giancarlo forni
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domenica 26 gennaio 2025
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un film profondamente umano
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Film di altissimo pathos, interpretato magistralmente da Diego Abatantuono che interpreta perfettamente l?animo e la sensibilit? di un uomo solo,anziano e, come tutti noi,segnato e stanco della vita: ma certamente non credente e quindi ancora pi? disperato. Formidabile l?empatia e la capacit? di interpretare il dolore della perdita di un padre e di una madre del giovanissimo Biagio Venditti che trasmette perfettamente il grande vuoto che, di colpo, gli piomba addosso e sembra inizialmente insopportabile anche per l?inesistente affetto di un nonno depresso e lontano da lui ma che poi ritorna a vivere proprio con lui. Bravissimo. Film il cui vero protagonista ? l?amore, sola realt? che insegna all?uomo a vincere su tutto.
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gigno
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domenica 19 gennaio 2025
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teribbile
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Rimango abbastanza basito dalle sorprendenti e positive recensioni al film. Un film con un canovaccio trito e ritrito, finale già prevedibile dall'inizio e livello attoriale, ad eccezione di un pigro Abbatantuono, vereamente basso.da laboratorio liceale.
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sabato 11 gennaio 2025
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non riceve una telefonata inattesa
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E' la polizia che va a casa sua a dare la notizia. Ma ha visto il film?
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gattoquatto
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mercoledì 8 gennaio 2025
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livello basso
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Ho visto il film attratto dai positivi commenti e sono rimasto deluso.
Il film è davvero poca cosa. Lento, sfiora superficialmente tutte le occasioni narrative, dialoghi inconsistenti, Abatantuono, imbolsito e fuori parte, sembra recitare assonnato e svogliato dopo aver mangiato troppo. Il tema cupo, l'elaborazione del lutto, non può essere una scusante per giustificare un sostanziale vuoto di contenuto. Si fa davvero fatica ad arrivare alla fine.
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pigi51
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mercoledì 8 gennaio 2025
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un sorpasso senza acceleratore
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Non è IL SORPASSO di Dino Risi questo film di Gianni De Blasi tratto da un romanzo di Lorenzo Licalzi con un grande Abatantuono ed un emergente Biagio Venditti, ma in qualche modo gli vuole assomigliare. Un road movie pacato e intimista, senza accelerazioni o colpi di scena, per consegnare il ragazzino rimasto orfano ad uno zio ricco che neanche conosce e con cui non vuole convivere. L'archetipo è quello di un anziano scrittore, depresso e disfatto dalla morte della moglie, che, dopo un tentativo di suicidio, toglie dal cellofan la sua splendida Citroen DS e percorre le strade provinciali, senza premere sull'acceleratore, col nipote che non lo chiama neanche nonno e rifugge gli incontri casuali per un rifiuto della realtà.
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Non è IL SORPASSO di Dino Risi questo film di Gianni De Blasi tratto da un romanzo di Lorenzo Licalzi con un grande Abatantuono ed un emergente Biagio Venditti, ma in qualche modo gli vuole assomigliare. Un road movie pacato e intimista, senza accelerazioni o colpi di scena, per consegnare il ragazzino rimasto orfano ad uno zio ricco che neanche conosce e con cui non vuole convivere. L'archetipo è quello di un anziano scrittore, depresso e disfatto dalla morte della moglie, che, dopo un tentativo di suicidio, toglie dal cellofan la sua splendida Citroen DS e percorre le strade provinciali, senza premere sull'acceleratore, col nipote che non lo chiama neanche nonno e rifugge gli incontri casuali per un rifiuto della realtà. Alla fine la vita toglie e la vita dà : dall'iniziazione sessuale dell'adolescente con una hippie incontrata per caso alla consapevolezza del nonno che capisce che quella convivenza col nipote può essere la sua vittoria contro la solitudine. E allora quell'urlo liberatorio del ragazzo che si sporge dal finestrino a torso nudo è un omaggio all'urlo di Trintignant prima del sorpasso fatale.
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lec
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martedì 24 settembre 2024
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un road movie dolce e struggente che cita la commedia all'italiana e orson welles
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Quello di Pietro Rinaldi e Mattia Costa, nell' Ultima settimana di Settembre, è un viaggio di formazione, un road movie dolce e struggente, come solo la vita può essere.
Il film riprendere dei chiari riferimenti dalla commedia all'italiana, un'ironia velata che presenta un messaggio intrinseco profondo, vero, non smielato né idilliaco.
Diago Abatantuono, che interpreta uno scrittore ormai disilluso, costretto in un momento difficile della sua vita a prendersi cura del nipote, appare fin troppo credibile, come se le vesti di quel personaggio gli fossero state cucite addosso. Ogni sguardo, ogni movenza, ogni atteggiamento costruiscono una metacomunicazione che, a tratti, dilata la narrazione per condurla verso un avvicinamento, graduale e spontaneo, con il nipote.
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Quello di Pietro Rinaldi e Mattia Costa, nell' Ultima settimana di Settembre, è un viaggio di formazione, un road movie dolce e struggente, come solo la vita può essere.
Il film riprendere dei chiari riferimenti dalla commedia all'italiana, un'ironia velata che presenta un messaggio intrinseco profondo, vero, non smielato né idilliaco.
Diago Abatantuono, che interpreta uno scrittore ormai disilluso, costretto in un momento difficile della sua vita a prendersi cura del nipote, appare fin troppo credibile, come se le vesti di quel personaggio gli fossero state cucite addosso. Ogni sguardo, ogni movenza, ogni atteggiamento costruiscono una metacomunicazione che, a tratti, dilata la narrazione per condurla verso un avvicinamento, graduale e spontaneo, con il nipote.
Allo stesso modo, il giovanissimo Biagio Venditti, già visto su Netflix nella serie Di4ri, riesce a conferire al film uno sguardo credibile e mai eccessivo di un ragazzino di sedici anni costretto, a causa di una tragedia, a vivere con il nonno, un nonno che, fino a quel momento, risultava essere per Mattia un completo estraneo.
Il road movie attraverso i luoghi di una Puglia rurale viene incorniciato dallo sguardo abile di Giorgio Giannoccaro, che firma un sodalizio già consolidato con il regista Gianni De Blasi. Ogni inquadratura, movimento di macchina, e utilizzo della luce sono portatori di significato ed iper subordinati alla narrazione.
Quello che viene costruito da questo profondo legame tra fotografia e regia è quello che Deleuze definirebbe "immagine cristallo", ovvero la creazione di immagini metacomunicative realizzate attraverso espedienti come l'uso del riflesso in uno specchio o della cornice dei finestrini di una Citroen DS Pallas. Tali immagini sono in grado, attraverso la profondità di campo, di slegarsi ad un'attualità per diventare mezzo di esplorazione verso altri significati, un po' com'era solito fare Orson Welles in "Quarto Potere".
Nel complesso, il film riesce a centrare il cuore di chi lo vede, a commuove e divertire allo stesso tempo, la pellicola è in grado di generale iniziale astio e poi amore verso una storia toccante in cui è facile l'immedesimazione.
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eleonora durante
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giovedì 19 settembre 2024
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l''ultima settimana di settembre
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L'ultima settimana di settembre è un road movie che ha per protagonisti un nonno ed un nipote legati da un evento luttuoso improvviso. Abatantuono ci regala l'ennesima prova delle sue doti attoriali versatili ricoprendo un ruolo drammatico, ma la vera scoperta è stata Biagio Venditti, un bravissimo giovane attore che sicuramente vedremo sempre più spesso.
Gianni De Blasi marchia a fuoco la regia di questa sua opera prima: dai campi lunghissimi che riempiono lo schermo di paesaggio salentino fino alla zenitale sulla bara, e ancora dallo slow motion a San Matteo fino al sorpasso a destra degli harleysti. E poi ci lascia con un finale che fa centro, arrivando proprio dove in fondo speravamo dal principio.
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L'ultima settimana di settembre è un road movie che ha per protagonisti un nonno ed un nipote legati da un evento luttuoso improvviso. Abatantuono ci regala l'ennesima prova delle sue doti attoriali versatili ricoprendo un ruolo drammatico, ma la vera scoperta è stata Biagio Venditti, un bravissimo giovane attore che sicuramente vedremo sempre più spesso.
Gianni De Blasi marchia a fuoco la regia di questa sua opera prima: dai campi lunghissimi che riempiono lo schermo di paesaggio salentino fino alla zenitale sulla bara, e ancora dallo slow motion a San Matteo fino al sorpasso a destra degli harleysti. E poi ci lascia con un finale che fa centro, arrivando proprio dove in fondo speravamo dal principio. Un film che tratta in maniera delicata temi dolorosi ed invita a riflettere sulla solitudine e sulla casualità della vita.
Le musiche originali di Pupillo dei Negramaro incorniciano questa bella storia.
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silvia
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martedì 17 settembre 2024
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film profondo ed essenziale
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Un film profondo ed essenziale, capace di toccare corde interiori difficili da esprimere con una semplicità disarmante. Riesce a parlare direttamente al cuore, mettendo in luce l'importanza dei legami umani, della famiglia e delle diverse fasi della vita. Un'opera emozionante che lascia un segno indelebile.
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marco sederino
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martedì 17 settembre 2024
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film da vedere assolutamente.
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Storia che si fa vedere con un trama che parla anche di argomenti molto complessi e ancora non così tanto trattati dai grandi film. Ottimo
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alessia spedicato
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martedì 17 settembre 2024
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favoloso
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Andate tutti a vederlo, è poesia❤️
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