emilia0089
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giovedì 25 luglio 2024
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oltre ogni aspettativa
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Come il precedente, anche questo secondo capitolo tratto dal libro di Agatha Christie sul famoso detective Poirot si è rivelato ricco di colpi di scena, piacevole da seguire e con una trama ben definita. La grafica si presenta magnifica così come i panorami riprodotti, che vengono ripresi nei minimi dettagli. Sicuramente lo rivedrò con piacere.
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felicity
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martedì 6 febbraio 2024
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piacevole ibrido, impreziosito da un grande cast
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Assassinio a Venezia: da questi film su Poirot di Branagh so sempre cosa aspettarmi, anche per via dello stile molto classico. Ad incuriosie questa volta è l'aspetto horror che non è proprio delle opere di Agatha Christie.
Al di là di qualche ingenuità nella scrittura che rende abbastanza prevedibile il finale, l'ho apprezzato perchè l'elemento sovrannaturale rimane in dubbio fino in fondo ed è stato bello vedere Poirot in bilico tra la sua fede incrollabile nella logica e ciò a cui non riesce inizialmente a trovare una spiegazione. In generale il cast è particolarmente azzeccato e ogni personaggio ha un suo ruolo specifico molto più sensato rispetto a quello dei film precedenti.
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Assassinio a Venezia: da questi film su Poirot di Branagh so sempre cosa aspettarmi, anche per via dello stile molto classico. Ad incuriosie questa volta è l'aspetto horror che non è proprio delle opere di Agatha Christie.
Al di là di qualche ingenuità nella scrittura che rende abbastanza prevedibile il finale, l'ho apprezzato perchè l'elemento sovrannaturale rimane in dubbio fino in fondo ed è stato bello vedere Poirot in bilico tra la sua fede incrollabile nella logica e ciò a cui non riesce inizialmente a trovare una spiegazione. In generale il cast è particolarmente azzeccato e ogni personaggio ha un suo ruolo specifico molto più sensato rispetto a quello dei film precedenti.
Ho amato Tina Fey e, incredibilmente, anche Riccardo Scamarcio, che qui ha una presenza signorile insospettabile. Anche Jamie Dornan e Michelle Yeoh fanno il loro.
La storia scorre facilmente, tenendo l'attenzione dello spettatore viva e non annoiando mai.
La regia è più sperimentale rispetto a quella dei film precedenti, giocata su inquadrature dal basso per rendere il tutto più spettrale, accompagnata da una fotografia che crea degli interessanti giochi d'ombra valorizzata dalla tempestosa ambientazione veneziana.
Tutto funziona, tuttavia forse non si rende memorabile. È un film gradevole per passare il tempo, ma non va oltre.
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fraruppola
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mercoledì 10 gennaio 2024
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discreto, ma branagh dovrebbe smettere con agatha
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Se nei primi due film, tratti da capolavori di Agatha Christie, Kenneth Branagh era stato abbastanza fedele alla trama dei libri, ridicolizzandoli con inutili personalismi anacronistici politically correct (Coppia omosex, coppia tra etnie diverse, Poirot lottatore,…) ora prende uno dei suoi libri “minori” (sempre avvincente), in Italia conosciuto come “la strage degli innocenti” e lo trasforma totalmente. Cambia storia, ambientazione, molti personaggi, vittima.
Del libro lascia i riferimenti ad Halloween con il gioco delle mele con cui nel libro originale moriva una delle vittime e il nome del colpevole (che purtroppo ricordavo e si è persa molta suspence).
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Se nei primi due film, tratti da capolavori di Agatha Christie, Kenneth Branagh era stato abbastanza fedele alla trama dei libri, ridicolizzandoli con inutili personalismi anacronistici politically correct (Coppia omosex, coppia tra etnie diverse, Poirot lottatore,…) ora prende uno dei suoi libri “minori” (sempre avvincente), in Italia conosciuto come “la strage degli innocenti” e lo trasforma totalmente. Cambia storia, ambientazione, molti personaggi, vittima.
Del libro lascia i riferimenti ad Halloween con il gioco delle mele con cui nel libro originale moriva una delle vittime e il nome del colpevole (che purtroppo ricordavo e si è persa molta suspence).
Detto questo, pur continuando a non capire perché Branagh insista su un terreno evidentemente inadatto alle sue innegabili capacità di attore e regista, questo è stato il film tratto dai libri della Christie che mi è piaciuto di più.
Finalmente il suo Poirot è stato meno totalizzante a vantaggio della storia e degli altri personaggi ed il film ne esce molto gradevole e, seppur con qualche richiamo al “sesto senso”, ha ritmo e suspence. Molto belli l'ambientazione e gli arredi.
Belli anche i colpi di scena sul ruolo della amica scrittrice, sul bodyguard e sul bambino, anche se non potevano essere in nessun modo intuibili, non essendo trapelato nessun indizio. Per dirla alla Boris “così, di botto, senza senso”. Ma belli.
Una richiesta: Kenneth, non potresti girare un bel thriller, come ai tempi di “L'altro delitto (Dead Again)” senza andare a stravolgere Agatha?
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fabrizio friuli
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martedì 9 gennaio 2024
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il caso veneziano
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In Italia, precisamente a Venezia, il famoso investigatore Hercule Poirot si gode ( apparentemente ) il suo ritiro, rifiutando i clienti che gli chiedono di risolvere i casi, fin quando, egli stesso non viene quasi annegato, ma prima di ciò, lo stesso Hercule Poirot, insieme ad altri soggetti, riuniti per una festività che si svolge in un misterioso palazzo antico, assiste ad una seduta spiritica, ovviamente, lui considera tale rappresentazione una mera pagliacciata, fin quando non viene assassinata la stessa persona che ha voluto compiere la seduta spiritica, tra l'altro, lo stesso Poirot vede una misteriosa presenza nella casa, che potrebbe essere uno spirito o forse, una macchinazione teatrale o meglio, un' allucinazione.
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In Italia, precisamente a Venezia, il famoso investigatore Hercule Poirot si gode ( apparentemente ) il suo ritiro, rifiutando i clienti che gli chiedono di risolvere i casi, fin quando, egli stesso non viene quasi annegato, ma prima di ciò, lo stesso Hercule Poirot, insieme ad altri soggetti, riuniti per una festività che si svolge in un misterioso palazzo antico, assiste ad una seduta spiritica, ovviamente, lui considera tale rappresentazione una mera pagliacciata, fin quando non viene assassinata la stessa persona che ha voluto compiere la seduta spiritica, tra l'altro, lo stesso Poirot vede una misteriosa presenza nella casa, che potrebbe essere uno spirito o forse, una macchinazione teatrale o meglio, un' allucinazione.
L' attore e regista Kenneth Branagh ha nuovamente indossato la maschera del brillante investigatore Hercule Poirot, che questa volta, deve sì, risolvere un nuovo caso, ma egli ne ha rifiutati altri, essendosi ritirato, ma il crimine non si ritira mai, perciò, l' ex investigatore deve risolvere questo caso, anche per salvare sé stesso dal misterioso/misteriosa criminale che ha cercato di sopprimerlo, cercando di annegarlo in un recipiente di acqua con le mele ( usato per il gioco delle mele da prendere con la bocca ). Ovviamente, Hercule Poirot inizia ad interrogare coloro che sono presenti nella tenuta e conosce un ragazzino dotato di un' intelligenza precoce, che può essere dimostrata dal libro di Edgar Allan Poe che egli ha in mano, il ragazzino è il figlio di un medico che viene apparentemente ucciso in una stanza chiusa che non permette l' accesso quando la porta della stanza viene chiusa a chiave, eppure, l' uomo è stato ucciso con una coltellata, e prima di lui, la donna di evidenti origini orientali è stata spinta dall' alto e il suo corpo è rimasto trafitto dal braccio di una statua e durante l' investigazione lo stesso Poirot scopre di essere stato raggirato dal suo guardaspalle italiano e da una sua conoscenza che lavora come scrittrice, ma non sono loro i responsabili della morte del dottore e della donna, bensì la madre morbosamente protettiva di una giovane ragazza deceduta di nome Alicia, lei non voleva che uno dei soggetti presenti le portasse via sua figlia che era cagionevole di salute e quindi, ha fatto in modo che lei inserisce del te' con un particolare tipo di miele che può causare le allucinazioni e quando ne viene messo troppo, causa il decesso. Quando Hercule Poirot riunisce tutti i presenti ( ancora vivi ) rivela tutto pubblicamente e la responsabile dei delitti ( che ha anche costretto il medico a suicidarsi per impedirle di uccidere suo figlio con il coltello ) raggiunge un punto elevato della struttura e poi precipita nelle acque veneziane, morendo a causa dell' impatto con l' acqua. L' indomani, i superstiti lasciano la struttura e il ragazzino viene adottato da una brava persona coinvolta nel caso ed Hercule Poirot accetta un altro caso che può sicuramente risolvere, anche da solo.
Bel prodotto cinematografico che soddisferà con certezza coloro che sono appassionati di film gialli, nei quali i casi vengono risolti da un investigatore brillante e geniale come Hercule Poirot ( personaggio ispirato all' iconico detective Sherlock Holmes ), l' interpretazione è la regia del grande Kenneth Branagh sono come sempre, encomiabili ed anche gli altri attori selezionati hanno saputo impersonare adeguatamente i ruoli a loro assegnati.
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kyotrix
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domenica 7 gennaio 2024
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guardabile
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Film accettabile, ma nulla di che. Con un tocco di fantasy finale, che ci può stare, ma sarei curioso di sapere se c'era anche nel libro di Agatha.
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peter angel
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martedì 26 dicembre 2023
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doppiaggio dilettantesco
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Ben girato con giuste luci e colori, con inedite focali grandangolari e una Venezia insoltiamente (ed elettronicamente) deserta. Forzata, nell'adattamento, la pretesa di rendere credibile un Halloween nell'Italia del '47: impossibile solo da immaginare, per tradizione e cultura. Indecente e dilettantesco, come d'uso oggidì, il doppiaggio. Indecifrabile nel sussurrato e privo dei requisiti minimi non solo nella recitazione, ma persino nella dizione. Indispensabili i sottotitoli.
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gattoquatto
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sabato 23 dicembre 2023
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molto godibile
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Un film che ho guardato con piacere e che mi ha suscitato la curiosità di vedere anche gli altri due lavori di Branagh ispirati ai romanzi di Agata Christie.
Si tratta di un'opera di intrattenimento, realizzata però con cura, con un ritmo fluido e costante, ben recitata, e con una sua eleganza formale. Non è mai sopra le righe e anche quando si avvicina allo stile horror mantiene una sua compostezza, per così dire, molto britannica. Mi pare un'ottima rilettura in chiave moderna dei film con soggetti di Agata Christie girati negli anni '70, rispetto ai quali Branagh esaspera alcuni aspetti (le atmosfere più cupe, l'emotività di Poirot, il carattere tormentato dei personaggi, la crudezza di alcune immagini, ecc.
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Un film che ho guardato con piacere e che mi ha suscitato la curiosità di vedere anche gli altri due lavori di Branagh ispirati ai romanzi di Agata Christie.
Si tratta di un'opera di intrattenimento, realizzata però con cura, con un ritmo fluido e costante, ben recitata, e con una sua eleganza formale. Non è mai sopra le righe e anche quando si avvicina allo stile horror mantiene una sua compostezza, per così dire, molto britannica. Mi pare un'ottima rilettura in chiave moderna dei film con soggetti di Agata Christie girati negli anni '70, rispetto ai quali Branagh esaspera alcuni aspetti (le atmosfere più cupe, l'emotività di Poirot, il carattere tormentato dei personaggi, la crudezza di alcune immagini, ecc.).
Ci sono forse alcune incongruenze nella trasposizione temporale e nella descrizione di venezia (già segnalati in altre recensioni del pubblico), ma mi sono parsi peccati veniali, comunque funzionali alla resa cinematografica.
Ultima annotazione per Scamarcio, un attore che ho imparato ad apprezzare e che in questo caso mi è parso sbiadito e fuori posto.
Per gli amanti del genere sicuramente da vedere.
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alessandro
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domenica 17 dicembre 2023
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suspence
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Dei tre film di questo nuovo Poirot è quello dai toni più cupi però anche quello più avvincente. Pochi luoghi ma carichi di tensione. Promosso.
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pavold boy
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domenica 15 ottobre 2023
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tra il dire e il fare
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Branagh porta per la terza volta sul grande schermo le storie del detective Poirot e, in questo caso, sbarca a Venezia. Alle prese con (in)naturali misteri da decifrare, la sceneggiatura e l'utilizzo di una città drammaticamente scenica come il capoluogo veneto, lasciano a desiderare limitandosi a comparire senza rinnovare i due capitoli precedenti. L'introduzione ci mostra Venezia, ne saggiamo appena il sapore, salvo poi finire nel dimenticatoio e per quanto concerne lo spettatore, la storia si potrebbe svolgere in qualsiasi altro luogo del mondo e la differenza non sarebbe percepibile. Scamarcio e il tipico palazzo Veneziano in cui si ambienta la quasi totalità del film, sono di fatto le uniche ancore a memoria del posto in cui si trovano i protagonisti.
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Branagh porta per la terza volta sul grande schermo le storie del detective Poirot e, in questo caso, sbarca a Venezia. Alle prese con (in)naturali misteri da decifrare, la sceneggiatura e l'utilizzo di una città drammaticamente scenica come il capoluogo veneto, lasciano a desiderare limitandosi a comparire senza rinnovare i due capitoli precedenti. L'introduzione ci mostra Venezia, ne saggiamo appena il sapore, salvo poi finire nel dimenticatoio e per quanto concerne lo spettatore, la storia si potrebbe svolgere in qualsiasi altro luogo del mondo e la differenza non sarebbe percepibile. Scamarcio e il tipico palazzo Veneziano in cui si ambienta la quasi totalità del film, sono di fatto le uniche ancore a memoria del posto in cui si trovano i protagonisti. I colpi scenici risultano telefonati e il format della risoluzione del caso, comincia a diventare stantio e troppo prevedibile. Infine, le classiche reazioni umane discutibili (Poirot sul finale bello rilassato non ha il minimo senso viste le scoperte che la sua mente razionale ha compiuto) e i risvolti della storia inseriti forzatamente per giustificare un finale tremendamente schivo nell'affrontare i temi trattati, culminano la pellicola nell'insufficienza. Finale che senz'altro, si autodenuncia come pigro cercando conforto nella soddisfazione visiva dello spettatore e di quello volendosi accontentare.
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ralphscott
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domenica 8 ottobre 2023
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quando il fascino di hercule incontra venezia.
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L'antica dimora é la vera protagonista del film, dove la tensione monta senza via di scampo ed il mare impedisce ogni via di fuga. Rumori sinistri, ombre misteriose, fondamenta che serbano terribili segreti. Branagh incontra nuovamente la regina del giallo, ma questa volta si sconfina nel fantasy e nell'horror. Cast in ottima salute, anche bello a vedersi, come nel caso di Jamie Dornan (mi ricorda Olivier) e della carismatica medium di Michelle Yeoh. Camille Cottin, con la sua Olga, pare Barbra Streisand in gioventù. Mi é venuta voglia di rivedere Venezia, magnificamente fotografata.
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