corebo
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martedì 27 maggio 2025
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reale
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Martone porta in scena la vita di una scrittrice che, come molti scrittori, viene riconosciuta postuma. Un'unica cosa da dire: la bravura della Golino, oramai consacrata al cinema italiano. Anche io ho fatto la sua conoscenza quando, giovanissima, lavorò in Ray Men con Tom Cruise e Dustin Hoffman. Meritano una menzione anche l'interpretazione magistrale della comprimaria Matilde De Angelis e quella altrettanto brava di Elodie Di Patrizi: un cast eccezionale basato solo su donne. Interpretazioni importanti anche per tutto il cast delle carcerate. Insomma, un film da non perdere.
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michela 76
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martedì 27 maggio 2025
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un film che ti resta dentro. bellissimo
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Un film che ti resta dentro, bellissimo. Ambientato in una calda estate romana, nel 1980. Goliarda (Sapienza) è appena uscita dal carcere per un furto di ribellione. A rebibbia consce Roberta e Barbara. Forse di roberta anche si innamora. Ma non è questo che conta. Quello che conta è l'amicizia che nasce tra loro, il riconoscersi come rejette perchè fuopri dagli schemi, fuori dalle convenzioni, fuori dalle aspettative della società benpensante. Sono tre donne libere e piene di vita ed è proprio dentro, in carcere, attraverso l'amicizia con loro, che Goliarda scopre che dentro e fuori è solo una questione mentale. Paradossalmente, è con loro che scoprirà la vera libertà.
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Un film che ti resta dentro, bellissimo. Ambientato in una calda estate romana, nel 1980. Goliarda (Sapienza) è appena uscita dal carcere per un furto di ribellione. A rebibbia consce Roberta e Barbara. Forse di roberta anche si innamora. Ma non è questo che conta. Quello che conta è l'amicizia che nasce tra loro, il riconoscersi come rejette perchè fuopri dagli schemi, fuori dalle convenzioni, fuori dalle aspettative della società benpensante. Sono tre donne libere e piene di vita ed è proprio dentro, in carcere, attraverso l'amicizia con loro, che Goliarda scopre che dentro e fuori è solo una questione mentale. Paradossalmente, è con loro che scoprirà la vera libertà.
Roma come non si è mai vista, interpretazione femminile pazzesca, musica da ascoltare in cuffia appena uscit dal cinema. Film bellissimo, che ti resta dentro
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andrea
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martedì 27 maggio 2025
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bruttissimo.
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Noia, noia, noia senza approfondimento. Senza emozioni.
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(di fulviowetzl)
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dubai millennium
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lunedì 26 maggio 2025
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si pu? evitare
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Credo sia fatto bene ma non mi è piaciuto , non mi ha preso e mi sono anche annoiato
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dubai millennium
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lunedì 26 maggio 2025
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si pu? evitare
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Credo che il film sia fatto bene ma non mi ha preso e un poco mi ha annoiato
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nino pellino
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domenica 25 maggio 2025
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l''aspetto intimista di goliarda sapienza
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Il Cinema di Martone trae fondamento ed è stato sempre ispirato dalla storia e dalla cultura del nostro Paese e dalla capacità del regista di saper integrare tali elementi con aspetti sociologici e introspettivi che vanno a determinare interessanti spunti di riflessione, nonché un desiderio di scoperta. Così è avvenuto in passato con celebri pellicole come "Il giovane favoloso", "Qui rido io", dedicata alle vicende dei De Filippo, famosa famiglia di artisti napoletani e in tempi più recenti con "Nostalgia", caratterizzato da un finale che va necessariamente capito in quanto ne esprime tutta l'essenza della trama. Questa volta il regista con il suo ultimo lavoro "Fuori" ha deciso di riportare alla luce il valore umano e interiore di una grande scrittrice appartenuta al secolo scorso, Goliarda Sapienza.
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Il Cinema di Martone trae fondamento ed è stato sempre ispirato dalla storia e dalla cultura del nostro Paese e dalla capacità del regista di saper integrare tali elementi con aspetti sociologici e introspettivi che vanno a determinare interessanti spunti di riflessione, nonché un desiderio di scoperta. Così è avvenuto in passato con celebri pellicole come "Il giovane favoloso", "Qui rido io", dedicata alle vicende dei De Filippo, famosa famiglia di artisti napoletani e in tempi più recenti con "Nostalgia", caratterizzato da un finale che va necessariamente capito in quanto ne esprime tutta l'essenza della trama. Questa volta il regista con il suo ultimo lavoro "Fuori" ha deciso di riportare alla luce il valore umano e interiore di una grande scrittrice appartenuta al secolo scorso, Goliarda Sapienza. Una donna che è stata capace di scrivere un romanzo memorabille "L'arte della gioia", il cui riconoscimento e attenzione sono purtroppo arrivati solamente dopo la sua scomparsa. Chi si aspetta di vedere da questo film la classica storiella raccontata in maniera precisa e accademica sulla vita della scrittrice sicuramente ne rimarrà deluso. "Fuori" raccoglie e ci consegna sprazzi di vita vissuta di Goliarda Sapienza da cui ne sono scaturite le basi del suo pensiero intimista e la sua spinta osservatrice nei riguardi di un mondo "atavico", vuoto di profondi ideali e calcolatore, forse troppo calcolatore. "Fuori" ci descrive la storia di Goliarda e di alcune sue amiche conosciute durante il suo breve periodo di detenzione nel carcere di Rebibbia a causa di un furto da lei compiuto ai danni di una donna nei cui riguardi in precedenza vi era un rapporto contrastante. Il confronto tra la vita vissuta all'interno di un carcere che ha determinato la nascita di rapporti di sorellanza e di comuni ideali che Goliarda ha potuto sperimentare e invece, una volta scontata la pena, la sua successiva vita vissuta in un mondo esterno che le apparirà freddo e distaccato, faranno in modo che la scrittrice si rifugerà nella necessità affettiva di rincontrare le sue ex amiche. Il film alterna in maniera costante e frequente ricordi e situazioni passate della protagonista con un presente che invece si manifesta come asettico e immobile. A questo punto mi reputo davvero molto fortunato (è stata da parte mia una vera sorpresa) l'aver visto, in questi giorni, questo film al Cinema Filangieri di Napoli dove, alla fine della proiezione, sono intervenuti proprio il regista Mario Martone e l'attrice Valeria Golino a sintetizzare la trama e successivamente rispondere alle domande di noi spettatori in sala. Ebbene, sono rimasto particolarmente affascinato dalla spiegazione che Martone ha fatto di una scena del film, ossia quella che si è svolta all'interno della profumeria di una delle tre ex detenute. Luogo che simboleggia tutta la forza di condivisione e di intimità delle tre amiche e gli spazi ampliati del retrobottega del locale non sono altro che una metafora e una proiezione estetica degli aspetti interiori e psicologici delle tre donne. In merito alla bellezza di questa pellicola, mi sento di evidenziare naturalmente la bravura delle interpreti e la loro capacità di aver saputo coinvolgere e trasportare lo spettatore nei meandri interiori dell'universo femminile.
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effepi57
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sabato 24 maggio 2025
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bisogna lasciarsi trasportare
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Non sorprende l'enorme differenza di giudizio tra critica e publico.
Non è un film per tutti ma solo per cinefili.
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(di micio micio)
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goldy
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sabato 24 maggio 2025
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film di nicchia senza pathos
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Un regista meno attento a preservare le proprie cifra estetica e più desideroso di arrivare al sentire del pubbloico avrebbe dovuto iniziare il film partendo dalla fine , da quella l meravigliosa quanto impopolare intervista alla scrittrice Goliarda Sapienza sul . suo vissLe carcerario che raggiunge un grado di verità che può scaturire solo da chi ha vissuto l'esperienza.
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Un regista meno attento a preservare le proprie cifra estetica e più desideroso di arrivare al sentire del pubbloico avrebbe dovuto iniziare il film partendo dalla fine , da quella l meravigliosa quanto impopolare intervista alla scrittrice Goliarda Sapienza sul . suo vissLe carcerario che raggiunge un grado di verità che può scaturire solo da chi ha vissuto l'esperienza. Goliarda ha colto una realtà che sfugge a chi ha pensato al carcere come luogo di punizione. La quotidianità condivisa sviluppa sorprendenti scoperte di sè derivate dal confronto e dalla condivisione di espeienze comuni. E' il luogo dove poter sviluppare la fantasia e scoprire aspetti della propria individualità che nella vita "fuori" non hanno modo di affermarsi dove tutto si consuma. Presupposti qiuesti che conducono a stabilire rapporti veri e profondi tra indivi . Come volontaria in un carcere milanese, posso confermare ogni parola pronunciata da Golairda davcanti a un Enzo Biagi comprensibilmente scettico riluttante.
IL film parla infatti di quattro persone conosciutesi in carcere ma privato da questo presupposto fondamentale si dipana lentamente, senza coinvolgere lo spettatore in una narrazione ellittica che non emoziona mentre dovrebbe indurre al contrario. La relazione che si sviluppa tra le protagomiste è davvero vera, credibile e profonda ma rimane tutto nell'indistinto , nel vago risollevandosi solo con un finale originale e di grande impatto, Rimane il solito film di nicchia. Peccato
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sabato 24 maggio 2025
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al solito.....
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Confusione, ermetismo, parole sconclusionate, criptiche, non si capisce niente. Ma farsi capire no, vero?
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mariapaola mauri
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venerdì 23 maggio 2025
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bello bello bello
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Film originale, un inno alle femmine, libere, faticosamente controcorrente. Narra in maniera originale e delicata la vita di questa scrittrice, ignorata in vita e riscoperta attraverso il suo libro più famoso (L'arte della gioia) solo recentemente. Attrici superlative, Valeria Golino perfetta, anche somigliante, riesce a trasmettere quello che prova Goliarda Sapienza e e ad emozionare. Strepitosa Matilda De Angelis e sorprende anche Elodie.
Ricostruzioni del 1980 perfette: ambientazioni, interni, costumi, luci, atmosfere. Un applauso per la fotografia. Unica pecca, un po' lungo.
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