Film comico con i Fratelli Marx poco divertente ed in definitiva deludente.
I mitici Groucho, Harpo e Chico restano imbrigliati in dei personaggi non sufficientemente stravaganti, che non gli consentono di mettere in scena la loro solita comicità strampalata sulla quale hanno costruito il loro successo: il risultato è un film che non fa quasi mai ridere di gusto, finendo per aggrapparsi solo alla simpatia dei tre celebri fratelli ed a qualche scenetta di repertorio (Chico che mangia in modo compulsivo dando una forchettata dietro l’altra, oppure i tre fratelli alle prese con un tacchino che svolazza dentro una camera d’albergo).
La sceneggiatura è anch’essa poco ficcante; le situazioni paradossali che vengono proposte appaiono troppo artefatte e stantie: il film nel complesso manca di vivacità.
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Film comico con i Fratelli Marx poco divertente ed in definitiva deludente.
I mitici Groucho, Harpo e Chico restano imbrigliati in dei personaggi non sufficientemente stravaganti, che non gli consentono di mettere in scena la loro solita comicità strampalata sulla quale hanno costruito il loro successo: il risultato è un film che non fa quasi mai ridere di gusto, finendo per aggrapparsi solo alla simpatia dei tre celebri fratelli ed a qualche scenetta di repertorio (Chico che mangia in modo compulsivo dando una forchettata dietro l’altra, oppure i tre fratelli alle prese con un tacchino che svolazza dentro una camera d’albergo).
La sceneggiatura è anch’essa poco ficcante; le situazioni paradossali che vengono proposte appaiono troppo artefatte e stantie: il film nel complesso manca di vivacità. L’impressione è che, anche per causa di una sceneggiatura poco adatta, la gran parte delle potenzialità comiche dell’opera, e dei suoi interpreti, finiscano per restare inespresse.
La regia è dell’esperto William A. Seiter, a cui in quegli anni venne affidata la direzione di numerose pellicole leggere che, come questa, erano costruite intorno a celebri comici o personaggi del tempo (Seiter aveva già diretto prima di questa pellicola il divertentissimo “I figli del deserto” con Stan Laurel e Oliver Hardy, nonché alcune pellicole con la diva bambina Shirley Temple).
Nel cast sono presenti anche Lucille Ball ed Ann Miller, sacrificate in delle parti con poche battute ed ancor meno peso nella storia.
Scarseggiano persino le battute realmente divertenti.
Ci si annoia, nonostante la durata contenuta.
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