john
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lunedì 13 gennaio 2025
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acqua tiepida con due gocce di limone
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film adatto ad un pubblico anziano. buoni sentimenti e nostalgie. I comici di Zelig, se possibile, lasciamoli ai cinepanettoni.
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valerio
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giovedì 24 ottobre 2024
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aahhhh la milano di una volta
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Grande film , uno di quei film che ti fa venire voglia di tornare in sala, che dimostra che non è necessaria la violenza per fare un buon prodotto, un film che riscopre le brumose atmosfere della Milano fine anni 60 , dov'è il calcio rimane comunque in secondo piano rispetto al racconto principale anche se viaggiano in parallelo, un film che onora la tradizione del cinema italiano, applausi a tutti
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r milone
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mercoledì 2 ottobre 2024
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bella l idea, ma...
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Bella l’idea. Ma, a mio vedere, sviluppata in un film simpatico si, ma lento. Con luoghi comuni ( nel ricordo di “ Ah…. quanto erano belli gli Anni 60”) e recitata da troppi personaggi macchietta o tirati in eccesso con i loro “trip” e le loro fissazioni. Personaggi buoni ( forse) per un film comico, mentre "Zamora" film comico non è .
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cardclau
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lunedì 20 maggio 2024
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la dialettica della crescita
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Il film Zamora di Neri Marcorè è una deliziosa commedia italiana. Scritta e girata benissimo, divertente, mai volgare o sopra le righe, ricca di profonde riflessioni su diversi aspetti della vita, in una Italia degli anni 60, che sta cambiando; forse più per le donne che per gli uomini, perennemente ancorati al “futbol”, tifosi incalliti nella difesa ad oltranza di quella ultima (percepita)“virilità”. E si parte da qui: il ragioniere Walter Vismara (Alberto Paradossi), eccellente, scrupolosissimo contabile, perennemente imperturbabile (forse un meccanismo di difesa contro la frustrazione), viene raccomandato dal suo datore di lavoro della piccola provincia ad un industriale di Milano che ha una industria stellare di guarnizioni, ma che al contempo ha una fissa per il calcio, tifoso sfegatato della grande Inter di Helenio Herrera.
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Il film Zamora di Neri Marcorè è una deliziosa commedia italiana. Scritta e girata benissimo, divertente, mai volgare o sopra le righe, ricca di profonde riflessioni su diversi aspetti della vita, in una Italia degli anni 60, che sta cambiando; forse più per le donne che per gli uomini, perennemente ancorati al “futbol”, tifosi incalliti nella difesa ad oltranza di quella ultima (percepita)“virilità”. E si parte da qui: il ragioniere Walter Vismara (Alberto Paradossi), eccellente, scrupolosissimo contabile, perennemente imperturbabile (forse un meccanismo di difesa contro la frustrazione), viene raccomandato dal suo datore di lavoro della piccola provincia ad un industriale di Milano che ha una industria stellare di guarnizioni, ma che al contempo ha una fissa per il calcio, tifoso sfegatato della grande Inter di Helenio Herrera. A tal punto da obbligare i suoi dipendenti a giocare settimanalmente a calcio, scapoli contro ammogliati, in attesa del grande match del 1° maggio, in palio un poderoso trofeo. Vismara si trova spaesato, non essendosi mai interessato di calcio, ma costretto, cerca di trovare una soluzione per sopravvivere, in un campo percepito come insicuro e infido, pericoloso per la sua integrità. Però gioca a fare il perdente. Ma riesce a lasciare la famiglia (la mamma) nella piccola provincia; a rifiutarsi di morire nella ditta del padre, che non ha alcuna intenzione di mollare l’osso; ad avventurarsi nella grande e dinamica città; a misurarsi con un ambiente di lavoro meno familiare, ma più adulto; a confrontarsi col mondo femminile avvertito come turbolento (sua sorella, Ada), con i competitori maschi per la femmina (ing. Gusperti); a relazionarsi con Cavazzoni. Un canto corale di crescita, in cui tutti, sebbene in diversa misura, partecipano e beneficiano.
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stefano73
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domenica 21 aprile 2024
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milano, anni 60 e il "fòlber"
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“ZAMORA”. Anni 60, il ragioniere Walter Vismara parte da Vigevano e si trasferisce a Milano per lavoro. Viene assunto dalla ditta di guarnizioni TOSETTO. In questa ditta contano Dio, il cavalier TOSETTO, le guarnizioni e il “fòlber” (il calcio in dialetto milanese). Il protagonista non ha la passione del calcio ma viene obbligato a diventare il portiere della squadra degli scapoli. La vicenda è lineare, divertente, godibile e con molti messaggi. Quanto sono stati belli gli anni 60, la musica, le relazioni e soprattutto il “fòlber”.
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“ZAMORA”. Anni 60, il ragioniere Walter Vismara parte da Vigevano e si trasferisce a Milano per lavoro. Viene assunto dalla ditta di guarnizioni TOSETTO. In questa ditta contano Dio, il cavalier TOSETTO, le guarnizioni e il “fòlber” (il calcio in dialetto milanese). Il protagonista non ha la passione del calcio ma viene obbligato a diventare il portiere della squadra degli scapoli. La vicenda è lineare, divertente, godibile e con molti messaggi. Quanto sono stati belli gli anni 60, la musica, le relazioni e soprattutto il “fòlber”. Neri Marcorè da regista e attore secondario da prova di grande maturità. Voto:8
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samanta
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domenica 21 aprile 2024
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buttarsi nella vita ...
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Neri Marcorè dopo quasi 30 anni come attore in Tv e nel cinema esordisce, in modo più che positivo, nella regia di un film uscito nel 2024 tratto dall'omonimo romanzo di Roberto Perrone morto nel 2023 a cui è dedicata la pellicola.
Siamo nel 1963 a Vigevano, Walter Vismara (Alberto Paradossi: Hammamet) è un contabile trentenne, aitante e colto, è timido nei rapporti, nel lavoro è molto stimato, quando il suo datore di lavoro decide all'improvviso di chiudere l'azienda per fare il pensionato, lo comunica a Walter ma gli ha trovato lavoro presso una grande azienda di guarnizioni di Milano di proprietà del cav.
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Neri Marcorè dopo quasi 30 anni come attore in Tv e nel cinema esordisce, in modo più che positivo, nella regia di un film uscito nel 2024 tratto dall'omonimo romanzo di Roberto Perrone morto nel 2023 a cui è dedicata la pellicola.
Siamo nel 1963 a Vigevano, Walter Vismara (Alberto Paradossi: Hammamet) è un contabile trentenne, aitante e colto, è timido nei rapporti, nel lavoro è molto stimato, quando il suo datore di lavoro decide all'improvviso di chiudere l'azienda per fare il pensionato, lo comunica a Walter ma gli ha trovato lavoro presso una grande azienda di guarnizioni di Milano di proprietà del cav. Tosetto (Giovanni Storti). Walter così si trasferisce a Milano nella casa della sorella Elvira (Anna Ferraioli) commessa in un negozio di scarpe. L'impatto nell'azienda è duro non per il lavoro che Walter esegue egregiamente ma perché Tosetto è fanatico del calcio, nell'azienda ha creato 2 squadre di calcio "gli sposati" e i "celibi" che si devono allenare in una partita tutti i giovedì sera per affrontarsi in torneo il 1^ maggio alla presenza del pubblico. Walter che non ama il calcio e non ha mai giocato, viene inquadrato come portiere tra i celibi, l'esordio è disastroso e per irrisione del collega Gusperti (Walter Leonardi) è soprannominato Zamora (famoso portiere spagnolo). Gusperti è il migliore giocatore, sposato con una donna ricca, viaggia in spider è un donnaiolo impenitente e bullizza Walter. La collega Ada (Marta Gastini) prova simpatia per Walter che è attratto ma è timido, spinto dalla ragazza le dà passaggi in auto a casa, poi l'invita al cinema e anche alla cena. Walter sorprende Gusberti baciare Ada e tutto crolla per lui, rompe con Ada e salta l'appuntamento, nel frattempo aveva conosciuto Cavazzoni (Neri Marcorè) famoso ex portiere del Milan uscito dal calcio per uno scandolo di donne e adesso senza soldi è diventato alcolizzato e giocatore d'azzardo, Walter lo aveva soccorso dopo un pestaggio. Walter decide di prendersi la rivincita, paga Cavazzoni perché lo alleni, avendo un talento naturale impara a giocare diventando amico del portiere separato dalla moglie e dal figlio che non vede da anni. Walter rivela ad Ada perché aveva rotto i rapporti, la ragazza gli spiega che Gusberti aveva provato con lei che lo aveva messo a posto ,ritiene tutto finito tra loro perché avrebbe dovuto dirle subito la verità. Walter si vorrebbe licenziare ma si presenta all'ultimo momento al torneo para tutto e riesce a far sbagliare un rigore a Gusberti: i celibi vincono il trofeo e Walter è portato in trionfo. Portato a ballare la sera dalla sorella si decide a invitare la bella Dorina (Giulia Gonella) una collega di Elvira, quanto a Cavazzoni si riconcilia con il figlio.
Il film è una commedia con spunti comici, non per nulla c'é il duo Giovanni e Giacomo (manca Aldo) e il duo Ale e Franz, ci sono anche risvolti drammatici, peraltro prevale una narrazione tranquilla che fa sorridere per le avventure e disavventure di Walter un uomo che vive nella torre che si è costruito, è bravo nel lavoro, ma la sua timidezza (o superbia?) gli impedisce di farsi valere e di affrontare la vita. Per Walter sarà prima l'incontro con Ada ma soprattutto con Cavazzoni a farlo uscire dal suo guscio, Cavazzoni lo invita "a buttarsi" nella vita per non vivere di soli rimpianti, il calcio che il bravo contabile tanto trascurava gli fa conoscere la realtà della vita affermare la sua personalità e scoprire il mondo femminile. Anche Cavazzoni, interpretato da un Neri Marcorè veramente bravo, la sconfitta nel professionismo lo aveva indotto a rifugiarsi nell'alcool, ma si evolve umanamente ricucendo i rapporti con il figlio e iniziando una relazione con Elvira. In film indugia, salvando però la misura, in momenti machiettistici o parodistici impersonati dall'ineffabile cavaliere Tosetto l'astuto (e rancino) imprenditore. malato di football o dallo sfrontato Gusberti che ricorda il Bruno (Vittorio Gasmann) de Il sorpasso di cui cita la frase in maccheronico latino " non habemus crichem". Il regista descrive una società che sta per abbandonare principi e virtù tradizionali (anche formalistici) per affacciarsi nel boom economico e alla rivoluzione dei costumi del '68, ma lo fa con delicatezza e tranquillità offrendo un quadro di persone che comunque psicologicamente crescono e cercano di affermare la propria personalità rompendo i vincoli che si sono autoimposti, Marcorè non giudica e non fa la morale, in un'intervista ha detto "La gente esce dal cinema con il sorriso" il che per quanto mi riguarda è vero, in conclusione una bella commedia, con una scelta di protagonisti e comprimari azzeccata, la colonna sonora rieccheggia i motivi in voga nei primi anni '60.
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[+] un delicato toccasana
(di filippo catani)
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fistandalius
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giovedì 18 aprile 2024
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serata piacevole
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Un film che si lascia guardare con piacere, ben interpretati tutti i personaggi, regia attenta. Gli intermezzi comici sono ben strutturati senza essere volgari. Veramente una serata piacevole.
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caesar63
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sabato 13 aprile 2024
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anacronismo
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Secondo me c'è un anacronismo: il film è ambientato negli anni 60 (1966/67) Il Rischiatutto invece e' iniziato nel 1970
[+] anacronismo evidentissimo
(di john)
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athos
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giovedì 11 aprile 2024
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sorrido
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Neri Marcorè confeziona un film che si guarda sorridendo. Ottima la ricostruzione del mondo anni 60, con un bel colore stile ricordo. Si ride per qualche battuta e si parteggia per il ragionier Vismara alle prese con gli intoppi della nuova vita in città. Tra ometti imbranati e riluttanti e giovani donne evolute spicca il tifo sfegatato del Cavalier Tosetto.
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giuliano
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mercoledì 10 aprile 2024
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piacevole relax
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Film molto gradevole,curiosa la storia del protagonista e qualche risata grazie alla doppia coppia di comici (Ale e Franz - Giovanni e Giacomo).Nella sceneggiatura spicca l'atteggiamento dei personaggi femminili nell'affrontare le vicissitudini,decisamente un passo avanti rispetto a quelli maschili.Nel complesso un buon film ben interpretato dai protagonisti.
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