Una riunione di famiglia in tutti i sensi, di fascino retrò piuttosto grossolano ma che coglie perfettamente nel segno. I mostri sacri del vecchio genere horror sono riuniti per incutere spavento, riconfermandosi al primo posto nonostante lo scorrere del tempo. Sono tutti vecchi, infatti, tranne il giovane scrittore e la sua amica, cui spetta una parte secondaria rispetto al quintetto delle mummie. Il senso di morte deriva proprio dal gusto insano della vecchiezza, della decadenza nobiliare memore di Edgar Allan Poe (“La casa degli Usher” e il nome di Roderick, chiaro riferimento al protagonista del racconto).
Vincent Price è davvero intramontabile, seguito a ruota dallo scheletrico Cushing e da Christopher Lee, chiusi nei loro ricordi sulle note della “Forza del destino” di Verdi.
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Una riunione di famiglia in tutti i sensi, di fascino retrò piuttosto grossolano ma che coglie perfettamente nel segno. I mostri sacri del vecchio genere horror sono riuniti per incutere spavento, riconfermandosi al primo posto nonostante lo scorrere del tempo. Sono tutti vecchi, infatti, tranne il giovane scrittore e la sua amica, cui spetta una parte secondaria rispetto al quintetto delle mummie. Il senso di morte deriva proprio dal gusto insano della vecchiezza, della decadenza nobiliare memore di Edgar Allan Poe (“La casa degli Usher” e il nome di Roderick, chiaro riferimento al protagonista del racconto).
Vincent Price è davvero intramontabile, seguito a ruota dallo scheletrico Cushing e da Christopher Lee, chiusi nei loro ricordi sulle note della “Forza del destino” di Verdi. Ma Carradine, per essere il padre degli altri tre, dovrebbe avere almeno 120 anni!
Fa coppia con “La casa dei fantasmi” ma lo supera agevolmente di parecchie spanne. Finale a sorpresa.
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