lorenzo
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lunedì 6 gennaio 2025
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anora sola ti vorrei
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Nel Paese delle opportunità Anora fa la sex worker, detta anche spogliarellista. Un pischello russo si innamora di lei ed è abbastanza ricco da farla uscire dal mondo dei magnaccia Made in USA. Il problema è che il giovanotto è tanto ricco, grazie al papà oligarca, quanto volubile. Per tamponare le sue sparate, i genitori lo affidano ad un improbabile terzetto (stile De Sica, Ghini, Conticini) che strappa qualche risata, ma dopo un po' anche basta. Mille peripezie faranno incontrare Anora con la famiglia del ragazzo per cercare di dare un lieto fine a questa storia, ma il pischello non è certo Richard Gere: riuscirà Anora a non tornare a fare la Julia Roberts?
Il film tutto sommato scorre, soprattutto nella prima parte; purtroppo c'è questa moda di sequestrare lo spettatore per 2 ore e mezza sennò non si è fatto un film d'autore, ma io mi inchino alla moda e faccio scorta di pop-corn prima di entrare in sala.
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Nel Paese delle opportunità Anora fa la sex worker, detta anche spogliarellista. Un pischello russo si innamora di lei ed è abbastanza ricco da farla uscire dal mondo dei magnaccia Made in USA. Il problema è che il giovanotto è tanto ricco, grazie al papà oligarca, quanto volubile. Per tamponare le sue sparate, i genitori lo affidano ad un improbabile terzetto (stile De Sica, Ghini, Conticini) che strappa qualche risata, ma dopo un po' anche basta. Mille peripezie faranno incontrare Anora con la famiglia del ragazzo per cercare di dare un lieto fine a questa storia, ma il pischello non è certo Richard Gere: riuscirà Anora a non tornare a fare la Julia Roberts?
Il film tutto sommato scorre, soprattutto nella prima parte; purtroppo c'è questa moda di sequestrare lo spettatore per 2 ore e mezza sennò non si è fatto un film d'autore, ma io mi inchino alla moda e faccio scorta di pop-corn prima di entrare in sala. Per fortuna il famoso "PUGNO NELLO STOMACO" del finale, di cui sentirete parlare dai vostri amici più progressisti non è poi così forte, sennò sai che disastro con tutti quei pop-corn divorati. Per il resto, che dire? È finito il sogno americano? La gioventù è sempre più bruciata? Gli ultimi rimarranno sempre gli ultimi e dovranno accontentarsi delle briciole? C'è ancora spazio per l'Amore o rimane solo il sesso? Questo film ha sicuramente il merito di non passare indifferente e di dare allo spettatore l'opportunità di porsi diverse domande. Certo, nulla di originale o mai visto, però non è affatto poco. Menzione speciale per il montaggio, che ho trovato particolarmente ben fatto.
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rkm
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giovedì 26 dicembre 2024
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che fatica!
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Onestamente insostenibile. Si poteva tenere tutto in 90 minuti, meglio in 80, meglio ancora in un corto di 20! Ogni scena prolungata al parossismo, il più delle volte in modo inutile. Compresa la scena finale. Comprensibile, e magari apprezzabile l'attenzione ai caratteri minori, ai deboli, ai piccoli, che sono comparse e strumenti nella vita dei potenti e qui emergono come soli ad avere sussulti di dignità. Però a tutto c'è un limite. L'attenzione ai deboli non è che sia precisamente una novità e oltre a questo non c'è moltissimo. Un paio di passaggi del tutto irrealistici ci possono anche stare in un film che forse vuole essere una favola al contrario, una Pretty Woman alternativa e trasgressiva.
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Onestamente insostenibile. Si poteva tenere tutto in 90 minuti, meglio in 80, meglio ancora in un corto di 20! Ogni scena prolungata al parossismo, il più delle volte in modo inutile. Compresa la scena finale. Comprensibile, e magari apprezzabile l'attenzione ai caratteri minori, ai deboli, ai piccoli, che sono comparse e strumenti nella vita dei potenti e qui emergono come soli ad avere sussulti di dignità. Però a tutto c'è un limite. L'attenzione ai deboli non è che sia precisamente una novità e oltre a questo non c'è moltissimo. Un paio di passaggi del tutto irrealistici ci possono anche stare in un film che forse vuole essere una favola al contrario, una Pretty Woman alternativa e trasgressiva. Ma 50 minuti di sesso e sballo per dire che il protagonista può permettersi tutto e non trova un senso nella vita sono davvero prolissità ipertrofica insostenibile (come questa frase peraltro... ;-) ). E la comicità è davvero difficile da trovare. Sì qualcosa va bene, la scivolata sul ghiaccio va bene, le sberle va bene, il Battesimo interrotto va bene, ma è tutto un po' trito e ritrito. Buster Keaton o Bus Spencer erano un'altra cosa.
E non diciamo che c'era una denuncia sociologica delle diversità di opportunità fra ricchi e poveri, o una denuncia del conformismo di ritorno delle famiglie degli oligarchi in cui la madre, che per differenza di età col marito non è probabilmente molto diversa dalla ragazza che il figlio vorebbe sposare, si indigna per le ribellioni del figlio...
Insomma, qualche idea, qualche scena, una brava attrice protagonista, uno strepitoso attore protagonista, ma il tutto diluito in 138 insostenibili minuti che mettono a durissima prova resistenza e buona volontà.
(Sparare giudizi negativi dispiace e va fatto sempre con attenzione, ma davvero dopo il film ci siamo chiesti "Tutto bene a Cannes?")
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[+] mi hai tolto le parole di bocca
(di veronica )
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laurab
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mercoledì 8 gennaio 2025
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una favola mancata, vivace e malinconica
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Anora è stata una bella sorpresa, toccante, trascinante e drammatica, con momenti divertenti e a tratti surreali.
La protagonista è bravissima, una giovane ragazza che sostiene il film in modo coinvolgente e ci mostra il suo mondo, faticoso e duro nel quale è bandita ogni forma di delicatezza. Vive e lavora in un sobborgo degradato di New York in uno di quei locali dove le donne esibiscono il loro corpo, ballando la pole e intrattenendo i clienti. Non voglio cadere nel gioco facile di etichettare Anora (Ani per tutti) definendola nei modi più fantasiosi, lei vuole mantenere una sua coerenza e un amor proprio che protegge con tenacia.
Il regista ne delinea un ritratto femminile umanissimo accarezzando ogni tratto doloroso e irriverente che appartiene alla giovane Ani, la fragilità e la determinazione nel difendersi e nel rivendicare la sua dignità per un riscatto doloroso e oltremodo necessario.
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Anora è stata una bella sorpresa, toccante, trascinante e drammatica, con momenti divertenti e a tratti surreali.
La protagonista è bravissima, una giovane ragazza che sostiene il film in modo coinvolgente e ci mostra il suo mondo, faticoso e duro nel quale è bandita ogni forma di delicatezza. Vive e lavora in un sobborgo degradato di New York in uno di quei locali dove le donne esibiscono il loro corpo, ballando la pole e intrattenendo i clienti. Non voglio cadere nel gioco facile di etichettare Anora (Ani per tutti) definendola nei modi più fantasiosi, lei vuole mantenere una sua coerenza e un amor proprio che protegge con tenacia.
Il regista ne delinea un ritratto femminile umanissimo accarezzando ogni tratto doloroso e irriverente che appartiene alla giovane Ani, la fragilità e la determinazione nel difendersi e nel rivendicare la sua dignità per un riscatto doloroso e oltremodo necessario.
Il film tratta diversi temi con intelligenza e spontaneità, senza comode banalizzazioni scandagliando la psicologia attraverso i comportamenti e i gesti di ogni personaggio. Raffigura la profondità del divario di classe e del potere esercitato dai potenti, in questo caso negli atteggiamenti infantili, viziati e stravaganti di Vania figlio di un oligarca russo e della madre prepotente e subdola. Ani, la sua “vittima” è soltanto un fastidio temporaneo e irrilevante da risolvere velocemente, una sorta di danno collaterale nei giochi del giovane.
Ho trovato notevole il confronto psicologico tra l’aridità e la superficialità di Vania e la profonda sensibilità di Igor, un personaggio che cresce ed emerge durante il film. Con i suoi timidi silenzi e la sua semplicità, sostiene il pianto e il dolore di Ani avvolgendola nel suo abbraccio e coccolando le sue fragilità.
La visione in lingua originale aumenta il coinvolgimento dello spettatore e rende il film un autentico e poliedrico inno alla diversità umana e sociale, dove le favole che ci fanno sognare difficilmente hanno un lieto fine.
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gabriella
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lunedì 17 marzo 2025
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e any divent? anora
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Palma d'oro all'ultimo festival di Cannes, vincitore di ben 5 premi Oscar ultima edizione, non si può dire che il film indipendente di Sean Baker sia passato inosservato, anche se , sinceramente, avrei dato l'ambita statuetta ad altri film, ma queste sono opinioni personali, che oltretutto a giochi fatti non contano nulla. Anora ( ma lei preferisce Any che non tradisce la sua origine uzbeka, e lo sottolinea continuamente) è una stripper in un night club di Manatthan che arrotonda le entrate offendo servizi sessuali extra ai clienti nei privè del locale, finché una sera conosce Ivan /Vanja, figlio unico di un oligarca russo che tra una pasticca e una bevuta, si invaghisce di Any.
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Palma d'oro all'ultimo festival di Cannes, vincitore di ben 5 premi Oscar ultima edizione, non si può dire che il film indipendente di Sean Baker sia passato inosservato, anche se , sinceramente, avrei dato l'ambita statuetta ad altri film, ma queste sono opinioni personali, che oltretutto a giochi fatti non contano nulla. Anora ( ma lei preferisce Any che non tradisce la sua origine uzbeka, e lo sottolinea continuamente) è una stripper in un night club di Manatthan che arrotonda le entrate offendo servizi sessuali extra ai clienti nei privè del locale, finché una sera conosce Ivan /Vanja, figlio unico di un oligarca russo che tra una pasticca e una bevuta, si invaghisce di Any. Per la ragazza sembra arrivata l’occasione della vita, la possibilità di rovesciare le carte e vivere una favola come una moderna Cenerentola, non se la lascia sfuggire e i due si sposano a Las Vegas. Ma l’incantesimo finisce molto presto, i genitori del ragazzo appena lo vengono a sapere fanno il diavolo a quattro e mandano il loro faccendiere armeno a New York, con due scagnozzi, per fare annullare il matrimonio e riportare lo scapestrato rampollo in Russia Da questo momento si spengono le luci psichedeliche, le serate di sesso e di sballo , e inizia una frenetica corsa notturna alla ricerca del principe azzurro che si è dato alla fuga per sottrarsi alle ire dei genitori. In questa maratona convulsa e senza tregua, tra le arterie di una New York oscura e minacciosa, Any cerca disperatamente di tenersi aggrappata al suo matrimonio , rivendicandone l’autenticità, urla , strepita, scalcia , morde e picchia, tutto pur di non frantumarsi sull’asfalto e tornare alle umili origini da cui proviene. E’ l’ annientamento di un sogno, il trionfo del potere e dell’ostentazione volgare del denaro , conta poco la fierezza e il disprezzo dopo aver ingoiato l’umiliazione e aperto gli occhi, specie se le scuse, invocate da Igor( personaggio che diventerà il termometro regolatore della vicenda), non arrivano. Il finale, anche se prevedibile, mi è piaciuto, perché ci riporta a una dimensione umana pronta ad abbracciare, senza chiedere nulla in cambio. Francamente faccio fatica a dare un giudizio su questo film, l’ho trovato scorrevole nonostante la lunghezza, dinamico e divertente anche se un po' tirato, un po' insistito su alcuni dialoghi, come nell’ultima notte nella suite tra Any e Igor che avrei evitato o quantomeno accorciato, poi il fatto che del passato della ragazza non si sappia niente, non depone a favore, così come non si capisce perché una ragazza così determinata e orgogliosa, pronta a sfidare l’alterigia dei ricchi, insista a rincorrere un marito viziato e spocchioso adolescente, non la nobilita come invece si vorrebbe , e infine gli stereotipi sugli americani e sui russi, venditori di sogni i primi, prepotenti i secondi. La bravura di Mickey Madison e l’intensa rilettura finale valgono il film.
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(di mario)
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felicity
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martedì 15 aprile 2025
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chi vede davvero anora?
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Anora, Ani, è una giovane donna congelata nel meccanismo voyeuristico del peep show (e quindi del cinema): si esibisce ballando seminuda in un locale, l’HD, Headquarters, quartier generale della visione.
Guardare, ma non toccare: di fronte a un mondo di uomini impotenti sessualmente ma economicamente dotati, è l’unica che possiede il fallo.
La sposa per gioco il figlio idiota di un oligarca russo, Vanja, sperperatore ed eiaculatore seriale.
Baker, fin dal sorprendente "Un sogno chiamato Florida" è portatore di un immaginario da parco dei divertimenti, come Ani, che vorrebbe fare la luna di miele a Disneyland.
Già nella prima parte, prima dello scoppio del fuoco d’artificio l’inquadratura è tutta piena di corpi (Ani come oggetto), poi di feste, Las Vegas, vestiti, soldi, bottiglie, matrimonio (Ani come soggetto).
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Anora, Ani, è una giovane donna congelata nel meccanismo voyeuristico del peep show (e quindi del cinema): si esibisce ballando seminuda in un locale, l’HD, Headquarters, quartier generale della visione.
Guardare, ma non toccare: di fronte a un mondo di uomini impotenti sessualmente ma economicamente dotati, è l’unica che possiede il fallo.
La sposa per gioco il figlio idiota di un oligarca russo, Vanja, sperperatore ed eiaculatore seriale.
Baker, fin dal sorprendente "Un sogno chiamato Florida" è portatore di un immaginario da parco dei divertimenti, come Ani, che vorrebbe fare la luna di miele a Disneyland.
Già nella prima parte, prima dello scoppio del fuoco d’artificio l’inquadratura è tutta piena di corpi (Ani come oggetto), poi di feste, Las Vegas, vestiti, soldi, bottiglie, matrimonio (Ani come soggetto).
E Baker è attento nel non sovrapporre mai il nostro sguardo a quello di Vanja, nel non regalargli mai una soggettiva, nemmeno un campo e controcampo, sempre inchiodato al centro dell’inquadratura, attaccato a Ani, inesistente senza di lei, castrato nella possibilità di dare un regime alla realtà.
Quando la macchina del racconto è pronta, Baker imbocca la strada della commedia, del comedy. E parte una sarabanda da Fuori orario di Scorsese e Tutto in una notte di Landis.
A poco a poco si rivela lo sguardo maschile più importante di tutta questa storia, quello del gopnik, di Igor.
Igor è sempre più presente, antitesi del maschio voyeurista dell’inizio, conquista spazio, battute, racconto.
Igor emerge a poco a poco, e in controcampo ad Ani, il film ce la fa finalmente vedere dal suo punto di vista.
Non è Cinderella e nemmeno una nemesi di Pretty Woman, perché alla fine della commedia non c’è riscatto, non c’è redenzione, non c’è futuro.
Solo alla fine Anora è guardata magnificamente per quello che è: una ragazza.
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aleluca
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giovedì 27 marzo 2025
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se c''? un limite, c''? un oltre
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Ani è una giovane spogliarellista che si dedica con grande impegno al suo lavoro, lavorando tutte le sere della settimana, senza mai concedersi una pausa. Ani incontra Ivan, il giovane figlio di un russo molto ricco, nello strip club dove lavora. Questo incontro sembra possa dare una svolta definitiva alla sua vita. Con i soldi del padre, i due pare non abbiano limiti al divertimento e alle tentazioni. L'unico limite, che sembra invalicabile, è rappresentato da loro stessi.
Droga, sesso, viaggi e divertissement. E' effettivamente questo che vuole Ani? Non lo sapremo mai perchè non ci viene detto. Tante sono le domande esitenziali, poste anche in molti altri film e libri, che sorgono durante il film e che spesso mi porgo anch'io durante le mie giornate.
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Ani è una giovane spogliarellista che si dedica con grande impegno al suo lavoro, lavorando tutte le sere della settimana, senza mai concedersi una pausa. Ani incontra Ivan, il giovane figlio di un russo molto ricco, nello strip club dove lavora. Questo incontro sembra possa dare una svolta definitiva alla sua vita. Con i soldi del padre, i due pare non abbiano limiti al divertimento e alle tentazioni. L'unico limite, che sembra invalicabile, è rappresentato da loro stessi.
Droga, sesso, viaggi e divertissement. E' effettivamente questo che vuole Ani? Non lo sapremo mai perchè non ci viene detto. Tante sono le domande esitenziali, poste anche in molti altri film e libri, che sorgono durante il film e che spesso mi porgo anch'io durante le mie giornate. Pochissime, invece, sono le risposte di Ani. "Così va la vita."
Da grande amante dei film lenti, ho trovato che alcune scene siano state allungante leggermente facendo calare la mia soglia dell'attenzione che cerco di mantenere sempre molto alta mangiando continuamente durante il film (perlopiù frutta secca per mantenere una certa linea salutistica).
La nota scena finale non lascia indifferenti ma, ancora una volta, sono troppe le domande senza risposta. Ed è forse per questo motivo che la scena finale mi ha leggermente destabilizzato. Sia chiaro, non voglio la "pappa pronta" ma, avrei preferito avere una direzione più marcata sul senso della risposta. Opinione personale.
Film che ho apprezzatto e che sicuramente ha bisogno di maggiore tempo da parte mia per essere assimilato. Non lo rivedrei ma lo consiglierei ad un amico caro.
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marta.arena
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giovedì 24 aprile 2025
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il lato oscuro di ?pretty woman?
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Possiamo definirlo come la brutta copia di Pretty Woman di Garry Marshall: una prostituta che incontra il figlio di un oligarca russo e, dopo una serie di incontri sessuali, riceve da lui una proposta di matrimonio.
La differenza? Pretty Woman incarna il sogno americano, mentre Anora ne rappresenta il lato oscuro.
Riconosco la qualità della scenografia e la solidità della struttura narrativa tripartita. Tuttavia, ho trovato il prolungamento di molte scene del tutto superfluo, quasi a voler riempire tempo senza un reale approfondimento.
Non ho apprezzato la recitazione, che mi è parsa forzata e poco naturale.
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Possiamo definirlo come la brutta copia di Pretty Woman di Garry Marshall: una prostituta che incontra il figlio di un oligarca russo e, dopo una serie di incontri sessuali, riceve da lui una proposta di matrimonio.
La differenza? Pretty Woman incarna il sogno americano, mentre Anora ne rappresenta il lato oscuro.
Riconosco la qualità della scenografia e la solidità della struttura narrativa tripartita. Tuttavia, ho trovato il prolungamento di molte scene del tutto superfluo, quasi a voler riempire tempo senza un reale approfondimento.
Non ho apprezzato la recitazione, che mi è parsa forzata e poco naturale. La sceneggiatura, poi, sembra scritta da un’intelligenza artificiale: piatta, priva di anima e di spontaneità nei dialoghi.
Metto due stelle soltanto per il finale, che è stato davvero toccante.
Nel momento dell’atto sessuale, Igor tenta di baciare Anora. Lei si ritrae e scoppia a piangere, forse perché non abituata a essere trattata con tenerezza. Non conosce il contatto umano privo di scambio economico o secondi fini.
È una scena che invita a riflettere sull’oggettificazione della donna, sull’abuso di potere da parte dei forti e sulla necessità di una maggiore sensibilità verso la condizione delle sex workers.
Per quanto si possa leggere come una sorta di Cenerentola moderna—dove al posto della scarpetta troviamo un palo da pole dance—non credo che Anora meritasse l’Oscar come miglior film dell’anno.
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mauridal
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giovedì 13 marzo 2025
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l''oligarca oscar
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Un film che ha fatto incetta di premi , da Cannes palma d’oro ,ai cinque Oscar per regia , attrice protagonista, montaggio sceneggiatura , miglior film. Nessun film recente può vantare questa sequenza di premi a festival di cinema. Dunque sarebbe semplice liquidare il film come un capolavoro e il regista un maestro del cinema. Ma non è così. Sean Baker è un regista indipendente , e lavora ai suoi film completamente, dalla sceneggiatura al montaggio ,per questo film è anche il produttore insieme alla moglie Samantha Quan.
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Un film che ha fatto incetta di premi , da Cannes palma d’oro ,ai cinque Oscar per regia , attrice protagonista, montaggio sceneggiatura , miglior film. Nessun film recente può vantare questa sequenza di premi a festival di cinema. Dunque sarebbe semplice liquidare il film come un capolavoro e il regista un maestro del cinema. Ma non è così. Sean Baker è un regista indipendente , e lavora ai suoi film completamente, dalla sceneggiatura al montaggio ,per questo film è anche il produttore insieme alla moglie Samantha Quan. Tutto questo è una nota positiva per il cinema americano, il film a fronte di un budget limitato ha infine incassato milioni. Tutto inizia ,quando il regista ha girato film documentari sulla comunità russo americana di New York, ma per l’idea del film, ha preferito non una storia vera sulla mafia russa, ma una storia più commedia che dramma, incentrando tutto il racconto sulla protagonista , una ragazza americana di ventitré anni di origini russe, Anora, che senza genitori vive in un quartiere di New York Brighton, dove lavora in un locale strip club , insieme ad altre ragazze, fanno spogliarello, dance, intrattengono i clienti con giochi erotici. Sono vere lavoratrici , e vengono riprese mentre lavorano ,anche Anora detta Ani, è una di queste, viene descritta come una proletaria del sesso, poiché lavora tutti giorni ,tutte le notti, per un padrone del locale che paga il minimo. Questa situazione per un film commedia è originale, Le scene di sesso, presenti dall’inizio sono abbastanza semplici e ripetitive, non hanno particolare rilievo nella storie , anche come immagini, sono state seguite direttamente dal regista dirigendo la brava protagonista Mikey Madison, in scene di finzione per nulla erotiche . Dunque una storia che vuole attraverso questo personaggio, raccontare qualcos’altro, La routine di Ani, svolta completamente quando le viene presentato un cliente giovane, un ragazzo, russo Vanja, poiché lei parla ,un misto russo americano, si capiscono bene. Il ragazzo è un immaturo e scriteriato figlio, di un oligarca russo chiamato Zacharov, miliardario, con case e amici in America. Vanja si trova a New York per una vacanza studio, ma si dedica a tutt’altro, ovvero al più sfrenato divertimento, tra locali, sesso, fumo e alcool, il tutto con i soldi e la copertura del padre in Russia. Quando Vanja conosce Anora, il sesso funziona bene ma alla fine il ragazzo sprovveduto le chiede di trasferirsi con lui nella villa del padre per vivere un periodo più lungo, Ani accetta lusingata, attratta dal ragazzo che le promette di pagarla bene per quello che fa, infatti nella mega villa dei genitori Vanja alla lunga vede in lei una possibilità di fuggire dagli odiati genitori in Russia dove è costretto a lavorare e ubbidire ai loro voleri e stabilirsi in America .Dunque anche innamorato , le chiede di sposarlo. Anora forse per convenienza, per finalmente cambiare vita, credendo alla sincerità del giovane Vanja accetta di sposarsi , il tutto avviene durante una loro vacanza a Los Angeles per divertimento di Vanja, Il ragazzo infatti, regalando ad Ani, un prezioso anello, la sposa in un affrettato matrimonio civile, ottenendo così, una sorta di cittadinanza ,per non tornare in Russia. Anora ha creduto di diventare moglie di un ragazzo, ricco e maturo e torna con lui nella villa di New York, per iniziare una nuova vita. Il racconto, si sofferma su questo aspetto della ragazza che cerca di migliorare le proprie condizioni , superando con speranze e illusioni, una vita di sacrifici e degrado. Il regista ha tenuto particolarmente a questo tema, ovvero della cenerentola che diviene principessa , facendo dire alla ragazza che il viaggio di nozze lo vuole fare a Disneyland. Un sogno di Anora , che non diviene realtà.Tutto lo sviluppo successivo della storia, è un lungo e lento cambiamento dei fatti, quando interverranno i genitori di Vanja ,che tramite tre incredibili gorilla, bodyguard , faccendieri, tutti inviati dal padre oligarca Zacharov , vogliono riprendere e rispedire in Russia Vanja. Questi dunque si presentano in casa di Vanjia per riprenderlo e Anora li conosce , capisce e quindi chiede al ragazzo di difendere il loro matrimonio, a cui lei crede e non vuole rinunciare. La seconda parte del film è dunque una vana soluzione della storia, poiché quando i due genitori e specie la madre autoritaria di Vanja partono dalla Russia e si presentano in casa, a New York e trovano da sola Anora ,poiché Vanja immaturo e incapace a difendersi, scappa di casa e sfugge alle ricerche dei gorilla. La madre di Vanja disprezza Anora e le dichiara che dovrà divorziare altrimenti perderà tutto, lei e il marito faranno annullare il matrimonio. Anora si difende a sua volta confidando nella volontà di Vanja a stare con lei. Il tutto raccontato con un linguaggio da commedia e dramma insieme che però alla lunga diventa , nonostante la velocità del montaggio , una storia lenta e scontata .Infine il ragazzo viene ritrovato e rispedito in Russia, mentre ad Anora viene concesso un congruo compenso per il divorzio. Anora rientra così nella figura di donna subalterna ,donna ,debole e impotente rispetto al potere della ricchezza. In ultimo la figura di Anora riprende l’umanità persa da tutti protagonisti, tranne Igor il bodyguard che la doveva sorvegliare, e che intanto le restituisce l’anello di matrimonio, sottratto , e prova un misto di sentimento di pietà e amore per la ragazza Anora ,che in ultima scena chiude il film con lui, in un abbraccio sofferto e un ambiguo bacio . Allo spettatore critico, viene un dubbio se il tema della mafia russa e del potere di oligarchi russi in America, non fosse stato meglio raccontarlo senza il pretesto di una storia romantico sentimentale (Mauridal)
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cardclau
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giovedì 27 febbraio 2025
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anche le prostitute sono esseri umani!
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MyMovies lo presenta come: "Un film divertentissimo con una dark side molto oscura, …”. Maschilista, e disumano, il commento, a mio modesto parere. Io l’ho percepito invece per la sua tragicità, e per l’assenza di cosa sia divertente. Comincio dove il film finisce: l’urlo silenzioso di Anora, che Igor accoglie, mi ha fatto venire in mente il grido di Elephant Man di David Lynch “… I am not an animali! I am a human being!” [io non sono un animale! io sono un essere umano!]. Si tratta di un film sulla sopravvivenza, della giovane ventitreenne Anora (Ani) di origine russa, di cittadinanza americana, che ha scelto, si è trovata costretta, forse troppo normale, meno umiliata da lavori con paghe da fame, a vivere la vita come prostituta (nel film viene definita “escort”) in un night club, finché la giovinezza non svapori, fingendo di essere piena di desiderio, per far godere l’estemporaneo cliente; in un mondo particolare, opulento, dove il detto “pecunia non olet” [il danaro non ha odore] risulta particolarmente appropriato.
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MyMovies lo presenta come: "Un film divertentissimo con una dark side molto oscura, …”. Maschilista, e disumano, il commento, a mio modesto parere. Io l’ho percepito invece per la sua tragicità, e per l’assenza di cosa sia divertente. Comincio dove il film finisce: l’urlo silenzioso di Anora, che Igor accoglie, mi ha fatto venire in mente il grido di Elephant Man di David Lynch “… I am not an animali! I am a human being!” [io non sono un animale! io sono un essere umano!]. Si tratta di un film sulla sopravvivenza, della giovane ventitreenne Anora (Ani) di origine russa, di cittadinanza americana, che ha scelto, si è trovata costretta, forse troppo normale, meno umiliata da lavori con paghe da fame, a vivere la vita come prostituta (nel film viene definita “escort”) in un night club, finché la giovinezza non svapori, fingendo di essere piena di desiderio, per far godere l’estemporaneo cliente; in un mondo particolare, opulento, dove il detto “pecunia non olet” [il danaro non ha odore] risulta particolarmente appropriato. In un paese dove diventi rapidamente un perdente, a meno che tu non sia dotato di particolari talenti. Ani si trova coinvolta nella storia di un giovane russo Ivan (figlio unico di due magnati russi, due oligarchi straricchi) che non ha compreso assolutamente il senso della vita, se non quello di divertirsi e scopare, in un delirio privo di qualsiasi consapevolezza, incapace di prendersi alcuna responsabilità, di comprendere da dove possa provenire quella inarrestabile cornucopia. Ma Ivan, che vive di temporanee infatuazioni le chiede di sposarla. E ad Ani, incapace di avere uno stabile senso di realtà e la capacità di avere una stabile programmabilità, ci casca, pensa di aver risolto, una volta per tutte, le sue ansie esistenziali: una “improbabile” principessa. Per scoprire poi che i ricchi sono privi del sentimento della condivisione.
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