tomdoniphon
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domenica 3 maggio 2015
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la sensibilità di germi
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Ritratto di una relazione extraconiugale tra un operaio romano (Germi) e una dattilografa, dall’esito tragico.
La migliore prova drammatica di Germi, prima della commedie (“Divorzio all’italiana”, “Signore e signori”): un acutissimo scavo psicologico dei personaggi e una riflessione sulla solitudine nella famiglia superiore a qualsiasi film di Antonioni: in "L'uomo di paglia" il tono è amaro ma pieno di tenerezza (ai tempi erroneamente scambiata per sentimentalismo).
Il cinema di Germi è caratterizzato, oltre che dalla maestria tecnico-stilistica, dall’assenza di intellettualismi e da un calore che rimanda al cinema di John Ford: non è un caso che, tra i talenti di allora, Germi fosse quello meno legato al neorealismo, preferendo ispirarsi al cinema americano contemporaneo (in particolare agli autori western e noir).
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Ritratto di una relazione extraconiugale tra un operaio romano (Germi) e una dattilografa, dall’esito tragico.
La migliore prova drammatica di Germi, prima della commedie (“Divorzio all’italiana”, “Signore e signori”): un acutissimo scavo psicologico dei personaggi e una riflessione sulla solitudine nella famiglia superiore a qualsiasi film di Antonioni: in "L'uomo di paglia" il tono è amaro ma pieno di tenerezza (ai tempi erroneamente scambiata per sentimentalismo).
Il cinema di Germi è caratterizzato, oltre che dalla maestria tecnico-stilistica, dall’assenza di intellettualismi e da un calore che rimanda al cinema di John Ford: non è un caso che, tra i talenti di allora, Germi fosse quello meno legato al neorealismo, preferendo ispirarsi al cinema americano contemporaneo (in particolare agli autori western e noir). Anche quando si cimenterà (magistralmente) nella commedia, riuscirà a mantenere un’assoluta indipendenza dalle mode della recente commedia all’italiana, guardandosi bene dal cedere alla complicità indulgente.
Un autore senza dubbio sottovalutato (soprattutto da parte della critica italiana), che merita invece un posto di primo piano nella storia del cinema italiano.
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luca scial�
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giovedì 31 luglio 2014
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un rapporto complicato dai risvolti drammatici
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A tre anni da Il ferroviere, Pietro Germi torna a raccontare la vicenda di un operaio, beccandosi critiche a sinistra per il taglio borghese e lontano dai costumi più usuali che da' alle sue storie, benché si tratti di operai. Andrea è sposato con Luisa e ha un figlio Guido. Ma si invaghisce della giovane Rita mentre loro sono a Fiumicino per la guarigione del piccolo. Una difficile relazione che sfocerà nella tragedia. E' lo stesso Germi a interpretare Andrea, mentre Franca Bettoja nei panni di Rita fu una piacevole sorpresa. Il film commuove e coinvolge, non condanna né redime. Ma si limita a raccontare un'umana sbandata e le sue conseguenze. Del resto Germi nella sua carriera da regista amò scardinare gli stereotipi dell'Italia bacchettona e ipocrita di allora.
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A tre anni da Il ferroviere, Pietro Germi torna a raccontare la vicenda di un operaio, beccandosi critiche a sinistra per il taglio borghese e lontano dai costumi più usuali che da' alle sue storie, benché si tratti di operai. Andrea è sposato con Luisa e ha un figlio Guido. Ma si invaghisce della giovane Rita mentre loro sono a Fiumicino per la guarigione del piccolo. Una difficile relazione che sfocerà nella tragedia. E' lo stesso Germi a interpretare Andrea, mentre Franca Bettoja nei panni di Rita fu una piacevole sorpresa. Il film commuove e coinvolge, non condanna né redime. Ma si limita a raccontare un'umana sbandata e le sue conseguenze. Del resto Germi nella sua carriera da regista amò scardinare gli stereotipi dell'Italia bacchettona e ipocrita di allora. E in fondo di oggi.
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germi86
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sabato 13 febbraio 2010
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il ritratto di un uomo debole
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L'uomo di paglia ha un pò di cose in comune con Il Ferroviere del '55:la famiglia,il rapporto padre/figlio il rapporto con la moglie,e l'amicizia..(Saro Urzi,che fa la parte del collega di lavoro in entrambi i film)ma in questo film subentra il tradimento,l'amore,il suicidio e il perdono finale.Ho trovato più amarezza in questo finale che no ne Il Ferroviere,nonostante la fine che faccia Germi ne Il ferroviere.Su Pietro Germi ce ben poco da dire:Grande attore,grande regista. Non ne nasceranno più di questi registi!!immenso maestro.
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angelovero da milano
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venerdì 8 agosto 2008
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pietro germi due ore "da sogni"
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PIETRO GERMI-NEL 1957 TI FA' UN FILM IN UN B/N DA SBALLO DI DUE ORE.QUANDO LA MEDIA DEI FILM ERA DI 57 MINUTI.DUNQUE CI ASSAPORIAMO I REGISTI CHE NON CI SON PIU',NEGLI ULTIMI 10 ANNI SALVIAMO UN SOLDINI (1 FILM);NUTI A MILANO,LANCIATISSIMO,E PURTROPPO POI FERMATO.(CHE PECCATO);SALVATORES, 1-2 FILM TI FA' MEDITERRANEO!;BENIGNI,CHE DOPO"LA VITA E' BELLA",MERAVIGLIOSA STORIA DI UN PAPA'DEL 1939,E POI COSA TI FA' "PINOCCHIO".LUI,SE MEDESIMO,A 50 ANNI,-FUORI DI TESTA,BRUTTO,SBAGLIATO,FORSE NON AVEVA LETTO PINOCCHIO???TOSCANO!PINOCCHIO C'E' SOLO DI COMENCINI E DISNEY-.NOI DELLA NOSTRA GENERAZIONE SI ASPETTAVA ANNO PER ANNO L'USCITA DEL NUOVO FILM DI FELLINI,DI MAGNI,DI RISI,DI DE SICA,DI OLMI,MI SCUSINO GLI ALTRI NON NOMINATI,MA QUELLA ERA SCUOLA,ERA L'ARTE DEL CINEMA.
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PIETRO GERMI-NEL 1957 TI FA' UN FILM IN UN B/N DA SBALLO DI DUE ORE.QUANDO LA MEDIA DEI FILM ERA DI 57 MINUTI.DUNQUE CI ASSAPORIAMO I REGISTI CHE NON CI SON PIU',NEGLI ULTIMI 10 ANNI SALVIAMO UN SOLDINI (1 FILM);NUTI A MILANO,LANCIATISSIMO,E PURTROPPO POI FERMATO.(CHE PECCATO);SALVATORES, 1-2 FILM TI FA' MEDITERRANEO!;BENIGNI,CHE DOPO"LA VITA E' BELLA",MERAVIGLIOSA STORIA DI UN PAPA'DEL 1939,E POI COSA TI FA' "PINOCCHIO".LUI,SE MEDESIMO,A 50 ANNI,-FUORI DI TESTA,BRUTTO,SBAGLIATO,FORSE NON AVEVA LETTO PINOCCHIO???TOSCANO!PINOCCHIO C'E' SOLO DI COMENCINI E DISNEY-.NOI DELLA NOSTRA GENERAZIONE SI ASPETTAVA ANNO PER ANNO L'USCITA DEL NUOVO FILM DI FELLINI,DI MAGNI,DI RISI,DI DE SICA,DI OLMI,MI SCUSINO GLI ALTRI NON NOMINATI,MA QUELLA ERA SCUOLA,ERA L'ARTE DEL CINEMA.E POI PIU' NULLA.TRANNE I SOPRACITATI,CHE FANNO VERAMENTE POCO,NON SON CONTINATIVI,SI FERMANO,DOPO UN FILM RIUSCITO INVECE DI SEGUIRE UNA LORO TRACCIA DI VITA,MA SI VEDE CHE NON HANNO PIU' TRACCE.(E' DIFFICILE LO SO').ED ALLORA IN L'UOMO DI PAGLIA ED IN ALTRI,POCO SI PARLA DEL FILM FATTO DI:-LA STORIA-LE LOCATION AZZECCATE-LE LUCI CHE GERMI CURAVA IN MODO CERTOSINO,LUI CHE SE ANCHE OGNI TANTO INTERPRETAVA IL PIACENTE UOMO SPOSATO,(SE STESSO)PER QUESTO CI STAVA BENE, ERA LUI.LA CASA,CON VASCA DA BAGNO DI UN CAPO OPERAIO DEL '57,NON ERA POCO,CASA GRANDE NOSTALGICA MIA DEL GIAMBELLINO;ED UNA MOGLIE CHE PER FORTUNA CAPISCE, PERCHE' GLI HANNO INSEGNATO"CHE UN UOMO ALMENO UNA VOLTA DEVE PROVARE UN ALTRA STORIA"COSI' IO FERMA LO ASPETTERO'.ALMENO A LEI GLI AVEVANO PARLATO DI PENELOPE E DI ULISSE.ADESSO,SI DIVORZIA PRIMA DI ESSERSI SPOSATI,(TANTO QUELLO LA' MI DA DI PIU').IL DISAMORE TOTALE DELLA CONTINUITA' NELLA FAMIGLIA.GERMI,DI CATANIA,SI PORTA DIETRO LA SUA CULTURA SICILIANA,CHE PROPRIO GLIELI AVEVANO ROTTI!MA NON PER QUESTO CAPISCE SEMPRE,CHE L'UNICO SALDO E DURATURO VIVERE,E' NEL RITORNO ALLA FAMIGLIA,AL BEL RAPPORTO COL FIGLIO,CHE SI PRENDE UNA SBERLA, UNA, AL MOMENTO GIUSTO.MENTRE LUI E' SOTTO PRESSIONE,DALLA SITUAZIONE.UN CAPO OFFICINA,(IL "CAPOLAVORO" DA FARE DEGLI APPRENDISTI PER L'ASSUNZIONE.L'AMICO,CHE PARLA POCO,MA AL MOMENTO GIUSTO,LA COMPAGNIA DI CACCIATORI CON MOTO(GUZZI)?BENESSERE DI UNA CATEGORIA CHE SE LA POTEVA PERMETTERE.(PER LA VERITA' A MILANO MIO PADRE POTE'COMPRARSI UN"MOTOM"48CC,DI CILINDRATA,MA LE STRADE ERANO VUOTE,L'ARIA PULITA,COME NEL SUO FILM,SI ANDAVA IN CAMPORELLA,SOTTO LE STELLE.ROMANTICO.POI CI SI SPOSAVA.PER CUI CONTINUIAMO A GODERCI QUESTA CITTADINA,APPENA ACCENNATA,QUESTA MOGLIE,CHE SA' PERDONARE ED ASPETTARE,PORTANDO COL PERDONO IL MARITO AD UNA CONVERSIONE,ALMENO FORMALE,MA CHE NEL SUO PIANTO FINALE SU SE STESSO,TUTTI E TRE' ABBRACCIATI,RISCATTA IL TORTO FATTO,D'ALTRONDE L'AMICO GLIEL'AVEVA DETTO"QUELLE TIPE LI TI ROVINANO,TI ENTRANO DENTRO CON LA LORO FOLLIA"STAVA PER SPOSARSI E VA' CON UNO SPOSATO,I COMMENTI FUORI SCENA DI GERMI SONO PERFETTI.QUESTO FILM,UNO DEI MIGLIORI DI GERMI E' UN OPERA MAGISTRALE,LA FRANCA BETTOIA ANCORA"IL VISO ANONIMO"SI RIFARA' PIU' MATURA CON L'ETA'.MA QUI E' PERFETTA,GIUSTA,RAGAZZA,CHE NON SA CHE FARE.GUARDIAMOCI QUESTI FILM CHE LA TELEVISIONE CI PERMETTE DI VEDERE,OGGI,PIU'MATURI-RICORDANDO L'ITALIA DELLE PERIFERIE COI PRATI, COME MILANO AL GIAMBELLINO NEL '50.-D'ALTRONDE A LIVELLO MUSICALE NON SI ASPETTAVA ANNO PER ANNO NEL '7O L'USCITA DELL'ULTIMO-LP DI DE ANDRE'( OPERE UNICHE PER CORPOSITA'),DI JANNACCI(CHE MI HA CIULATO UNA BIRO ALLO SMERALDO 2007)DI SVAMPA, MOGOLOL E BATTISTI DOPO. ROBERTO VECCHIONI(FIGLIA)
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paolo
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giovedì 7 agosto 2008
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delicato, sensibile, crepuscolare: da rivalutare!
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Sarebbe ora di rivalutarla, l'arte di Pietro germi! Quanta delicatezza, quanta sensibilità, nel ritratto crepuscolare di quest'uomo debole, eppure forte, egoista ma anche affettuoso. Tutta la parabola emotiva e psicologica della persona che cade, che ne soffre, che cerca di risollevarsi, è seguita passo passo, con intensa partecipazione umana, e con momenti d'intensa poesia. Splendida la fotografia, magnifici gli sfondi "operai" della Roma povera di Ponte Milvio, straordinari (come sempre) tutti i comprimari (grande Saro Urzì). Quant'era sensibile ed espressiva Luisa Della Noce! Finale "retorico"? Al contrario: estremamente realistico, invece, e giustament amaro. Una volta le mogli sapevano perdonare.
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Sarebbe ora di rivalutarla, l'arte di Pietro germi! Quanta delicatezza, quanta sensibilità, nel ritratto crepuscolare di quest'uomo debole, eppure forte, egoista ma anche affettuoso. Tutta la parabola emotiva e psicologica della persona che cade, che ne soffre, che cerca di risollevarsi, è seguita passo passo, con intensa partecipazione umana, e con momenti d'intensa poesia. Splendida la fotografia, magnifici gli sfondi "operai" della Roma povera di Ponte Milvio, straordinari (come sempre) tutti i comprimari (grande Saro Urzì). Quant'era sensibile ed espressiva Luisa Della Noce! Finale "retorico"? Al contrario: estremamente realistico, invece, e giustament amaro. Una volta le mogli sapevano perdonare. E i matrimoni si salvavano. Anche se forse "nulla sarebbe stato più come prima". Grande Germi!
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giorgio
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domenica 6 luglio 2008
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il finale: il vero scoglio critico
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Provo qui a spendere due parole su "l'uomo di paglia",
"L'uomo di paglia" è un film perfettamente costruito nella sequenza che porta i personaggi alla catastrofe. Il film è molto efficace nel rappresentare l'eros come forza irresistibile, che domina i personaggi, che porta irresistibilmente lui a scoprirsi, nel suo piccolo, un "mostro". Forse c'è un dato che sufgge, perchè si coglie più a fatica con gli occhi di oggi: "l'uomo di paglia" è la storia di un uomo che di fatto corrompe una (quasi) minorenne: perchè tale è la Franca Bettoja del film che ha da poco compiuto i 22 anni (21 allora era la maggiore età). Questa ragazza, innamorandosi di un uomo sposato, patisce il disonore, perde l'accesso al matrimonio (al vero 'status' concesso allora per il riconoscimento sociale della donna) e, su questa scia, si suicida, quando la storia d'amore finisce.
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Provo qui a spendere due parole su "l'uomo di paglia",
"L'uomo di paglia" è un film perfettamente costruito nella sequenza che porta i personaggi alla catastrofe. Il film è molto efficace nel rappresentare l'eros come forza irresistibile, che domina i personaggi, che porta irresistibilmente lui a scoprirsi, nel suo piccolo, un "mostro". Forse c'è un dato che sufgge, perchè si coglie più a fatica con gli occhi di oggi: "l'uomo di paglia" è la storia di un uomo che di fatto corrompe una (quasi) minorenne: perchè tale è la Franca Bettoja del film che ha da poco compiuto i 22 anni (21 allora era la maggiore età). Questa ragazza, innamorandosi di un uomo sposato, patisce il disonore, perde l'accesso al matrimonio (al vero 'status' concesso allora per il riconoscimento sociale della donna) e, su questa scia, si suicida, quando la storia d'amore finisce.
Oggi, in tempi di maggiore età abbassata, in tempi di maggiore libertà sessuale (anche femminile), forse fatichiamo
a comprendere il dramma del personaggio di Rita. Ma il dramma è questo. Di qui, si comprende il finale: si comprende perchè la moglie va via e si mette a luce il perchè del ritorno.
Tale finale costituisce da sempre motivo di discussione, perchè, secondo la critica, impedisce al film di raggiungere la soglia del capolavoro. Taluni (vedi 'castoro') ravvisano in questo finale l'intenzione del regista di volersi ingraziare il favore dei censori democristiani di allora, propensi a colpire duramente il 'culturame', ossia certo cinema dell'alienazione (Antonioni, Visconti: vedi le traversie di "Rocco e i suoi fratelli"). Niente di più errato. Vediamo il finale: le teste dei eprsonaggi vengono associate alla testa di uno spaventapasseri: "l'uomo di paglia", appunto, della poesia di Eliot che da il titolo al film. "l'uomo di paglia", in questa sequenza", non rivela solo la natura di lui, ma rivela anche la condizione della moglie: in questo film, la situazione della moglie diventa l'emblema della condizione umana in generale: la condizione degli uomini, che, come la moglie del film, sarebbero invitati da un imperativo morale a condannare la corruzione e la mostruosità umana, ma che alla fine, per paura delle convenzioni e di 'salti nel buio' finiscono per convivervi 'in buoni termini'. Colto in questo significato, il finale apre il film a significati ancora più tristi ed inquietanti.
Grandissimo.
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lunedì 14 gennaio 2002
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opera memorabile
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Il miglior film del grande regista. Magistrale la capacità introspettiva che permette al regista di indagare i personaggi e i loro sentimenti.
C'è molta amarezza ma anche molta poesia
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lunedì 14 gennaio 2002
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opera memorabile
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Il miglior film del grande regista. Magistrale la capacità introspettiva che permette al regista di indagare i personaggi e i loro sentimenti.
C'è molta amarezza ma anche molta poesia
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