La Wertmuller fa da anni sempre lo stesso film: esponenti di classi diverse, regioni diverse, ideali diversi che vengono travolti dagli imperscrutabili turbini del sesso e dell'amore. Qui c'è un comunista che si invaghise , ricambiato, di una parrucchiera leghista...proprio nel momento in cui c'è il famoso ribaltone e lega e centrosinistra fanno quadrato ai danni del primo governo Berlusconi. Il clima da festa di piazza è gradevole e la regista trova in una simpatica Veronica Pivetti (che fa una battuta su sua sorella Irene, allora presidente della Camera di colore verde) una nuova Melato, ma non trova in Tullio Solenghi un nuovo Giannini (anche se i suoi duetti con Gnocchi non sono male). Per quelli che credono che la passione erotica e quella politica non possano combaciare.