felicity
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domenica 16 luglio 2023
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la rivoluzione del concetto di sponsor
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Air racconta la rivoluzione del concetto di sponsor e di industria moderna: la scarpa diventa l'atleta, l'atleta diventa la scarpa. Nessuno lo poteva prevedere e invece succede. Si ride spesso e volentieri in Air ma più forte di tutto è l'emozione quando sentiamo quel nome: Air Jordan. Per chi è cresciuto negli anni Ottanta e Novanta, erano spesso la sola cosa che contava. Air così diventa anche l'anatomia del consumismo, quella del "tutto intorno a te", che illude tutti che indossando una scarpa si diventi Michael Jordan, oppure Leo Messi o chissà chi altri. Il tutto mentre Ben Affleck con ironia decostruisce il mito del guru, ma ci ricorda pure cosa serve per essere veri imprenditori: saper scegliere le persone con cui lavorare, ascoltarle, trattarle come meritano.
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Air racconta la rivoluzione del concetto di sponsor e di industria moderna: la scarpa diventa l'atleta, l'atleta diventa la scarpa. Nessuno lo poteva prevedere e invece succede. Si ride spesso e volentieri in Air ma più forte di tutto è l'emozione quando sentiamo quel nome: Air Jordan. Per chi è cresciuto negli anni Ottanta e Novanta, erano spesso la sola cosa che contava. Air così diventa anche l'anatomia del consumismo, quella del "tutto intorno a te", che illude tutti che indossando una scarpa si diventi Michael Jordan, oppure Leo Messi o chissà chi altri. Il tutto mentre Ben Affleck con ironia decostruisce il mito del guru, ma ci ricorda pure cosa serve per essere veri imprenditori: saper scegliere le persone con cui lavorare, ascoltarle, trattarle come meritano.
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jonnylogan
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martedì 18 aprile 2023
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superstar cercasi
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“In futuro il marchio Air Jordan sopravvivrà sia a me, sia allo stesso Michael”
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“In futuro il marchio Air Jordan sopravvivrà sia a me, sia allo stesso Michael”
Parole e musica di Sonny Vaccaro, manager dalle chiare origini Italiane e dalla capacità di creare brand e idee quasi dal nulla. Matt Damon lo impersona come un uomo di mezz’età, fuori forma ma con una passione a 360° per la palla a spicchi. Inizialmente incapace a risollevare una marca di scarpe che nell’America Reganiana era nota per il jogging e non certo per il basket, e con avversarie dal nome di Converse e Adidas che si spartivano le super star NBA. Questo fino a quando Sonny non intuisce le potenzialità di una giovane promessa, predicendone fortuna e onori e di come abbia saputo persuadere la famiglia Jordan, in particolare la signora Deloris, di portare il figlio a sottoscrivere il primo accordo non solo fra una marca di Sneakers e un atleta, ma riscrivendone l’agiografia riportata nella citazione iniziale. Ovvero una calzatura che non è più uno strumento di gioco ma che diventa simbolo costruito attorno al soprannome e alla figura di un singolo uomo.
Nelle retrovie del mondo del marketing Matt Damon deve regolarmente scontrarsi con il suo vecchio amico Ben Affleck, calatosi sia nel ruolo dell’eccentrico CEO della Nike, Phil Knight, sia in quello di regista. Al suo fianco Rob Strasser, interpretato da Jason Bateman, direttore marketing agguerrito, ma che come tutti non crede molto in una Nike vincente nello scontro con i brand rivali.
La pellicola scivola veloce fra ripensamenti, dubbi, discussioni professionali e scontri personali fino al più classico dei finali concilianti. Meno efficace però del precedente successo dietro la macchina da presa firmato da Affleck nel 2012: Argo. Che gli valse l’Oscar come miglior regista e numerosi attestati di stima. Forse a causa della trama piena di personaggi che, per quanto caratterizzati da ciascun attore nella maniera migliore possibile, non bucano lo schermo né per simpatia e nemmeno per la capacità di essere ricordati. Fa eccezione Viola Davis nel ruolo della madre di Jordan, il quale ne aveva preteso l’ingaggio. Vera spina dorsale della trattativa in cui l’atleta si vede solo di spalle e in immagini di repertorio. Piacerà a chi è catturato da un sogno americano tradotto tramite l’idea vincente portata avanti da un singolo individuo. Si astenga chi pensa in questa pellicola di rivedere le gesta del 23 in casacca rossonera.
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alex
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giovedì 14 dicembre 2023
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air conquista la scena
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Film uscito ad aprile di quest’anno che ha già riscontrato un profitto e un successo importante.
“Air” è un film che racconta l’ardua impresa della Nike nel portare il futuro campione del mondo Micheal Jordan a firmare per loro.
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Film uscito ad aprile di quest’anno che ha già riscontrato un profitto e un successo importante.
“Air” è un film che racconta l’ardua impresa della Nike nel portare il futuro campione del mondo Micheal Jordan a firmare per loro. Una pellicola alquanto dilettevole che appassiona ed emoziona ma palesa anche le dinamiche del mondo capitalistico e consumistico in cui viviamo. Affleck gioca bene entrambi i ruoli sia da regista che da attore, realizzando un film che stupisce e riesce a rapire fin da subito lo spirito di ogni spettatore, dai più attaccati allo sport e al mondo business ai meno appassionati. Film che spicca dal punto di vista interpretativo con un Matt demon che anche sta volta non si risparmia, donando una vitalità e seriatà che viene accolta con grande ilarità da ciascun spettatore. Grande interpretazione condivisa anche dagli altri attori, con delle interpretazioni convincenti e utili per rendere il film completo dal punto di vista tecnico. Infatti il comparto tecnico, come ho già ribadito, è completo con una fotografia vivace il cui luogo centrale rappresentato è la sede della Nike,concentrata in una Los Angeles bramosa di vedere il talento immenso di Micheal Jordan, in cui nasce una vera competizione tra le aziende di abbigliamento più prolifiche di quel tempo con l’obiettivo di accaparrarsi Micheal, in cui la Nike riesce ad avere la meglio e dal quel anno (1984) la Nike continua a riscontrare un grandissimo successo, rimanendo una delle aziende più influenti nel mondo dello sport. “Air - La storia del grande salto” va infatti a incarnare il colossale cambiamento che c’è stato nel mondo dello sport dopo la firma di Micheal Jordan con la Nike, in cui non era più il giocatore che rappresentava il marchio, bensì il marchio che rappresentava il giocatore, mostrato questo difatti dalla creazione delle onoratissime scarpe “Air Jordan” che ancora oggi fanno parlare di sé. L’opera dunque appassiona e imprigiona lo spettatore negli anni “80, epoca magnificamente raggiante del mondo sportivo, dal quale quest’ultimo ne rimarrà magnetizzato per tutta la visione del film.
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