Anno | 2024 |
Genere | Animazione, |
Produzione | Giappone |
Durata | 145 minuti |
Regia di | Yûichirô Hayashi (II) |
Attori | Hanae Natsuki, Yoshimasa Hosoya, Marina Inoue, Yui Ishikawa, Yuki Kaji Hiroshi Kamiya, Takehito Koyasu, Shiori Mikami, Manami Numakura, Romi Pak, Ayane Sakura, Yû Shimamura, Hiro Shimono, Kishô Taniyama, Tomás Ábalo. |
Uscita | lunedì 3 marzo 2025 |
Distribuzione | Crunchyroll, Sony Pictures Italia |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: V.M. 14 |
MYmonetro | Valutazione: 3,00 Stelle, sulla base di 2 recensioni. |
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Ultimo aggiornamento lunedì 3 marzo 2025
I due capitoli finali dell'omonima serie (L'attacco dei giganti) basata sul pluripremiato manga di Hajime Isayama.
CONSIGLIATO SÌ
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L'apocalittico Rumbling ha decimato la popolazione mondiale e non accenna a fermarsi: dopo che Paradis Island, la terra degli Eldians, è stata minacciata per generazioni dai Marleyans, Eren Jaeger, assetato di vendetta, conduce una legione di Titani a devastare i continenti. La Legione Esplorativa tenta disperatamente di fermarlo. I protagonisti, tra cui Armin, Mikasa e Levi, cercano di mettersi in contatto con quel che resta di umano in Eren per convincerlo a interrompere il genocidio, in una battaglia senza esclusione di colpi per salvare quel che resta del mondo.
Yûichirô Hayashi raccoglie, con qualche aggiustamento, in un lungometraggio gli ultimi due episodi dell'anime Attack on Titan, saga creata da Hajime Isayama, offrendo agli spettatori un'esperienza cinematografica intensa e coinvolgente lunga 145 minuti.
Sono
privilegiati gli scontri spettacolari e gli effetti speciali, ma è nei momenti introspettivi in cui i
personaggi si confrontano con i propri dilemmi morali che vive lo spirito di Attack on Titan
- da noi noto come L'attacco dei giganti - e il suo motivo di maggiore interesse presso i
fan. La cupa riflessione sulla natura umana e sul senso del sacrificio conduce verso
questioni etiche di difficile trattazione, cercando di entrare nella mente di un genocida e
comprenderne la psicologia. L'analisi non è sottile, e per aiutare a comprendere la portata
delle nefaste azioni di Eren, Hayashi ricorre a simbolismi elementari: in primis la scena del
tentativo di salvare un neonato dalla distruzione, che riproduce il contrasto cromatico di
Schindler's List con il bimbo in rosso in un mondo in bianco e nero.
Eren ha il controllo del Founding Titan e quindi del genocidio in corso, ma inconsciamente
lascia agli Eldians superstiti il potere di fermare The Rumbling. Un po' come il Titano della
Marvel, Thanos, ricorre al genocidio per insegnare alla specie umana nella maniera più
brutale quali siano le conseguenze delle loro azioni. In questo senso la morale conclusiva,
che si espleta nella sequenza al termine dei titoli di coda (totalmente inedita rispetto alla
conclusione della serie originaria), allude a una ciclicità di morte e violenza che lascia
poche speranze sulla capacità della civiltà di imparare dai propri errori. Un epilogo cupo, in
linea con la filosofia di un franchise che mai come in questo episodio si mostra senza
scrupoli nella rappresentazione di una violenza che non conosce pietà.
Il momento conclusivo di una saga pluriennale conduce a un pathos che può essere pienamente compreso solo da chi ha vissuto i saliscendi emotivi dell'anime e può comprenderne la portata. Per gli adepti la conclusione, debitrice in qualche modo di Evangelion, rappresenta la catarsi a lungo attesa. Ma lo spettatore occasionale di questo capitolo finale potrebbe restare smarrito di fronte alla successione di esplosioni e alla carneficina che si protrae per più di due ore, in un contesto narrativo complesso da seguire senza una conoscenza pregressa. Attack on Titan: The Last Attack nasce come oggetto dedicato ai fan della saga, volutamente esoterico, e come tale va fruito: per loro rappresenta l'apoteosi di un discorso che ha accompagnato una generazione, per gli altri una tonitruante messa in scena difficile da cogliere appieno.
C'è una scena, posizionata non casualmente in apertura di questo Attack on Titan: The Last Attack, che sembrerebbe sintetizzare tutti i discorsi su cui Hajime Isayama ha fondato l'epilogo del suo manga, nonché la filosofia distopica a cui il protagonista dell'opera ha votato la sua tragica missione. Servendosi delle grammatiche del montaggio parallelo, l'ultimo dei compilation-movie della saga apre [...] Vai alla recensione »