stefano73
|
sabato 9 dicembre 2023
|
siamo lontani da "match point"
|
|
|
|
UN COLPO DI FORTUNA (COUPE DE CHANCE). Fanny e Jean sono una coppia ricca e ammirata di Parigi. Jean pare abbia qualche mistero nel suo passato imprenditoriale. Quando per caso Fanny ha un incontro inaspettato gli equilibri idilliaci cominciano a saltare. Woody Allen ci aveva abituato con grandi capolavori di questo genere. Questa volta però , all’età di 88 anni, bisogna ammettere che il film rischia di assomigliare troppo a trame e generi già visti.
[+]
UN COLPO DI FORTUNA (COUPE DE CHANCE). Fanny e Jean sono una coppia ricca e ammirata di Parigi. Jean pare abbia qualche mistero nel suo passato imprenditoriale. Quando per caso Fanny ha un incontro inaspettato gli equilibri idilliaci cominciano a saltare. Woody Allen ci aveva abituato con grandi capolavori di questo genere. Questa volta però , all’età di 88 anni, bisogna ammettere che il film rischia di assomigliare troppo a trame e generi già visti. Potrebbe assomigliare in qualche modo all’ottimo “Match Point” del 2005 ma purtroppo nello svolgimento perde un po' di originalità e credibilità. Voto:6
[-]
|
|
[+] lascia un commento a stefano73 »
[ - ] lascia un commento a stefano73 »
|
|
d'accordo? |
|
|
sabato 9 dicembre 2023
|
barbara bertoli
|
|
|
|
|
|
[+] lascia un commento a »
[ - ] lascia un commento a »
|
|
d'accordo? |
|
wallace90
|
sabato 9 dicembre 2023
|
allen invecchiato
|
|
|
|
Se amate Allen vi farà un po' male la visione di Coupe de chance. Dopo l'apice di March point, e i buoni prodotti di Scoop e Irrarional man, purtroppo non c'era bisogno anche di questa pellicola. Come al solito, colonna sonora meritevole e buona fotografia, immersa in una Parigi autunnale e incantevole nei suoi colori. I temi, però, sono ormai sempre gli stessi, non attraggono e spesso annoiano. Anche la recitazione, spesso da lui affidata a un grande cast, purtroppo non lascia traccia. Insomma, nel complesso un lungometraggio mediocre.
|
|
[+] lascia un commento a wallace90 »
[ - ] lascia un commento a wallace90 »
|
|
d'accordo? |
|
limonov
|
venerdì 8 dicembre 2023
|
deludente
|
|
|
|
tema della casualità ,o destino, sempre affascinante, ma non si può certo dire altrettanto riguardo al film in questione. Dal principio alla fine, si tratta di un'opera tremendamente banale, sia per quanto riguarda la trama, i personaggi che la animano, che i dialoghi tra di essi. Storia, priva di originalità e incapace di suscitare un interesse duraturo. Personalmente, lo ritengo un film che non solo ho già visto innumerevoli volte, ma che non ha nulla di nuovo o stimolante da offrire. Sconsiglio a chiunque cerchi un'esperienza cinematografica più appagante e innovativa.
|
|
[+] lascia un commento a limonov »
[ - ] lascia un commento a limonov »
|
|
d'accordo? |
|
ralphscott
|
venerdì 8 dicembre 2023
|
meglio non approfondire troppo.
|
|
|
|
Si apprezza l'ironia della sorte, vera e propria spinta creativa per il regista. E' stato ricordato Match Point, poichè c'é la coppia glamour, c'é il tradimento, c'é la trama gialla; questa volta la messa in scena non brilla per raffinatezza - a poco servono i soliti accessori di lusso in bella mostra - con una prima parte buttata un po' lì, sembrerebbe. Dialoghi semplici, termini ripetuti all'eccesso (es. donna trofeo), sceneggiatura che rasenta la noia. Mettici poi che il giovane amante, con le citazioni statistiche, non pare meno noioso del marito. Il livello si accende quando il buon Poupaud si mette all'opera e gradualmente si rivela ben diverso dalle apparenze.
[+]
Si apprezza l'ironia della sorte, vera e propria spinta creativa per il regista. E' stato ricordato Match Point, poichè c'é la coppia glamour, c'é il tradimento, c'é la trama gialla; questa volta la messa in scena non brilla per raffinatezza - a poco servono i soliti accessori di lusso in bella mostra - con una prima parte buttata un po' lì, sembrerebbe. Dialoghi semplici, termini ripetuti all'eccesso (es. donna trofeo), sceneggiatura che rasenta la noia. Mettici poi che il giovane amante, con le citazioni statistiche, non pare meno noioso del marito. Il livello si accende quando il buon Poupaud si mette all'opera e gradualmente si rivela ben diverso dalle apparenze. Tutto sommato il film é riuscito, sebbene Allen, anche in questa occasione, sembrasse, almeno inizialmente, in vacanza. Fanny ruba lo sguardo.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a ralphscott »
[ - ] lascia un commento a ralphscott »
|
|
d'accordo? |
|
montefalcone antonio
|
venerdì 8 dicembre 2023
|
l''ultimo colpo da maestro di woody allen
|
|
|
|
“Coup de chance”, il 50° lungometraggio diretto da Woody Allen, è una piacevole, riuscita variazione riflessiva dei suoi temi più cari (l’amore, il tradimento, l’inganno, il senso di colpa, il peso del destino o del caso); una sorta di controcanto in versione commedia romantica (abbinata alle dinamiche del genere giallo), del più cupo e amaro “Match Point”.
Woody Allen torna di nuovo a Parigi e, per la prima volta in una sua pellicola, si parla anche in francese. Ma soprattutto torna ancora a ribadirci che non abbiamo (quasi) nessun controllo sulle nostre vite, essendo queste dominate più dal caos che dal libero arbitrio.
[+]
“Coup de chance”, il 50° lungometraggio diretto da Woody Allen, è una piacevole, riuscita variazione riflessiva dei suoi temi più cari (l’amore, il tradimento, l’inganno, il senso di colpa, il peso del destino o del caso); una sorta di controcanto in versione commedia romantica (abbinata alle dinamiche del genere giallo), del più cupo e amaro “Match Point”.
Woody Allen torna di nuovo a Parigi e, per la prima volta in una sua pellicola, si parla anche in francese. Ma soprattutto torna ancora a ribadirci che non abbiamo (quasi) nessun controllo sulle nostre vite, essendo queste dominate più dal caos che dal libero arbitrio.
E lo fa con la consueta lucidità e sincerità, nonché con equilibrata dose di causticità e di trascinante cura estetica (notevole anche in questo film la raffinata fotografia del grande Vittorio Storaro che nei contrasti e nelle varie tonalità ben dipinge ambienti, personaggi, significati ed emozioni), che sanno coinvolgere lo spettatore nel giusto sentimento di tensione, ambiguità o di apparente armonia, che risaltano dalle vicende e dall’animo dei personaggi: dietro la maschera delle buone maniere e dei sorrisi forzati, si nascondono ipocrisie e cinismo, inganni, tradimenti e crimini. Anche se ad essere irresistibile in questa girandola di vizi umani è soprattutto il contrasto dicotomico tra la crudeltà delle azioni, e la sarcastica leggerezza con cui vengono messe in scena.
In questo senso, prettamente di sapore cinematografico ma anche utile a far risaltare la complessità tematica affrontata, risulta molto efficace e d’impatto sia l'essenzialità narrativa, sia tutto il comparto visivo/sonoro: il primo crudele e grottesco nella sua asciuttezza, la seconda elegante e ammaliante (si veda la sapiente scelta delle location e della fotografia, il ritmo incalzante, ma anche la musica jazz che accompagna e commenta ogni pensiero e passaggio).
Un contrasto che richiama e sottolinea inoltre tutte le azioni e le vite dei protagonisti. Vite e dinamiche psicologiche che cambiano continuamente di passo e di colore fino all’inatteso, spiazzante epilogo del film, e a un colpo di scena finale atto a dimostrare che per quanto la fortuna possa essere da noi creata o ricercata, a vincere è sempre o comunque l'imprevedibilità del caos, la casualità (soprattutto quella più ironica e beffarda).
Insomma, l’ultima interessante opera filmica di Woody Allen è una notevole indagine psicologica, sociale ed esistenziale; ma anche puro piacere cinematografico, tutto da godere e da non perdere. Voto: 7.50
[-]
[+] complimenti ad antonio montefalcone
(di nino pellino)
[ - ] complimenti ad antonio montefalcone
[+] la ringrazio moltissimo nino pellino
(di montefalcone antonio)
[ - ] la ringrazio moltissimo nino pellino
|
|
[+] lascia un commento a montefalcone antonio »
[ - ] lascia un commento a montefalcone antonio »
|
|
d'accordo? |
|
athos
|
mercoledì 6 dicembre 2023
|
jean
|
|
|
|
Uscendo dal cinema dicevamo: adesso arriva Jean. Jean è il protagonista di questo film fatto a incastri, dove i personaggi fluttuano spesso indecisi sulla strada da prendere. Girato con brio e eleganza un po' kitsch prende piede poco a poco e lascia abbastanza soddisatti.
|
|
[+] lascia un commento a athos »
[ - ] lascia un commento a athos »
|
|
d'accordo? |
|
thomas
|
martedì 5 dicembre 2023
|
cinquanta, e purtroppo li dimostra …
|
|
|
|
"Coup de chance" è il cinquantesimo lungometraggio cinematografico sceneggiato e diretto da Woody Allen. Forse iniziano ad essere troppi. Non ve ne è uno, tra i grandi registi, che ha una tale prolificità e persino il suo amato Ingmar Bergman, pur essendo tra i più produttivi, si fermò a 39 lungometraggi scritti e diretti per il grande schermo. In ogni grande artista c’è infatti una dose di ispirazione e creatività che non è infinita, ma che va esaurendosi con lo sfruttamento della stessa, a maggior ragione se ciò avviene in maniera intensiva. È ciò che Woody Allen va facendo da quasi sessanta anni, con un ritmo che ad un certo punto, a partire “Io e Annie” (del 1977), è divenuto serrato, alla media di un film all’anno, se si escludono gli anni della pandemia.
[+]
"Coup de chance" è il cinquantesimo lungometraggio cinematografico sceneggiato e diretto da Woody Allen. Forse iniziano ad essere troppi. Non ve ne è uno, tra i grandi registi, che ha una tale prolificità e persino il suo amato Ingmar Bergman, pur essendo tra i più produttivi, si fermò a 39 lungometraggi scritti e diretti per il grande schermo. In ogni grande artista c’è infatti una dose di ispirazione e creatività che non è infinita, ma che va esaurendosi con lo sfruttamento della stessa, a maggior ragione se ciò avviene in maniera intensiva. È ciò che Woody Allen va facendo da quasi sessanta anni, con un ritmo che ad un certo punto, a partire “Io e Annie” (del 1977), è divenuto serrato, alla media di un film all’anno, se si escludono gli anni della pandemia. Il rischio di questa sovrabbondanza di produzione è il progressivo svuotarsi della freschezza di idee e pensieri, la ripetitività delle riflessioni e, in definitiva, la scontatezza delle opere dell’ingegno intellettuale. “Coup de chance” reitera, questa volta purtroppo stancamente, uno dei grandi temi ricorrenti nella sua filmografia: la convinzione, cioè, che tutto, nel mondo, sia retto dall’ineffabile forza del Caso; questa volta però manca la qualità della forza espressiva di “Match Point”, di cui “Coup de chance” è un esangue doppione. Lì il Caso agiva da protagonista giacché determinato da una circostanza verosimile, qui è un elemento ingombrante in quanto l’evento risolutivo è del tutto inverosimile per tipologia e (soprattutto) tempistica. Il “colpo di fortuna”, quindi, qui è una trovata artificiosa. Lì i personaggi del delitto erano credibili nel loro senso di opportunismo e cinismo, qui si configurano più che altro come “figure meramente cinematografiche”: insomma in “Match Point” c’erano persone in carne e ossa dalla cui interazione si sviluppava una storia, in “Coup de chance” vi sono invece personaggi adattati ad una storia che si è deciso di sviluppare. E la differenza è decisiva. La mancanza di profondità del suo ultimo lavoro avrebbe almeno potuto essere compensata dall’utilizzo di uno dei suoi più grandi talenti, il senso dell’umorismo; questo però è del tutto assente e persino l’indagine autonoma della madre della protagonista (una signora di mezza età del tutto a digiuno di tecniche investigative) è priva degli inevitabili risvolti umoristici che, se sfruttati, avrebbero regalato piacevoli “pennellate” di contrasto cromatico come invece, ad esempio, era avvenuto in precedenza nel suo “Misterioso omicidio a Manhattan”, in cui pure vi è un’investigazione da parte di dilettanti che offre momenti godibili. L’artificiosa seriosità, unita alla superficialità dei personaggi, toglie dunque al film quella freschezza espressiva capace di esaltare le fulminanti battute che costituiscono il suo marchio di fabbrica (e che comunque sono presenti) e contribuisce così a relegare l’opera in una “zona d’ombra” della sua filmografia, in cui purtroppo iniziano ad accumularsi con sempre maggiore frequenza i lavori degli ultimi anni, come “Magic in Moonlight”, “Cafè Society” e “Un giorno di pioggia a New York”. A poco giovano la magnifica fotografia di Vittorio Storaro, le stupende vedute di una Parigi intima e il fascino della bella ed elegantissima protagonista: sono tutti elementi esteriori che non cambiano la sostanza. È impossibile non amare il cinema dell’immenso Woody, dai suoi film in bianco e nero (“Manhattan” e “Ombre e nebbia” su tutti), a quelli più creativi (“La rosa purpurea del Cairo” e “Midnight in Paris”), dalle sue opere più complesse (“Un’altra donna” e “Match Point”) a quelle più divertenti (“Prendi i soldi e scappa” e “Zelig”). È impossibile non fermarsi a riflettere dopo aver visto “Crimini e misfatti” e “Hannah e le sue sorelle”, o non commuoversi dinanzi alla poetica nostalgia di “Radio Days”. Ha saputo affrontare con successo una delle dinamiche umane più intriganti, come il rapporto affettivo tra uomo e donna (“Io e Annie”, “Mariti e mogli”, “La ruota delle meraviglie”), nonché delineare intensi e indimenticabili ritratti di donna (“Vicky Cristina Barcelona” e “Blue Jasmine”). E siccome non ha mai fatto mistero di essersi ispirato per tutta la vita a Ingmar Bergman, auspichiamo che, così come il grande maestro svedese concluse la sua vita artistica con un capolavoro eccelso come “Fanny e Alexaner”, anch’egli sappia prendersi il tempo residuo per suggellare con un grandissimo capolavoro il suo lungo percorso e, cioè, i suoi sessanta anni di Arte, oggi indelebile testimonianza della ricchezza creativa di uno dei più grandi cineasti di sempre.
[-]
[+] coup de chance
(di paolo)
[ - ] coup de chance
[+] bravissimo thomas
(di no_data)
[ - ] bravissimo thomas
|
|
[+] lascia un commento a thomas »
[ - ] lascia un commento a thomas »
|
|
d'accordo? |
|
|
giovedì 23 novembre 2023
|
coup de chance
|
|
|
|
|
|
[+] lascia un commento a »
[ - ] lascia un commento a »
|
|
d'accordo? |
|
mauridal
|
lunedì 18 settembre 2023
|
colpo di scena geniale
|
|
|
|
Quando un Woody, nostro regista amico, viene osteggiato e criticato per la sua vita privata, di coppia, di sesso, di matrimonio, impedendo al suo genio di lavorare, di fare film, allora ben venga un Woody europeo, che gira film a Parigi con la sua arte di scrivere storie umane e farne film di leggerezza e profondità insieme, come questo che parla di un colpo di fortuna: Coup de chance. La fortuna, il caso, la coincidenza sono alla base del successo e della realizzazione dei sogni o delle speranze che abbiamo, e spesso contano più del merito, bravura o intelletto.
[+]
Quando un Woody, nostro regista amico, viene osteggiato e criticato per la sua vita privata, di coppia, di sesso, di matrimonio, impedendo al suo genio di lavorare, di fare film, allora ben venga un Woody europeo, che gira film a Parigi con la sua arte di scrivere storie umane e farne film di leggerezza e profondità insieme, come questo che parla di un colpo di fortuna: Coup de chance. La fortuna, il caso, la coincidenza sono alla base del successo e della realizzazione dei sogni o delle speranze che abbiamo, e spesso contano più del merito, bravura o intelletto. Questo asserisce Woody in questo buon film. Il colpo di fortuna o del caso può cambiare le sorti della vita di un uomo, donna, ragazzo o giovanissime vite in cerca di successo. Tutto ciò viene realizzato in un bel film di un grande regista ottantenne, sì, ma veramente ancora un ragazzino geniale, dai tratti estrosi e dalle fantasie bizzarre e narratore di una storia che piace per tanti motivi. E’ una storia di una umanità profonda: uomini e donne si fronteggiano, si amano e si respingono, vogliono esserci e predominare. Forse Woody cerca di capire anche se stesso, mentre lascia a noi spettatori e amici dei suoi film le immagini delle scene girate a Parigi con attori francesi, che parlano in lingua francese e dialogano con la città, bellissima, fotografata da Storaro. Woody ci mette il suo quando fa crollare il matrimonio di Jean e la giovane moglie Fanny. Jean è un uomo spietato, la cui vita ruota attorno al denaro e al potere, ottenuti con loschi affari. Fanny, invece, relegata al ruolo di moglie di facciata, si ricoprirà ancora disponibile all’amore. Woody odia il potere nel rapporto di coppia. Questo per sua esperienza, ma lo dichiara in tutti i film. Qui è Jean che prevale con il suo potere e indole criminale sulla bella e affascinante Fanny. La svolta avviene quando Fanny, destinata all’oblio come donna, incontra e si innamora del suo ex compagno di scuola, Alain, amore da sempre incompiuto. Ecco che la narrazione si intreccia, ingarbugliando le vite dei protagonisti. Fanny e Alain si incontrano e danno vita all’amore, mentre Jean, marito e uomo di potere, rivela la sua vera natura. Così come fece assassinare un suo socio in affari, poi scomodo, Jean organizza una trama per far uccidere Alain, dopo la certezza del tradimento. Dunque, forse un Woody che torna al tema thriller e del noir eccentrico. Il film con poca ironia segue le vicende dei protagonisti, narra di tanti inciampi e colpi di scena, come l’ingresso della brava Valèrie Lemarcier nei panni di Aline, madre di Fanny. Tuttavia, lei, mente razionale e consapevole, intuisce la vera natura di Jean e avvenuto l’omicidio di Alain, ne ricostruisce la responsabilità. Valèrie interpreta un personaggio molto vicino a Woody, in quanto ironica e distaccata, ma pronta a valutare e giudicare con lucidità persone e fatti.
Il film, nelle conclusioni, prende il ritmo serrato di un thriller, ma piacevolmente accompagnato dalle immagini di una Parigi in autunno che fa da sfondo incantevole. Ciò che rende questo film un altro piccolo grande film di Woody è la trovata di un semplice colpo di fortuna che, nel finale, vuole il colpo di fucile che avrebbe ammazzata Aline che aveva scoperto troppo, uccidere per caso proprio il mandante Jean, mettendo fine ad una esistenza da impero del male. Lo spettatore, infine, si convince del pensiero di Woody e cioè che non ci può essere dominio né del bene né del male in assoluto, perché la vita di ognuno è in balia del caso. Anche chi sembra più tenace nel costruire il proprio destino, chi accumula potere programmando tutto nel dettaglio e facendo di tutto per non farsi cogliere impreparato può rimanere vittima di un colpo di (s)fortuna. Si tratta di sfortuna o fortuna a seconda della prospettiva che si assume, incarnata rispettivamente dai personaggi di Jean e Aline. Dunque, esiste il caso e un po’ di fortuna per i troppo buoni, almeno si spera. (Mauridal)
[-]
[+] no spoiler prego!
(di valeria mirabella )
[ - ] no spoiler prego!
|
|
[+] lascia un commento a mauridal »
[ - ] lascia un commento a mauridal »
|
|
d'accordo? |
|
|