danko188
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sabato 5 marzo 2016
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quando una piantagione diventa teatro dei sogni
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Solitamente non sono per il genere fantasy ma questo è un film che ho apprezzato come pochi del suo genere, nonostante la vena nazionalista che vi pervade, ma visto il tema a cui attorno ruota la vicenda non può essere un difetto.
E’ col sottofondo dell’ appassionante colonna sonora di James Horner che scorre una storia di redenzione, che gioca molto sui valori dello sport americano per eccellenza, il baseball, queste note fatate ci fanno inoltrare nostalgicamente negli anni ’60.
Un decennio in cui studenti e scrittori come quello interpretato dal grande James Earl Jones, erano spinti esclusivamente dal proprio ideale di rivalsa che ha animato i moti sessantottini, in contrapposizione con quella che divenne la politica Reaganiana degli anni ’80.
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Solitamente non sono per il genere fantasy ma questo è un film che ho apprezzato come pochi del suo genere, nonostante la vena nazionalista che vi pervade, ma visto il tema a cui attorno ruota la vicenda non può essere un difetto.
E’ col sottofondo dell’ appassionante colonna sonora di James Horner che scorre una storia di redenzione, che gioca molto sui valori dello sport americano per eccellenza, il baseball, queste note fatate ci fanno inoltrare nostalgicamente negli anni ’60.
Un decennio in cui studenti e scrittori come quello interpretato dal grande James Earl Jones, erano spinti esclusivamente dal proprio ideale di rivalsa che ha animato i moti sessantottini, in contrapposizione con quella che divenne la politica Reaganiana degli anni ’80. Periodo spartiacque del XX secolo in cui lo sport stesso ha cominciato ad assumere rilevanza sempre più impura e capitalistica come solo un film americano sul baseball poteva far capire, e ci riesce benino, mantenendo sempre ben saldi i dettami del genere che lo qualifica.
Il protagonista, un visionario e giovane Kevin Costner, agricoltore che deciderà su ordine di una voce misteriosa, e col siffatto stupore dei conoscenti, di costruire un diamante (campo da baseball) nel bel mezzo della sua coltivazione di granoturco, che rappresenta quanto di meglio possa sostentare la sua famiglia. Ben presto si viene a sapere di come si sia trasformata nella dimora paradisiaca delle leggende della squadra per cui tifava assieme al padre, ex giocatore anch’egli, scomparso in età prematura.
Una piccola epopea spielberghiana, una parabola fiabesca sul rapporto padre-figlio.
Da segnalare l’ ultima apparizione sugli schermi di Burt Lancaster. Tra i migliori film del 1989.
Voto 7.5
Danko188
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jonnylogan
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lunedì 16 marzo 2020
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campi dorati
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Ray Kinsella, agricoltore dell’Iowa, appassionato di baseball, sposato e padre di una bambina, durante una passeggiata di fronte alla sua fattoria sente una voce che lo esorta a “costruirlo così lui tornerà”. Dopo un iniziale tentennamento Ray decide di costruire un campo di baseball regolamentare di fronte casa, sacrificando parte del suo raccolto e mettendo a serio repentaglio la vita economica della sua famiglia, ma con il privilegio di poter assistere a partite fra quei campioni del passato, apprezzati sia da lui sia da suo padre.
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Ray Kinsella, agricoltore dell’Iowa, appassionato di baseball, sposato e padre di una bambina, durante una passeggiata di fronte alla sua fattoria sente una voce che lo esorta a “costruirlo così lui tornerà”. Dopo un iniziale tentennamento Ray decide di costruire un campo di baseball regolamentare di fronte casa, sacrificando parte del suo raccolto e mettendo a serio repentaglio la vita economica della sua famiglia, ma con il privilegio di poter assistere a partite fra quei campioni del passato, apprezzati sia da lui sia da suo padre.
Inno poliedrico in bilico fra il fantasy, i rapporti che devono cercare di essere recuperati e il ‘passatempo a stelle e strisce’ per eccellenza, tanto apprezzato da Charles Schulz e dai suoi Peanuts, quanto snobbato da questo lato dell’oceano. Costner interpreta in maniera sentita e totalizzante il ruolo di un padre e marito modello ma dalla giovinezza travagliata e macchiata da un rapporto burrascoso e prematuramente interrotto con il padre, appassionato dei White Sox di Chicago ed ex promessa del diamante. Quel campo dei sogni che nel titolo originale del romanzo dell’omonimo autore letterario W.P. Kinsella, rappresenta l’architrave sulla quale poggia pretenziosamente tutta o quasi la società americana contemporanea. Phil Alden Robinson aggiunge una regia forse altrettanto pretenziosa dotata di una lentezza però necessaria a enfatizzare ogni momento di pensiero o di discussione dei protagonisti, da Costner a James Earl Jones, nel ruolo dell’alter ego del Kinsella autore, fino a Burt Reynolds qua alle prese con la sua ultima apparizione. Un montaggio differente, disinteressandosi da spettatori di una trama che non vuole necessariamente essere credibile ma aderente al testo, avrebbero forse potuto fare apprezzare maggiormente anche all’estero una pellicola che negli Stati Uniti è diventata di culto esattamente come lo sport della quale tratta. Una pellicola carica di validi sentimenti e di quei sogni tanto cercati e anelati dal romanziere canadese.
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eugen
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martedì 21 giugno 2022
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notevole film di fine anni 1980
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"Filed of Dreams, diretto e sceneggiato da PHil ALan Robinson, da "JOeless Joe", di W.P.Kinsella, 2989): Parla di un trentaseienne ex-.studente di Berkeley, muy barricadero, che si trasferisce con la moglie , ex.comapgna di stuidi e di lotta in Iowa, ha una figlia piccola e si dedica, senza saperne nulla o quasi, all'agricolutura, ma un giorno sente una voce che gli dice: "Se lo costruisci, lo tornera'". Gli sembra di essere impazzito, ma da'retta al suggerimento e si ritrova a costturire un campo da baseball, con grave detremineto finanziario(nessun raccolto, debiti galopaanti etc.)ma persevera e vuol recuperaee uno scrittrore che avrebbe teorizzato rivolte, in anni che furono(i Sixties, ovviamente.
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"Filed of Dreams, diretto e sceneggiato da PHil ALan Robinson, da "JOeless Joe", di W.P.Kinsella, 2989): Parla di un trentaseienne ex-.studente di Berkeley, muy barricadero, che si trasferisce con la moglie , ex.comapgna di stuidi e di lotta in Iowa, ha una figlia piccola e si dedica, senza saperne nulla o quasi, all'agricolutura, ma un giorno sente una voce che gli dice: "Se lo costruisci, lo tornera'". Gli sembra di essere impazzito, ma da'retta al suggerimento e si ritrova a costturire un campo da baseball, con grave detremineto finanziario(nessun raccolto, debiti galopaanti etc.)ma persevera e vuol recuperaee uno scrittrore che avrebbe teorizzato rivolte, in anni che furono(i Sixties, ovviamente...), ma ora vive ritiratissimo... LO porta con se' e intanto sul campo da baseball giocano(fantasmi, evoczioni? Qu'importa...)vecchi campioni di baseball e anche persone che avevano iniziato a giocare ma poi hanno fatto altro(un fmaoso medico"benefattore", pee esempio). Alla fine rivedra'anche il padre, uno di coloro che volevano giocare, ma poi hanno fatto altro... Decisamente una scelta "utopica", quasi disperata, ma andra'bene, dato che al field per il baseball confluirnano persone paganti, anch'essere desiderose del"dream"toccato all0uomo che ha saputo andar dietro a un sogno,. a un'illusione(forse), a un hope/speranza)o a quanto sia... Film che alla fine degli Eighties ripercorre di due decenni le cose e torna a Berkeley etc, volendo rinverdire speanze e utopie, ma concentrandosi non sulla politica ma su quel "mito comune"di quasi tutti gli abitanti degli States che e'il baseball e allora anche il punto di partenza "esterno"come alcune partitre turccate, ossia nelle quali una certa sqaudra "vendeva" la propria vittoria alienandola, diventa una scelta consaepvolmente"ribelle", o meglio sembra diventarlo, anche se il movente e'l'"universale mezzana"(Shakespeare), ossia la plata, tehe money, l'argent, das Geld, il denato... Ma la vera utopia e'il campo da baseball, mera utopia proiettata contro l'oggi,in comperitzione con l'oggi(e piu'di un trentennio fa la situazione era quasi migliore di oggi), cristallizzazione di aspirazioni infrante etc. Kevin Kostner bene bravo 7 piu', invero molto meglio(ma per dirla con Cochi e Renato va bene), benisismo James Erly Jones, nei panni dello scrittore Terence Mann, Anny Madigan, Ray LIotta e Burt Lancaster, in un bellissimo ruolo che renda da par suo... El Gato
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