perdendosi nel vuoto, nella non essenza ed invece questo film è Barocco e Umanesimo messi assieme
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robbi
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giovedì 21 maggio 2009
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l'amore non basta: non basta no!!
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Dunque il mio parere su questo film è molto negativo, o meglio, vista la bravura e la notorietà del cast mi aspettavo davvero molto di più. Il film mi è parso lungo e noioso. Non mi aspettavo certo una commedia brillante ma la trama ed i dialoghi non mi sono sembrati un gran che. L'atmosfera di provincia, i silenzi o i dialoghi dei protagonisti, che mantengono sempre un'alone di incompatibilità comunicativa si alternano a scene che dovrebbero avere chissa quale contenuto espressivo, vedi quando i due protagonisti si mettono a ballare simultaneamente ma individualmente. In questa scena il phatos dovrebbe essere a mille ma ci viene comunicato e trasmesso assai poco, forse anche per l'errata conlonna sonora che risulta sempre statica e non permette alla narrazione visiva di raggiungere picchi di intensità.
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Dunque il mio parere su questo film è molto negativo, o meglio, vista la bravura e la notorietà del cast mi aspettavo davvero molto di più. Il film mi è parso lungo e noioso. Non mi aspettavo certo una commedia brillante ma la trama ed i dialoghi non mi sono sembrati un gran che. L'atmosfera di provincia, i silenzi o i dialoghi dei protagonisti, che mantengono sempre un'alone di incompatibilità comunicativa si alternano a scene che dovrebbero avere chissa quale contenuto espressivo, vedi quando i due protagonisti si mettono a ballare simultaneamente ma individualmente. In questa scena il phatos dovrebbe essere a mille ma ci viene comunicato e trasmesso assai poco, forse anche per l'errata conlonna sonora che risulta sempre statica e non permette alla narrazione visiva di raggiungere picchi di intensità. Insomma il film segue lo stesso binario dall'inizio alla fine. La storia raccontata non è così degna di essere raccontata ma ad aggravare il tutto è proprio il finale. Il film non finisce, o meglio, la storia rimane aperta...la giustificazione? Una bella citazione di italo calvino piazzata appena prima dei titoli di coda...ma non basta. Come spesso accade nei film italiani ci troviamo sempre davanti ad un finale impalpabile e privo di inventiva. Il film risulta semplicemente noioso e vuoto...insignificante
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gfloriano
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giovedì 24 aprile 2008
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l'incapacità di comunicare omicida della passione
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Regia: Stefano Chiantini
Con: Rocco Papaleo, Giovanna Mezzogiorno, Alessandro Tiberi, Ivan Franek, Alessandro Haber
Il diario segreto lasciato in aereo da Angelo e ritrovato dalla hostess Martina, permette a quest’ultima di conoscerne i pensieri segreti e l’intensità della passione che prova per la sua donna….Sboccia un amore nuovo, intenso e appassionato che si scontra però con la problematica quotidianità dei trentenni del terzo millennio……
Il cast è senz’altro di rimordine per un film indipendente com’è questo di Chiantini, la storia però rimane in sospeso tra noir e commedia, mai decidendo per uno dei due generi. L’idea iniziale è originale e la prima parte del film scorre piacevole ed intrigante, ma la presenza del padre di Angelo, inizialmente interessante, diventa eccessiva ed opprimente quando la verità si rivela nella sua interezza….
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Regia: Stefano Chiantini
Con: Rocco Papaleo, Giovanna Mezzogiorno, Alessandro Tiberi, Ivan Franek, Alessandro Haber
Il diario segreto lasciato in aereo da Angelo e ritrovato dalla hostess Martina, permette a quest’ultima di conoscerne i pensieri segreti e l’intensità della passione che prova per la sua donna….Sboccia un amore nuovo, intenso e appassionato che si scontra però con la problematica quotidianità dei trentenni del terzo millennio……
Il cast è senz’altro di rimordine per un film indipendente com’è questo di Chiantini, la storia però rimane in sospeso tra noir e commedia, mai decidendo per uno dei due generi. L’idea iniziale è originale e la prima parte del film scorre piacevole ed intrigante, ma la presenza del padre di Angelo, inizialmente interessante, diventa eccessiva ed opprimente quando la verità si rivela nella sua interezza…..e si fonde con la presenza penosamente reale del padre di Martina….Il rapporto tra i due amanti da dialogo di anime e corpi si trasforma in incomunicabilità di pensieri e caratteri, trascinando all’inevitabile…
Il fim permane sospeso nella sua indecisione ad assumere una direzione precisa ed univoca tant’è che manca un finale vero e proprio ….ma proprio in questo forse si avvicina più intimamente al vissuto di tutti noi: il domani è ignoto, non conosciamo il finale di ..nulla!!!
Il momento più intenso, sintesi massima di passione ed incomunicabilità, è il ballo solitario dei due amanti nelle due stanze della stessa casa al ritmo di una struggente ballata.
Sostanzialmente un film non perfettamente riuscito, troppo sospeso nelle incertezze per riuscire a comunicare un messaggio univoco, tanto da diventare quasi claustrofobico.
Trama: *
Sceneggiatura: *
Fotografia: ***
Colonna sonora: ***
Impressione generale: *
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francesca
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domenica 10 giugno 2018
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un film che parla della genesi del narcisismo
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Un film che racconta più di quello che è un rapporto tormentato fra un uomo e una donna. Al centro della storia non vi è solo il rapporto di coppia fra i due protagonisti, ma anche la storia di un rapporto genitoriale. Il figlio: interpretato da Alessandro Tiberi e il padre-fantasma Rocco Papaleo. Il film lascia trapelare un riferimento alla tematica del narcisismo. Angelo non riesce infatti a liberarsi di quello che è il 'fantasma del padre', il quale proietta alte aspettative su di lui. Lo incita a licenziarsi, sostenendo che il figlio 'meritava molto di più', critica il piatto di pasta da lui cucinato sostenendo che 'avrebbe dovuto trovarsi una ragazza'.
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Un film che racconta più di quello che è un rapporto tormentato fra un uomo e una donna. Al centro della storia non vi è solo il rapporto di coppia fra i due protagonisti, ma anche la storia di un rapporto genitoriale. Il figlio: interpretato da Alessandro Tiberi e il padre-fantasma Rocco Papaleo. Il film lascia trapelare un riferimento alla tematica del narcisismo. Angelo non riesce infatti a liberarsi di quello che è il 'fantasma del padre', il quale proietta alte aspettative su di lui. Lo incita a licenziarsi, sostenendo che il figlio 'meritava molto di più', critica il piatto di pasta da lui cucinato sostenendo che 'avrebbe dovuto trovarsi una ragazza'. Le aspettative del padre vanno automaticamente ad intaccare il rapporto di coppia. Angelo non è capace ad amare in quanto ha ricevuto affetto solo nella misura in cui è stato in grado di soddisfare le esigenze del padre. Da qui la sua mania del controllo, controllo che manifesta in ogni aspetto della vita: il modo in cui fa il caffè e anche il fatto che nel film 'segua' la donna per poterla incolpare di adulterio. La fine del film da una chiara idea del fatto che alla base di questa storia tormentata via sia appunto il rapporto irrisolto del protagonista con il padre. Il finale risulta tutta quasi 'sospeso': il protagonista non si dispera per la perdita della donna ma è allarmato dal fatto che la stessa possa non voler tornare da lui, come ad essere 'una sua estensione'. C'è poca enfasi su quella che è la figura della donna, personaggio che, a mio avviso, avrebbe potuto essere articolato maggiormente.
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