arkadico
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giovedì 29 dicembre 2011
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arte e arficiosità
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Film impeganto va bene, ma una volta visto.... cosa rimane? La sensazione di un film strano, e poi la realtà quotidiana ti riporta sulla terra, tutto svanisce e capisci che era meglio vedere un film comico. Certo, i film del talentuoso Nero colpiscono, ma il modo con cui egli cerca di impressionare lo svilupparsi della malattia psichica e la voce fuori campo che conduce lo spettatore verso una difficile comprensione, sono pur sempre artificiosi.
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nick castle
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mercoledì 6 aprile 2011
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bruttissimo...
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Altro film da una stella che ho visto nel 2011, insieme a "La morte ti fa bella". Hans, giovane funzionario della società della spazzatura, preso da allucinazioni causate dalle idee, inculcate dal consiglio d'amministrazione della sua azienda, uccide due extracomunitari e viene internato per poi finire, in un vortice di pazzia tra realtà e allucinazione. Dipersè lo spunto poteva anche essere impastabile, ma Louis Nero ci mette dentro un ritmo troppo soporifero perchè il film venga seguito bene, un aspetto troppo squallido e sgradevole che non attira e non porta a niente, attori che recitano da far pietà, musiche che chiamarle così è un affronto alla vera musica, però e dico però, il film ha una nota molto positiva, vi chiederete quale, sicuramente, il sonoro, infatti, questa schifezza ha dalla sua un uso sapiente e geniale del sonoro multicanale, purtroppo per noi, dato che non vale la pena sorbirsi questo film solo per il sonoro.
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Altro film da una stella che ho visto nel 2011, insieme a "La morte ti fa bella". Hans, giovane funzionario della società della spazzatura, preso da allucinazioni causate dalle idee, inculcate dal consiglio d'amministrazione della sua azienda, uccide due extracomunitari e viene internato per poi finire, in un vortice di pazzia tra realtà e allucinazione. Dipersè lo spunto poteva anche essere impastabile, ma Louis Nero ci mette dentro un ritmo troppo soporifero perchè il film venga seguito bene, un aspetto troppo squallido e sgradevole che non attira e non porta a niente, attori che recitano da far pietà, musiche che chiamarle così è un affronto alla vera musica, però e dico però, il film ha una nota molto positiva, vi chiederete quale, sicuramente, il sonoro, infatti, questa schifezza ha dalla sua un uso sapiente e geniale del sonoro multicanale, purtroppo per noi, dato che non vale la pena sorbirsi questo film solo per il sonoro.
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franky
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martedì 9 giugno 2009
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savoca
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Superbo attore che da la sua migliore performance.
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cexv
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martedì 1 aprile 2008
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bello schifo
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complimenti un film veramente flaccido, lento, noioso dove l'allucinazione viene disgustosamente usata come strumento di squallore. sicuramente si colloca tra le peggiori schifezze mai prodotte.
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lumi(ere)della ragione
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martedì 11 marzo 2008
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hans di luis nero
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Luis Nero con il suo stoicismo comincia a fare tenerezza. Hans è una produzione comica e Savoca è da recita elementare. Tutto sopra le righe. Dalla prima all'ultima riga della sceneggiatura, dalle inquadrature ripetitive fino all'assoluta mancanza di ritmo Hans di Luis Nero concorre nella mia classifica personale come il peggior film mai visto prima. E vi assicuro che di brutti film ne ho visti davvero tanti!
Voto 1 (per la copertina)
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nomereghetti
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sabato 1 marzo 2008
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hans
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La storia di Hans è una storia che potrebbe interessare se fosse diretta in maniera almeno decente. Il disturbo psichico e le paranoie del protagonista sono elementi già trattati con ben altri risultati da registi evidentemente più abili nelle messa in scena. Molte le cadute e le scene comiche in maniera involontaria (chi non ha sorriso al crollo dei sacchi della spazzatura sullo sfortunato protagonista?). Le idee dietro il film sono confuse, scontate. I down non ricordavano quelli di "The Kingdom"? E le tematiche non sono forse quelle di Lynch? Gli attori sembrano usciti da un corso parrocchiale e poi scomodare Kafka per le atmosfere di fondo sembra come bestemmiare. L'unica cosa valida dell'opera di Nero sono i trailer dei suoi film.
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La storia di Hans è una storia che potrebbe interessare se fosse diretta in maniera almeno decente. Il disturbo psichico e le paranoie del protagonista sono elementi già trattati con ben altri risultati da registi evidentemente più abili nelle messa in scena. Molte le cadute e le scene comiche in maniera involontaria (chi non ha sorriso al crollo dei sacchi della spazzatura sullo sfortunato protagonista?). Le idee dietro il film sono confuse, scontate. I down non ricordavano quelli di "The Kingdom"? E le tematiche non sono forse quelle di Lynch? Gli attori sembrano usciti da un corso parrocchiale e poi scomodare Kafka per le atmosfere di fondo sembra come bestemmiare. L'unica cosa valida dell'opera di Nero sono i trailer dei suoi film. Potrebbe ricominciare da capo, fare piccoli corti. Non so cosa consigliargli a parte cessare questa strada al più presto. Il cinema italiano è attualmente poco credibile, il regista non fa che accentuarne la caduta. Forse è proprio questa la sua funzione. Grazie a Luis Nero un domani confezioneranno solo film come quelli di Moccia. E' un finale da apocalisse. Come disse recentemente Cimino ad una intervista: un tempo attendevamo con ansia l'uscita dei film dei vostri maestri. Ci auguriamo che il vostro cinema rinasca! Non posso che condividere.
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debord
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domenica 10 febbraio 2008
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ilarità
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pompolo
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venerdì 3 agosto 2007
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nakakata
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eri&andre
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mercoledì 21 marzo 2007
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il solito d.a.m.s.!
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E' un film molto pretenzioso e girato come se dovesse svelare al pubblico qualcosa di affascinante; tuttavia non è difficile capire fin dai primi minuti che si tratta della solita prova di un regista impregnato di scarsissime capacità e che si appoggia a schemi standardizzati di un cinema d'autore che continua purtroppo a proseguire su questa pessima strada solo grazie, evidentemente, all'autocompiacente intellettualismo di cui si fanno scudo sempre gli stessi, che non hanno mai niente da dire, ma immancabilmente... tanto da proporre.
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wainer
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domenica 24 settembre 2006
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macerta critica è impazzita o prezzolata?
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Mi spiace per Porro, che ho sempre seguito attentamente, ma non si può definire film una semplice serie serie di immagini in movimento. Allora anche il Grande Fratello lo è e paragonato a questo "film" potrebbe insegnarci e trasmetterci più cose. Forse a mettere il DVD a velocità 32 si riesce a guardarlo. Dialoghi che non sono dialoghi, tempi che, leggendo la definizione di pornografia di U.Eco, entrano perfettamente in questo ambito. Immagini che vorrebbero essere oniriche e sono semplicemente ridicole, una recitazione che si può trovare forse solo nelle compagnie teatrali paesane (ma almeno quelle sono naif e piacevoli). L'unica cosa che mi piacerebbe sapere è dove trovano i soldi per fare film come questo.
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Mi spiace per Porro, che ho sempre seguito attentamente, ma non si può definire film una semplice serie serie di immagini in movimento. Allora anche il Grande Fratello lo è e paragonato a questo "film" potrebbe insegnarci e trasmetterci più cose. Forse a mettere il DVD a velocità 32 si riesce a guardarlo. Dialoghi che non sono dialoghi, tempi che, leggendo la definizione di pornografia di U.Eco, entrano perfettamente in questo ambito. Immagini che vorrebbero essere oniriche e sono semplicemente ridicole, una recitazione che si può trovare forse solo nelle compagnie teatrali paesane (ma almeno quelle sono naif e piacevoli). L'unica cosa che mi piacerebbe sapere è dove trovano i soldi per fare film come questo. Poi ci si lamenta se in Italia si vanno a vedere i film di Vanzina. Ma ben vengano! E se la critica gli dà addirittura un 7.5 come voto -usando roboanti quanto inconsistenti parole a sostegno- non mi resta che una unica espressione: bah!
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(di samuelesiani)
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