giovanni_b_southern
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martedì 23 gennaio 2024
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bello. da vedere
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Film che scorre che è una bellezza. E' uno (probabilmente) degli ultimi di Allen. Va visto. Godibile assai
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maramaldo
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lunedì 22 gennaio 2024
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a cent''anni arriva
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facendo cinema, usategli misericordia. Come per il film. "Non l'ho fatto per soldi", detta in quella "sede" non osate mettere in dubbio. Solito impianto. Lui butta giù una storietta che potreste raccontare voi, magari con più allegria. Intervengono d'ufficio Storaro col suo tenue cromatismo tranquillante e la Grande con la sua idea, sempre squisita, di eleganza parigina. Pare, qualche difficoltà di comunicazione col cast. Si può capire, francesi fino al midollo, figurararsi come se lo son filato lo svanitello di New York. Comunque, délicieux les amants (Lou de Laage, Niels Schneider), freschi, spontanei, riconoscibili, fanno se stessi o, meglio, i loro genitori perchè il film è vintage, quella Parigi può esistere solo in tracce, il pregiudizio che trasgressioni siano più godibili se in trattoria ti servono il patè e al discount trovi il borgogna.
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facendo cinema, usategli misericordia. Come per il film. "Non l'ho fatto per soldi", detta in quella "sede" non osate mettere in dubbio. Solito impianto. Lui butta giù una storietta che potreste raccontare voi, magari con più allegria. Intervengono d'ufficio Storaro col suo tenue cromatismo tranquillante e la Grande con la sua idea, sempre squisita, di eleganza parigina. Pare, qualche difficoltà di comunicazione col cast. Si può capire, francesi fino al midollo, figurararsi come se lo son filato lo svanitello di New York. Comunque, délicieux les amants (Lou de Laage, Niels Schneider), freschi, spontanei, riconoscibili, fanno se stessi o, meglio, i loro genitori perchè il film è vintage, quella Parigi può esistere solo in tracce, il pregiudizio che trasgressioni siano più godibili se in trattoria ti servono il patè e al discount trovi il borgogna. Insomma, una fantasticata intrisa di nostalgia di un immaginario. Non pensate, però, che il vegliardo si sia fatto lasciar fuori. Trapela un tocco di sua umanità, non escluderei autobiografico, proprio nel cattivo (Melvil Poupaud), un fior di gaglioffo a cui vien da piangere quando apprende del "tradimento".
Di donne s'intende il genietto. Fanny, tanta passione e romanticismo, ma s'indispettisce quando crede di essere stata piantata. Camille (Valérie Lemacier), impicciona, maligna, all'apparenza gioca a far Miss Marple ma semina zizzania. Comprendete chi ha avuto per suocera Jane, la compagna di Tarzan.
Nel presentarlo tra le altre celebrità nei secoli gli si riserva l'indulgenza della non menzione ma il fattaccio sussiste e penso non vi sia sfuggito. Con la casuale (?) menzione di una capitale europea si sgancia un'orribile scorrettezza etno/socio/antropologica. Sorvolo pure sul pregiudizio chiaramente espresso (fa i ricchi più ricchi) su chi si occupa di finanza, irrimediabilmente delinque. Cadute reazionarie spero dovute solo alla vecchiaia.
Osservano come il film ci perde al confronto con Match Point . Son d'accordo, ma da superficiale con in più un motivo. Là c'era Scarlett Johansson, al top, ruspante. Chissà quanto sarei stato sotto la pioggia, nella campagna, a guardarla, furiosa, madida e scarmigliata, le robine appiccicate ad un corpo vibrante, belva scatenata. Tipi vivaci a cui, fateci caso, Woody riserva volentieri una... schioppettata. Ci sarà sotto qualcos'altro?
Quanto al "caso", a quell'età si sa bene che è il travestimento casual del destino, immutabile, tutto già scritto.
Problema è: chi l'ha scritto? e perchè?
insomma, una fanta
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francesco izzo
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sabato 20 gennaio 2024
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solito gioiellino irrealistico del grande regista
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Woodie- tutta-testa anche in questa sua ultima opera ci presenta personaggi -macchietta che, con buona pace di una qualsiasi verosimiglianza, seguono pedissequamente i suoi ordini dalla cabina di regìa mutando, come al solito, repentinamente caratteri e caratteristiche personali a seconda degli eventi. Interessante lo spazio che, in questo come in altri suoi film, Allen dà al fato e alla sua ingovernabilità da parte degli uomini. Ma per me troppo marcate (come spesso nei suoi film accade) le virate: di lei che da donna romantica ed ingenua si trasforma prima in nevrastenica e poi in donna di nuovo compiacente col marito, anche se evidentemente per convenienza. Lui che versa lacrime autentiche solo davanti al detective e si trasforma però subito dopo in un perfetto attore-iceberg costantemente di fronte alla moglie, senza lasciar mai trapelare nemmeno un'emozione.
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Woodie- tutta-testa anche in questa sua ultima opera ci presenta personaggi -macchietta che, con buona pace di una qualsiasi verosimiglianza, seguono pedissequamente i suoi ordini dalla cabina di regìa mutando, come al solito, repentinamente caratteri e caratteristiche personali a seconda degli eventi. Interessante lo spazio che, in questo come in altri suoi film, Allen dà al fato e alla sua ingovernabilità da parte degli uomini. Ma per me troppo marcate (come spesso nei suoi film accade) le virate: di lei che da donna romantica ed ingenua si trasforma prima in nevrastenica e poi in donna di nuovo compiacente col marito, anche se evidentemente per convenienza. Lui che versa lacrime autentiche solo davanti al detective e si trasforma però subito dopo in un perfetto attore-iceberg costantemente di fronte alla moglie, senza lasciar mai trapelare nemmeno un'emozione. Unica figura realistica a mio avviso la madre di lei, anche se con la nota finale incredibilmente stonata di accettare la proposta di una battuta di caccia.Il regista è sempre abile nella scelta della bellissima fotografia, degli attori, della colonna sonora immancabilmente jazz e, qui in particolare, dei tempi (soprattutto del colpo di scena finale).Si esce però dalla sala con la solita impressione di aver assistito ad una finzione totale, che sta in piedi solo grazie all'abilità di questo bravo regista; anche se ben resa da attori capaci, rivela i suoi limiti nel lanciarci il solito messaggio cinico della convenienza, che nella vita di tutti la fa da padrona.
Con il destino a tutto e tutti sovraordinato, che sfugge a qualsiasi controllo e determina le sorti del mondo.
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genoscrooge
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sabato 13 gennaio 2024
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woody allen garanzia di divertimento
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Woody Allen è veramente garanzia di divertimento. non c'è mai stato un suo film che mi abbia fatto uscire dal cinema di cattivo umore.
anche questo è divertente. se proprio devo trovargli un difetto, direi che il finale è stato un po' "affrettato".
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Woody Allen è veramente garanzia di divertimento. non c'è mai stato un suo film che mi abbia fatto uscire dal cinema di cattivo umore.
anche questo è divertente. se proprio devo trovargli un difetto, direi che il finale è stato un po' "affrettato". avrebbe potuto essere un pochino più elaborato, ma è un peccato veniale.
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nino pellino
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venerdì 5 gennaio 2024
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le solite tematiche di allen, ma film piacevole
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Nulla di nuovo all'orizzonte per quest'ultima pellicola del regista Woody Allen dove convivono tematiche che il regista ha già sviluppato in precedenti film e che risultano essere ormai già ben note a noi spettatori. In questo film pertanto si affronta ancora una volta il tema della morte che viene nuovamente vista come soluzione congeniale da parte di chi la pratica per eliminare ciò che rappresenta un ostacolo e poi naturalmente l'influenza che ha il caso, ossia la coincidenza fortuita di avvenimenti che si traduce in fortuna per alcune persone, ma sfortuna per altre, addirittura a volte si dimostra letale, come nell'esempio del colpo di scena finale.
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Nulla di nuovo all'orizzonte per quest'ultima pellicola del regista Woody Allen dove convivono tematiche che il regista ha già sviluppato in precedenti film e che risultano essere ormai già ben note a noi spettatori. In questo film pertanto si affronta ancora una volta il tema della morte che viene nuovamente vista come soluzione congeniale da parte di chi la pratica per eliminare ciò che rappresenta un ostacolo e poi naturalmente l'influenza che ha il caso, ossia la coincidenza fortuita di avvenimenti che si traduce in fortuna per alcune persone, ma sfortuna per altre, addirittura a volte si dimostra letale, come nell'esempio del colpo di scena finale. Ed ancora il personaggio paranoico e possessivo del marito della protagonista non può non farmi venire in mente il curioso protagonista di "Irrational man", o meglio ancora l'ipocrita ed egoistico personaggio di "Match point". Queste mie considerazioni però contrariamente a ciò che potrebbero sembrare, non sono da parte mia una critica negativa nei riguardi di quest'ultimo lavoro di Woody Allen. Per chi ama sconsideratamente il suo stile è come se leggesse un nuovo libro trovandovi comunque delle interessanti varianti e indubbiamente un certo tocco di imprevedibilità. La mia impressione difatti è che "Un colpo di fortuna" sia tutto sommato un film gradevole e sicuramente ricco di situazioni particolari che incuriosiscono lo spettatore fino alla fine e che saranno apprezzate soprattutto da parte di coloro che non conoscono bene la filmografia del regista.Devo confessare che sono invece diversi i film del regista che addirittura ho detestato o che non mi hanno preso veramente. "Un colpo di fortuna" rientra tra quelli che in un certo senso ho apprezzato, anche se per il rotto della cuffia in quanto non facente parte dei suoi film più belli. e soprattutto più originali.
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stefania
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martedì 2 gennaio 2024
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brutto
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Del film salvo la fotografia. Per il resto.. che dire? La storia è banale in modo imbarazzante, i dialoghi sono stucchevoli, i personaggi principali sono caratterizzati in modo grossolano. L'ironia non c'è, vi ho visto solo mediocrità, banalità, assenza di suspance. Il marito è la macchietta del narcisista, al quale mancano le caratteristiche fondamentali:intelligenza e bellezza. La moglie è piatta come una tavola da stiro, senza personalità, senza verve, senza nulla. I protagonisti sembrano ritagliati nel cartone tanto sono finti e irreali. Non fate confronti con Match Point, potrebbe assalirvi una grande tristezza. Brutto accostare il nome di Woody Allen a questo film.
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Del film salvo la fotografia. Per il resto.. che dire? La storia è banale in modo imbarazzante, i dialoghi sono stucchevoli, i personaggi principali sono caratterizzati in modo grossolano. L'ironia non c'è, vi ho visto solo mediocrità, banalità, assenza di suspance. Il marito è la macchietta del narcisista, al quale mancano le caratteristiche fondamentali:intelligenza e bellezza. La moglie è piatta come una tavola da stiro, senza personalità, senza verve, senza nulla. I protagonisti sembrano ritagliati nel cartone tanto sono finti e irreali. Non fate confronti con Match Point, potrebbe assalirvi una grande tristezza. Brutto accostare il nome di Woody Allen a questo film.
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eli
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martedì 2 gennaio 2024
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ripetitivo
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Un film dove si tende alla perfezione in tutto: musica, fotografia, ambientazioni parigine, interni sofisticati, attori perfetti... ma purtroppo tutta questa ricerca del bello viene sbiadita da una storia banale, poco credibile, con troppi dialoghi e poca profondità. Tutto è scontato o esagerato (finale) e lascia poco spazio a sorprese o all'inaspettato.
Insomma, uno dei tanti film che possiamo anche non vedere.
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corebo
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domenica 31 dicembre 2023
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senza lode e senza infamia
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Seguo Woody Allen da quando era giovane come me, ed ho sempre apprezzato la sua intelligenza espressiva in qualsiasi forma lui l’avesse espressa e non ho mai avuto un ripensamento, Un colpo di Fortuna non sarà uno dei suoi migliori, ma certamente non da due stelle e mezzo come lo ha valutato il pubblico. Ottima l’interpretazione della giovane Lou de Laage, bravo anche l’assassino per procura Melvil Poupaud e l’’ormai affermata attrice nel ruolo della madre Valèrie Lemercier, infine anche se non è l’attore protagonista Niels Schneider a caratterizzato bene il suo personaggio. Quindi senza lode e senza infamia ma con il suo finale a sorpresa, è da vedere.
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Seguo Woody Allen da quando era giovane come me, ed ho sempre apprezzato la sua intelligenza espressiva in qualsiasi forma lui l’avesse espressa e non ho mai avuto un ripensamento, Un colpo di Fortuna non sarà uno dei suoi migliori, ma certamente non da due stelle e mezzo come lo ha valutato il pubblico. Ottima l’interpretazione della giovane Lou de Laage, bravo anche l’assassino per procura Melvil Poupaud e l’’ormai affermata attrice nel ruolo della madre Valèrie Lemercier, infine anche se non è l’attore protagonista Niels Schneider a caratterizzato bene il suo personaggio. Quindi senza lode e senza infamia ma con il suo finale a sorpresa, è da vedere.
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mario rossi
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sabato 30 dicembre 2023
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woody allen
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A me i film di Woody Allen fatti dopo gli anni 80 non piacciono un granchè. E anche questo COUP DE CHANCE non l'ho trovato geniale come altri suoi lavori. Bravi tutti gli interpreti, finale deludente.
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massimo l''abate
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lunedì 25 dicembre 2023
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coup de chance
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Nella mia vita ho visto migliaia di film, ma raramente ho visto qualcosa di più insulso, banale, noioso. Con dialoghi improbabili e ridicoli, con una recitazione da soap opera. Ho avuto difficoltà per tutta la durata del film a tenere gli occhi aperti. Veramente vergognoso.
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